Il lavoro dello studio Vector Architects dimostra quanto sia vasto ed eterogeneo il panorama architettonico in Cina, il Paese che negli ultimi 30 anni ha subito i maggiori cambiamenti economici, sociali e territoriali.
Il colosso asiatico è sicuramente un avamposto privilegiato da cui osservare diverse questioni che riguardano il contemporaneo, e uno sguardo globale dal punto di vista di un nativo cinese è oggi quanto mai interessante. L’architetto cinese Gong Dong, fondatore dello studio pechinese nel 2008, ha sviluppato un approccio molto personale che assorbe e combina culture diverse, rispettoso per la tradizione millenaria ma senza farla diventare un dogma.
Nato a Pechino nel 1972, dopo essersi laureato alla Tsinghua University Dong studia in Germania e negli Stati Uniti, dove lavora con due grandi maestri dell’architettura come Richard Meier e Steven Holl.
Il progettista cinese concretizza in esperienze architettoniche le diverse questioni che trova in un determinato contesto urbano: il programma, la morfologia del luogo, la sua essenza. I progetti di Vector Architects si trovano spesso a confrontarsi con paesaggi urbani e naturali unici, luoghi che l’architetto cinese osserva, scopre e di cui prova a cogliere il “giusto spirito”.
Anche se si trovano in contesti e con modalità molto differenti, tre dei suoi progetti più rappresentativi seguono questa attitudine: un centro comunitario a Chongqing, completato nel 2015, si fonde con il sito collinare, combinando in modo fluido interni e spazi aperti, artificiale e naturale; una biblioteca su una spiaggia solitaria a Nandaihe (2015) offre rifugio dal caos della metropoli e dialoga con l’oceano grazie a una facciata che si modifica a seconda delle condizioni meteorologiche; una residenza a Beijiao, ristrutturata nel 2017, connette nello stesso ambiente due viste del mare con caratteristiche differenti.
Elemento comune dei tre progetti è il cemento, che lo studio utilizza sempre in modo appropriato e che diventa un materiale capace di dialogare con l’ambiente. Una volta si fonde con pareti e tetti verdi per mimetizzarsi nella natura, un’altra porta i segni dei casseri corrosi dalla sabbia, dall’acqua e dal vento, oppure rinforza la struttura esistente di una residenza in un villaggio costiero.