Il Futurismo era un movimento artistico che rivendicava la rivoluzione totale del mondo, non solo estetica ma concretamente legata alla vita quotidiana. Se tutti conosciamo le poesie di Marinetti, le illustrazioni di Depero e i progetti di Sant’Elia, meno nota ma altrettanto importante è l’opera dell’architetto Luciano Baldessari, e in particolare la sua lampada Luminator, che è stata uno dei suoi progetti più audaci, e capace di sintetizzare perfettamente la volontà futurista di integrare arte e vita.
Presentata per l’Esposizione universale di Barcellona del 1929 – l’occasione in cui Mies van der Rohe ha costruito il celeberrimo Padiglione – la lampada Luminator è allo stesso tempo un oggetto illuminante e funzionale all’esposizione dei tessuti. Un cono rovesciato bianco, un cilindro estruso di alluminio cromato, e un braccio rotante rosso e nero sono i componenti elementari dell’opera scultorea. Montate su cuscinetti a sfera che ne consentono la rotazione, le forme antropomorfe e dinamiche rappresentano un movimento aggraziato: la giravolta di una ballerina.
La creazione di Baldessari è senza tempo e dopo 90 anni ancora in produzione grazie a Codiceicona, che ne ha aggiornato le componenti tecniche senza mutarne la forma. Il un marchio italiano valorizza le espressioni creative più significative del design del Novecento, acquisendo i diritti di opere iconiche da parte dei progettisti o dei loro eredi e avvalendosi di artigiani o aziende italiane per dar loro nuova vita.