Mentre stiamo lentamente cercando di ritornare alla nostra vita sociale, ci troviamo ancora di fronte a un problema irrisolto: come possiamo riaprire quegli spazi - sale da concerto, cinema, location per eventi - dove è impossibile mantenere la giusta distanza sociale? Una soluzione potrebbe essere quella di ripensare il nostro concetto di "spazio personale”, rendendolo evidente (e protetto) con una vera e propria barriera fisica. Il BioVyzr è un DPI di nuova concezione che proprio a questo scopo offre una schermature per il volto di chi lo indossa e confina le nostre vie aeree superiori in uno spazio “vitale” che non può essere contaminato. L’aria che viene aspirata all’interno del casco da un ventilatore è purificata come in una mascherina N95 e ha una pressione positiva, in modo da facilitare la respirazione. L’aggeggio (difficile dargli un nome preciso) si può indossare come uno zaino grazie ad uno speciale gilet in neoprene leggero e (presumibilmente) confortevole.
Grazie alla forma convessa del “parabrezza” frontale, la visione periferica non viene limitata, ma non ci sarà alcuna possibilità di guardare dietro di sé senza girarsi completamente. 
Diciamocelo, il BioVyzr sembra un oggetto di scena di un b-movie di fantascienza, ma una volta superato lo shock visivo di vedere qualcuno vestito in tuta spaziale che passeggia per la strada, questo tipo di soluzione potrebbe accelerare il ritorno alla vita sociale senza aspettare che la pandemia si estingua.