di Massimo Marra

L'arte del design. Enzo Mari
Con un testo di Pier Giovanni Castagnoli Federico Motta Editore, Milano 2008 (pp. 222, € 40,00)

Quando mi è stato proposto di recensire un libro che riguardava il lavoro di Enzo Mari, la memoria è andata immediatamente alla sua presentazione della mostra "Dov'è l'artigianato", svolta in un pomeriggio piovoso del 1981 all'interno di una fredda cupola geodetica allestita nel cortile del Palazzo della Triennale di Milano. La lunga barba confermava l'aspetto di un personaggio dal carattere tutt'altro che gioviale, quasi arcigno che contribuiva a sottolineare il distacco fra l'oratore e noi, giovani studenti, accorsi ad ascoltarlo. Fra gli argomenti trattati, riferendosi anche al vassoio "modello A", serie Putrella, del 1958, ricordo la passione, il trasporto, con cui parlava, quasi con il tono del predicatore, del sudore, della fatica degli operai impegnati nella fonderia per la produzione di profili in acciaio, contrapponendo il lavoro di trasformazione al lavoro alienante, non misurato nella sua giusta dimensione e portato a sopprimere l'uomo e il suo ambiente. Dalla sua bocca, quasi coperta dalla carismatica barba, uscivano concetti con cui si ribadivano la supremazia del progetto sull'oggetto e una concezione del lavoro vicina all'artigianato piuttosto che all'industria. Confesso che ho provato una certa emozione nell'aver ritrovato sulla copertina del testo la fotografia di tale semilavorato, che viene comunemente usato in edilizia proprio per l'elevata inerzia, ma che Enzo Mari ha ironicamente progettato, mediante pieghe ai suoi estremi, e decontestualizzato per essere proposto, appunto, come vassoio in un ambiente domestico. Con la fotografia di questo oggetto si presenta al lettore Enzo Mari - L'arte del design, catalogo della mostra antologica dedicata ai suoi lavori, allestita alla Galleria d'Arte Moderna di Torino nell'anno in cui è stata riconosciuta World Design Capital. L'impostazione è certamente desueta, come afferma lo stesso Pier Giovanni Castagnoli, autore del saggio introduttivo, in cui una ricca serie di immagini – dai risultati grafici relativi alle ricerche sull'analogia della sezione aurea con lo spazio musicale, sino ad una rudimentale lampada quale risultato di un laboratorio di progettazione in cui Enzo Mari propone di realizzare oggetti, utilizzando semplici utensili reperibili in ogni ambiente domestico – è pubblicata volutamente senza ordine cronologico, con l'intento di comunicare direttamente con il lettore "senza mediazioni verbali".

Coerente con questa impostazione, e quindi lontano da quei cataloghi nei quali ai contributi di curatori e critici si susseguono le immagini delle opere esposte, il libro prosegue con un minuzioso racconto biografico, nel quale la voce del 'narratore' si alterna a quella dell'autore in un tutt'uno fra opere e vita. Così Enzo Mari ha voluto impostare il catalogo, così Enzo Mari ha voluto impostare la mostra, di cui ne è curatore, dando vita, anche in questo caso, a un progetto globale. Unitamente a una sezione aggiornata relativa alla sua bibliografia, all'elenco di libri e scritti di e su Enzo Mari, ai cataloghi di mostre, alle esposizioni organizzate, ai premi ricevuti ed alle esperienze didattiche effettuate, il catalogo illustra, cronologicamente, il repertorio di una selezione delle opere presenti in mostra. Tali oggetti sono valutati anche in base a due fondamentali esigenze che hanno certamente caratterizzato l'attività professionale di Enzo Mari, a volte anche con una certa ambiguità: le opere che nascono dall'esigenza dello stesso autore, impegnato nella ricerca sulla forma o su evidenti contraddizioni legate alla realtà o a fenomeni sociali (contrassegnate dal ?); le opere che nascono dalle richieste e dai rapporti con le aziende di produzione o altri enti (contrassegnate dal ?).

Dalla lettura dei suoi progetti emerge un impegno costante nel sostenere le proprie idee, a costo anche di intraprendere un rapporto conflittuale con le aziende di produzione, arrivando sino a dettare apertamente le proprie condizioni, come avvenne con l'inserzione a pagamento apparsa nel 2004 sulle pagine di questa rivista in cui ricercava un "giovane imprenditore", coraggioso ..., umile ..., conoscitore della differenza fra design e moda. Chissà se Enzo Mari abbia mai trovato questo 'imprenditore'; certo che dal racconto biografico pubblicato su questo catalogo emerge che la sua vita è stata una ricerca del criterio che gli consentisse sempre di gestire la propria libertà, con scelte che hanno inevitabilmente portato a distinguere i comportamenti umani buoni, giusti o moralmente leciti, da quelli cattivi e moralmente inaccettabili. E in questo senso la fotografia che appare sulla copertina del catalogo, Putrella, come ha dichiarato Pier Giovanni Castagnoli, diventa immagine rappresentativa, "emblema prodigioso" dello stesso pensiero di Enzo Mari.