Museo di Katyń

Il Museo di Katyń di BBGK Architekci commemora l’uccsione di oltre ventimila polacchi – ufficiali, soldati e prigionieri di guerra – ordinato dai sovietici durante la Seconda guerra mondiale. L’edificio è finalista del Mies van der Rohe Award 2017.

Il museo costituisce un esempio di come un’architettura preesistente possa essere impiegata per servire allo scopo del progetto. Le foreste lontane che avevano assistito agli orribili massacri di Katyń sono state inserite in una fortificazione militare nel centro della città. Le mostre raccontano la storia di Katyń.
Il museo è stato progettato da Jan Belina Brzozowski e Konrad Grabowiecki con il team di BBGK Architects, Jerzy Kalina (installazioni) con il team diPlasma Project, Justyna Derwisz, Adam Kozak e Krzysztof Lang con il team di Maksa. Il museo presenta i tragici eventi dei massacri di Katyń accaduti durante la Seconda guerra mondiale e commemora 22.000 prigionieri di guerra polacchi uccisi dall’Armata Rossa.

Il museo si trova nella parte meridionale di una fortezza del XIX secolo – la Cittadella di Varsavia – e comprende tre edifici storici. L’intero complesso è stato progettato come un parco con una foresta che simoboleggia quella di Katyń nel centro della piazza principale. Le 100 piante si riferiscono alla orribile verità che è stata nascosta nella foresta per oltre cinquant’anni. L’esposizione principale si svolge su due livelli del Caponier, una struttura storica di fortificazione. Il primo livello contiene informazioni sul massacro di Katyń, dove i visitatori possono conoscere i fatti storici e vedere i reperti trovati nelle fosse comuni. Il secondo livello della mostra è dedicato alle tragedie personali delle famiglie delle vittime e costituisce un luogo di contemplazione.

L’uscita del museo si trasforma nella Galleria dei morti – un passaggio di 20 metri costruito con calcestruzzo nero, disegnato da Jerzy Kalina, che si apre sul Vicolo dei dispersi. “Dispersi” perché il vicolo è pieno di piedistalli vuoti, su cui sono incise solo le professioni dei defunti: poliziotto, medico, avvocato, architetto ... Il sentiero conduce al terzo edificio – il cannone ad arcate con portici smaltati, che presenta 15 targhe con i nomi dei 21.768 assassinati.

Ogni volta che la narrazione della mostra lo ha richiesto, gli architetti hanno utilizzato il cemento spatolato, trasformandolo in un mezzo di espressione architettonica. Parti di lettere e altri beni personali delle vittime sono stati impressi sul calcestruzzo, continuando la mostra al di fuori degli edifici. Qui l’espressione architettonica è particolarmente forte: l’apertura lunga 12 metri che divide la Cittadella conduce in due direzioni: in basso verso le placche con i nomi delle vittime, e in alto – verso il cielo e la luce. Una croce di quercia conclude la drammatica storia di Katyń.


Katyń Museum, Varsavia, Polonia
Tipologia: museo
Architetto: BBGK Architekci
Completamento: 2016

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