Al Shaheed Park

Giardini rampanti e geometriche dune verdi intrecciano percorsi e memorie storiche collettive nel progetto guidato da Ricardo Camacho e StroopLandscape che rivitalizza un’ampia zona della Green Belt di Kuwait City.

Il progetto rivitalizza un’ampia zona della Green Belt, un’area interstiziale verde posta negli anni ‘60 a moderare la transizione tra la  città vecchia (Kuwait City) e l’espansione residenziale a Sud.

Ricavata dall’abbattimento delle vecchie mura, la Green Belt fu inizialmente suddivisa in 4 aree dalla maglia radiale di strade che dal centro servivano i quartieri di espansione. Una di queste porzioni fu in seguito ribattezzata “Shaheed” (in arabo, martire)  in memoria delle vittime dell’occupazione irachena del 1990. Largamente compromessa a causa della difficile manutenzione e dalla presenza di elementi incongrui, l’Amiri Diwan (il Gabinetto del Capo di Stato) ne prevede nel 2012 la riprogettazione sulla base di un  programma articolato che integra diverse funzioni: un’area per attività sportive e ricreative; una spazio per le celebrazioni annuali alla memoria dei caduti; un monumento dedicato al cinquantenario della Costituzione, un parcheggio auto interrato e una serie di edifici museali e ricettivi.

Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City

Il progetto selezionato, sviluppato da un team internazionale guidato da Ricardo Camacho e StroopLandscape insieme allo studio locale TAEP, si articola agilmente attorno a una serie di vincoli progettuali: le pre-esistenze arboree da conservare, la fitta rete di sottoservizi interrati e, soprattutto, la normativa che impedisce l’erezione di edifici fuori terra nella Green Belt. Inoltre, la proposta tiene in considerazione e relegge la morfologia di un precedente progetto di Alison e Peter Smithson per la medesima area, presentato tra il 1969 e il 1975 e mai realizzato.  Il risultato è una teoria di dune geometriche che modellano il paesaggio, individuano le aree tematiche, incorporano gli edifici e agiscono da agenti di mitigazione ambientale in relazione all’acustica, al vento, alla polvere desertica e all’esposizione solare.

Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City

Al centro della composizione una depressione crea un lago artificiale che, dato il clima estremamente arido, è fondamentale per assicurare l’approvvigionamento idrico al parco. Tre percorsi principali intersecano le dune, circoscrivono le funzioni e connettono gli spazi: il percorso celebrativo, quello sportivo e quello recreativo, l’ultimo dei quali collega anche gli spazi museali. Ogni percorso è facilmente riconoscibile dal differente tipo di pavimentazione. Le architetture sono tutte interamente ipogee, introverse e coperte da quasi 35000 mq. di manto vegetale specificatamente studiato per il clima desertico e piantumato in prevalenza con essenze locali. Solo in rare occasioni questi volumi si aprono sugli spazi pubblici rivelando facciate nelle quali l’uso del vetro è ridotto al minimo e comunque sempre schermato o protetto.

L’Habitat Museum, situato all’estremità est del parco, è una progressiva immersione nella geografia locale. Il movimento del terreno permette di ricreare le variazioni del territorio naturale kuwaitiano: dal plateau desertico del nord alle oasi del sud, passando per le depressioni saline e i boschi di acacie. Oltre alle gallerie espositive, il volume accoglie una biblioteca, gli uffici, i laboratori, la caffetteria, la libreria e il children lerning center. All’estremità opposta il Memorial Museum celebra la memoria dei caduti per la patria. L’edificio è complesso e articolato in più volumi che si ergono da quote differenti. E’ suddiviso in padiglioni che ospitano gli uffici, il centro ricerca, la caffetteria, i servizi e una grande sala espositiva. La copertura di quest’ultima quale è una grande lente di vetro e acqua.

Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City

Anche questi volumi si nascondono alla vista: l’accesso principale è ad una quota inferiore ed immette nelle gallerie espositive, per poi aprirsi verso ovest su una piazza-giardino ad un livello considerevolmente più basso del piano stradale circostante. Ciò permette un ulteriore collegamento interrato con l’area confinante che ospita una delle antiche porte della città. Il dislivello di quota viene qui compensato da un auditorium a cielo aperto e da una serie di terrazzamenti e di giardini rampanti rivestiti di ceramiche verdi che creano un pattern tridimensionale. In posizione baricentrica fra i due musei, un portale, formato da gabbie in pietra “a spacco” e da pareti verdi, conduce direttamente al lago artificiale, cerniera distributiva e luogo dove avviene la cerimonia dell’alzabandiera, e alla piazza centrale su cui affacciano il Visitors’ Center e gli uffici amministrativi. Entrambi gli edifici, pur avendo forme differenti, organizzano gli spazi interni attorno all’elemento della corte centrale, spazio tipico nella tradizione locale.

Il progetto, completato nello tempo record di ventidue mesi è stato inaugurato dall’Emiro del Kuwait nel febbraio scorso. A dispetto del clima sfavorevole, il Kuwait non è nuovo ad ambiziosi progetti di riqualificazione ambientale. Per esempio il Water Front Project, ovvero la riorganizzazione di quattordici kilometri di lungomare, concluso nel 1988 da Ghazi Sultan, KEO e Sasaki Associates, è forse l’intervento a scala urbana più riuscito. Nel suo svolgersi, questo progetto alterna aree verdi a piazze , percorsi e edifici. Shaheed Park ne continua lo spirito: non è un parco naturale, forse troppo distante dalla tradizione locale, ma un giardino disegnato, materico, costellato di momenti e luoghi tematici, progettato attorno ad un programma specifico di eventi e di funzioni legate al luogo urbano circostante. E’ una risposta diretta alla necessità di nuovi luoghi aperti di aggregazione e di riappropriazione dello spazio pubblico come valida e migliore alternativa alla diffusione di gallerie commerciali e shopping malls.

Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City. Habitat Museum. pianta e sezione. Disegni © Ricardo Camachi
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City. Edificio amministrativo. Pianta e sezone. Disegno © Ricardo Camachi
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City. Masterplan. Drawing © Ricardo Camachi
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City. Memorial Museum. Pianta e sezione. Disegno © Ricardo Camachi
Ricardo Camacho e StroopLandscape, Al Shaheed Park, Kuwait City. Visitor centre. Pianta e sezione. Disegno © Ricardo Camachi


Al Shaheed Park, Kuwait City, Kuwait
Tipologia: riqualificazione urbanistica e architettura del paesaggio
Responsabili di progetto: Ricardo Camacho (architettura), Sara Machado (paesaggio)
Consulente esecutivo: The Associated Engineering Partnership (TAEP)
Consulente paesaggistico: Stroop | landscape urbanism
Design degli interni: Sara Saragoca
Team di progetto: Frederico Barosa, Sarah Behbehani, Abdulaziz Al Khandari, Rita Tadi, Fernando Martins, Nuno Sequeira, Hugo Ferreira, Graca Vaz, Miguel Costa, Yousef Abdulaal.
Progetto strutturale: Al Farooqi Engineering Consultants Bureau, R5 Engenharia
Progetto impiantistico: Kharafi National, Eng. Magdy Mohamed (MEP Design Coordination)
Progetto dei sistemi di irrigazione: Geodesenho, Eng. Pedro Nobre Correia
Parco pubblico: ProGolf, Eng. Benjamim Silva
Acustica e climatizzazione: Psicometro
Progetto illuminotecnico esterno: Atelier33 Architectural Lighting Design Beirut
Progetto delle facciate: Alico Projects Department
Progetto del tetto verde: ZinCo GmbH
Progetto grafico e comunicazione: Ze Pedro Font Amado (Wang Design)
Consulenti ambientali: Fahed Shuaibi (Amiri Diwan Consultant)
Progetto esecutivo: Kharafi National, Eng. Jacob Kurian
Completamento: 2014