Fotomuseum Winterthur and Fotostiftung Schweiz, Winterthur

Storia, tecnica e costume

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Da decenni raccontano ed esplorano il mezzo fotografico in tutte le sue forme. E tra giugno e ottobre ospitano due mostre che, tra tradizione e innovazione, ne testimoniano ancora una volta l'eclettismo

Fondati rispettivamente nel 1971 e nel 1993, la Fotostiftung Schweiz e il Fotomuseum Winterthur, entrambi ospitati in un'area ex-industriale riconvertita, espongono sia le opere dei più celebrati maestri dell’obiettivo sia i lavori di giovani emergenti, indagando la cultura fotografica anche nel contesto delle nuove tecnologie e dei media digitali. La collezione del Fotomuseum risale al 1960 e ha contribuito a plasmare la comprensione del mezzo fotografico in tutte le sue forme, mentre la raccolta della Fotostiftung Schweiz si concentra sul movimento svizzero dalle origini a oggi.
Oltre alle proprie raccolte, i due musei ospitano ogni anno esposizioni temporanee personali e collettive, conferenze e workshop ponendosi tra i massimi punti di riferimento europei della cultura fotografica. 

A partire dal 5 giugno e fino al 10 ottobre le istituzioni ospitano due importanti mostre che ne illustrano l’approccio eclettico.
Alla Fotostiftung Schweiz, “Good Morning World!” sarà dedicata a Ernst Heiniger (1903-1993) pioniere, negli anni Trenta del Novecento, della Neue Fotografie troppo a lungo trascurato dalla narrazione ufficiale della fotografia elvetica. Autodidatta, dopo aver iniziato a lavorare come fotoritoccatore, Heiniger fu sempre all’avanguardia e arrivò, tra i primissimi, a fondere grafica e fotografia. Negli anni Cinquanta, girò per il mondo come documentarista per Walt Disney e due dei suoi cortometraggi furono premiati addirittura con il premio Oscar. In occasione dell’Expo di Losanna del 1964 produsse il primo film a 360° del Paese utilizzando la tecnologia Circarama.
Forte degli archivi personali racconti in Svizzera e negli Usa, quella del Fotomuseum sarà la prima retrospettiva completa sul suo lavoro.
Al Fotomuseum, poi, è di scena “How to Win at Photography – Image-Making as Play”, un’esposizione che indaga la relazione tra fotografia e gioco stabilendo connessioni anche inaspettate tra la storia della fotografia, la gamification e l’immaginario dei videogame. Attraverso un assemblaggio di opere d’arte multimediali e immagini vernacolari, la mostra mette in discussione il significato e la funzione stessa della fotografia oggi: stiamo giocando con la macchina fotografica o è la macchina fotografica che in definitiva sta giocando con noi? Siamo davvero al comando o siamo semplici pedine in reti tecniche, sociali, culturali ed economiche? Che cosa può ottenere un fotografo a livello politico e socioculturale?

Immagine apertura:
© Oliver Baer
Website:
Fotomuseum Winterthur
Website:
Fotostiftung Schweiz
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