Circo de Ideias: Viagens

Attraverso i diari di viaggio di alcune tra le figure più eminenti del panorama architettonico portoghese, Circo de Ideais propone un percorso capace di definire l’identità molteplice dei luoghi.

Il fermento architettonico portoghese è attualmente alimentato, in maniera trasversale, dal lavoro portato avanti da Circo de Ideias che sembra voler costruire le basi di un rinnovato pensiero sull’architettura, indirizzandosi soprattutto a una nuova generazione di architetti portoghesi. La giovane associazione culturale ha deciso di fare dell’editoria d’architettura il campo principale del suo interesse.

Simbolicamente, il fatto di occupare uno spazio multifunzionale – libreria, sala espositiva e luogo per dibattiti – aperto nel 2014 nel quartiere Bouça, progettato da Álvaro Siza ormai più di quarant’anni fa, permette loro di tessere un legame intimo e profondo tra diverse generazioni che si incontrano sullo stesso interrogativo di concepire un mestiere, spesso annientato dalla crisi economica.

Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, <i>Maroccos</i>, Circo de Ideias, 2011.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Maroccos, Circo de Ideias, 2011.
Tra le diverse pubblicazioni che popolano il catalogo, la collana Viagens raccoglie l’esperienza del viaggio di alcuni tra le figure più eminenti del panorama architettonico portoghese. I quattro titoli che, per il momento compongono la collana, propongono delle rotte da Chandigarh alla Guinea Bissau, da Macao al Marocco accompagnati dai ricordi visivi e scritti (in portoghese) degli architetti. All’interno di questa collana, ciò che scaturisce, è l’importanza dell’esperienza come momento di conoscenza. Gli autori che accompagnano il lettore-spettatore in queste mete non sono altro che compagni di viaggio di un percorso capace di definire, attraverso l’immaginazione, l’identità molteplice dei luoghi.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, <i>Maroccos</i>, Circo de Ideias, 2011.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Maroccos, Circo de Ideias, 2011.
La semplicità nella realizzazione di questi libri consente al lettore di concentrare la propria attenzione sul contenuto: l’intensità del viaggio si traduce in poche pagine in grado di stabilire una nuova relazione tra il testo e l’immagine alla scoperta di un ricordo di un momento fugace. In sostanza, il lettore si trasforma in un viaggiatore che a ogni pagina riscopre frammenti temporali del percorso visivo ed emotivo compiuto dagli autori.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, <i>Maroccos</i>, Circo de Ideias, 2011.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Maroccos, Circo de Ideias, 2011.
Il primo libro della collezione, uscito nel 2011, è dedicato al viaggio compiuto da un gruppo di amici, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, costituito da Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Beatrice Ekroth, José Grade, Luisa Brandão, Maria Antonia Leite e Sérgio Fernandez, che nel settembre del 1967 decise di attraversare il Marocco a bordo di una Fiat 850 e di una Renault 4L.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, <i>Maroccos</i>, Circo de Ideias, 2011.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Maroccos, Circo de Ideias, 2011.
A un primo approccio, questo viaggio potrebbe sembrare connotato semplicemente dal desiderio di scoperta, così come quello che compì Camille Douls e, prima di lei, gli esploratori europei che nel XIX secolo intrapresero la conquista visiva del continente africano partendo proprio dal Marocco. Eppure, le parole di ricordo pronunciate nel testo da Alexandre Alves Costa e da Álvaro Siza aprono un’interpretazione più introspettiva capace di intendere questo itinerario come la ricerca di uno scambio con un contesto spaziale e sociale diverso, ma allo stesso tempo simile – già inscritto in una tradizione di legami e scambi culturali tra continenti. Cosi come per lo scrittore Elias Canetti, che affronterà un viaggio a Marrakech l’anno successivo, il Marocco permette di creare un ponte simbolico tra diverse culture che si fondono nella restituzione ambigua di una temporalità imprigionata in un istante incerto, compresso tra passato e presente.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, <i>Maroccos</i>, Circo de Ideias, 2011.
Alexandre Alves Costa, Álvaro Siza, Maroccos, Circo de Ideias, 2011.

La sequenza di immagini, per la maggior parte realizzate da José Grade, sono un ricordo parziale dell’esperienza. Senza soffermarsi sulla importanza della fotografia come strumento di memoria visiva nel corso dei viaggi, il valore di queste immagini si trova nella possibilità di riscoprire una necessità di tessere relazioni culturali e di desiderio di comunicazione.

Le fotografie non restituiscono un’analisi spaziale della magnificenza architettonica delle medine o dei palazzi reali incontrati lungo il cammino ma, ricorrendo alla fantasia dello sguardo, diventano strumento per sottolineare come i luoghi assumano un carattere particolare e identitario grazie alla presenza dell’uomo.

In conclusione questo “quaderno di viaggio” restituisce una narrazione di territori immaginati e documentati, in cui la componente umana resta centrale.

© riproduzione riservata

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