iPadOS, o dell’importanza del software come strumento di design

Grazie a un nuovo firmware dedicato, il tablet di Apple si afferma finalmente come un dispositivo autonomo e si avvicina di più al Mac.

Lunedì scorso, durante il keynote inaugurale della WWDC, Apple ha annunciato che a partire dalla prossima versione del software, anche l’iPad avrà il suo sistema operativo dedicato. Per certi versi è stata una sorpresa. Ci si aspettava una nuova versione universale di iOS che risolvesse alcune delle mancanze di fondo, ma non certo un “fork” vero e proprio che creasse un altro firmware specifico per il prodotto. Da ora in poi sull’iPhone continuerà a girare iOS, mentre l’iPad avrà il suo sistema operativo, il che ha molto senso nel grande schema della gamma di prodotti Apple. 
L’azienda già da tempo ha suddiviso i firmware di ciascun prodotto sulla base del nome e della funzione dei prodotti (watchOS, tvOS, macOS), allo scopo di mantenere organizzata e comprensibile una gamma molto ampia. 

iPadOS porta con sé molte caratteristiche nuove e interessanti che finalmente permettono al tablet di Apple di uscire dall’ombra lunga dell’iPhone. La più importante è la nuova app File, che ora è un vero e proprio surrogato, per quanto limitato, del Finder che usiamo sui Mac. L’iPad sarà in grado, per esempio, di usare la visualizzazione a colonna dei documenti, perfino con un supporto - per quanto limitato - alle anteprime di immagini e video. Dall’app si potranno anche gestire le chiavette USB e le schede SD, facilitando così l’importazione e l’esportazione dei file dal dispositivo.

La nuova app File è l’indicatore più importante di quanto l’esperienza di prodotto dell’iPad dipenda dal software: mentre l’hardware era già pronto almeno da ottobre con il lancio dei nuovi iPad Pro, iOS 12 aveva ancora il sapore di una soluzione temporanea che impone grossi limiti al reale potenziale del dispositivo. È la dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di come il processo di design di Apple comprenda molto spesso diverse fasi successive - distanti anche mesi - di aggiornamento hardware e software. Alla fine, però, è sempre e comunque il software che chiude completamente il cerchio. 

Quel che più colpisce del lancio di iPadOS è quanto il software riesca a cambiare addirittura la natura del dispositivo, che finalmente può seguire la sua vocazione nel definire un paradigma nuovo nell’utilizzo di un computer in mobilità. Ora il tablet segue la sua “vera natura”, avvicinandosi inevitabilmente al Mac e allontanandosi dalla iper-semplificazione dell’iPhone, resa necessaria in quel caso dalle dimensioni ridotte dello schermo.

Questo nuovo corso lo si può intuire in particolare in due nuove caratteristiche dell’iPad su tutte: una è Sidecar, l’altra è Project Catalyst. Sidecar è un app per Mac (sarà disponibile con l’aggiornamento a macOS Catalina, in arrivo ad ottobre come iPadOS) che trasforma l’iPad Pro in un monitor esterno interattivo per i computer Apple. Può sembrare un compito che sminuisce la potenza dell’iPad Pro, ma il tablet non si limiterà a svolgere questa funzione passivamente, bensì sarà interattivo e permetterà di controllare le app del Mac con lo stilo Pencil. Grazie a un “semplice” aggiornamento software, l’iPad sta per diventare ufficialmente un concorrente diretto di prodotti come le tavolette grafiche Cintiq. Con Project Catalyst, Apple renderà invece molto più facile il porting di applicazioni dall’iPad al Mac, offrendo così agli sviluppatori software un tool potente e semplice da usare per allargare la propria offerta all’interno di un’ecosistema ancora più ampio e unificato.

In conclusione, iPadOS rende chiara, ancora una volta, la potenza del software. Tanto che verrebbe quasi da mettere in discussione la parola stessa: da un punto di vista puramente semantico, quel “soft” di soft-ware induce una confusione di fondo sulle capacità del codice di plasmare e modificare - come in questo caso - anche la natura fisica dell’hard-ware. 
Se pure il design industriale tout court gioca ancora un ruolo fondamentale in tutto ciò che fa Apple, alla fine è il software la forza abilitante di ogni singolo prodotto. Questa strettissima integrazione fra hardware e software è da sempre la firma di Apple, ma iPadOS porta questo concetto ad un livello ancora superiore, dimostrando l’importanza del software come strumento di design. Una constatazione che è bene rimarcare e che si può in fondo riassumere con una famosa citazione di Steve Jobs: “il design non riguarda solo l’aspetto di un prodotto o la sensazione che dà, il design è come funziona”. 

Brand:
Apple
Anno:
2019

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