Surface, il computer che voleva essere invisibile

Tra i migliori pc Windows ci sono quelli realizzati dall'azienda del più importante sistema operativo del pianeta. L'intervista con il designer Alec Ishihara. 

Il mouse Microsoft, venduto in un pacchetto con programmi popolari come Word e Notepad, fu lanciato sul mercato nel 1983. È stato il primo tentativo di essere qualcosa di più rispetto a una semplice software house da parte di un'azienda che ancora oggi è conosciuta a livello mondiale per i suoi prodotti immateriali: applicazioni e servizi cloud (35 milioni di persone sono abbonate alla versione consumer di Office 365), e naturalmente i sistema operativo Windows. Ma Microsoft si è fatta conoscere anche per prodotti fisici come le console Xbox e la linea di computer ibridi e portatili Surface. Se la macchina da gioco nella sua ultima evoluzione, l'Xbox One, rincorre il suo diretto concorrente, la PlayStation 4 di Sony, i Surface invece sono innegabilmente tra i migliori dispositivi Windows 10; così, mentre Google ancora cerca di allargare la propria brand reputation al suo prodotto hardware più importante, gli smartphone Pixel, il dipartimento Surface sta diventando sempre più rilevante nell'economia di Microsoft, con un +21% di crescita del fatturato anno dopo anno, secondo i risultati finanziari del terzo trimestre 2019 recentemente pubblicati. È la meritata vittoria di uno sforzo tenace, quello di far evolvere l'anima di Microsoft, ma anche il trionfo del buon design nella tecnologia.

“C'è una vecchia intervista in cui l'ex CEO Steve Ballmer dice che hardware e software dovrebbero coesistere”, spiega Alec Ishihara, Principle Material Designer dei dispositivi Microsoft: "Ci aiuta davvero molto avere un dialogo profondo con il team del software per capire dove stiamo andando e come allinearci a quella direzione". La nuova Microsoft dell'era di Surface è una società di hardware, software e persino di vendita al dettaglio, “dove pensiamo in modo olistico al viaggio dell'utente”. Lanciato nel 2012, l'originale Surface, un tablet ibrido con tastiera e penna staccabili opzionali, è stato il primo personal computer progettato e prodotto interamente da Microsoft. Oggi Surface si è evoluto in un'intera linea, composta da sei dispositivi principali: Surface e Surface Pro, a cui si è recentemente aggiunto Surface Go, due notebook - l'ultraleggero Laptop da 13,5 pollici e il Book con schermo staccabile –, un computer desktop all-in-one da 28 pollici che diventa un tavolo digitale, il Surface Studio, e l'Hub, una sorta di gigantesca lavagna interattiva.

Qual è la filosofia Microsoft nel progettare hardware? 
Il software dovrebbe rimanere in primo piano e i dispositivi dovrebbero essere invisibili: questo è ciò che proviamo a fare. È così che lasciamo che l'esperienza guidi il viaggio dell'utente. L'hardware svanisce sullo sfondo e diventa invisibile.

E il vostro rapporto con il team del software? 
Siamo organizzazioni diverse. Ma dato che il software è così importante per l'hardware, abbiamo assunto persone del team software, Windows e Office: li invitiamo all'interno della nostra organizzazione a immaginare quale può essere il futuro. In totale, siamo un'unica azienda. Nel nostro piccolo team di progettazione, abbiamo chi è specializzato nel software. La progettazione delle esperienze richiede molto tempo e il software è una componente critica.

Quali sono le fonti di ispirazione per Surface? 
Questo prodotto è un PC senza compromessi. È progettato per la mobilità. È super leggero, super sottile, è incredibile quanto possa essere veloce e produttivo. La digitazione, l'input, il trackpad, sono stati tutti progettati per la migliore esperienza possibile di produttività. Questi sono e resteranno sempre i principi guida.

Alec Ishihara

E i materiali? 
Abbiamo usato alluminio e magnesio per il corpo. Lo abbiamo progettato per essere il più sottile e leggero possibile, per far scomparire l'hardware dietro il software. Sulla tastiera, il materiale deve essere flessibile perché è un PC convertibile e si passa dalla modalità portatile a quella di disegno. Abbiamo scelto Alcantara. È un materiale bellissimo, dà una sensazione tattile meravigliosa, sembra camoscio.

Come avete scelto l'Alcantara? 
È stata una scommessa. Abbiamo realizzato una tastiera tessile, morbida sotto il palmo della mano. Ci siamo chiesti come si potesse renderla confortevole e resistente. Tutto è iniziato con Surface Pro 3, che era un PC ultraportatile super sottile, più potente e costoso delle prime due generazioni di Surface. A quel punto ci serviva anche una tastiera di qualità superiore. All'inizio abbiamo pensato alla pelle. Abbiamo trovato un importante fornitore di Gucci, ma non ha funzionato. Abbiamo anche comprato una macchina italiana che rende la pelle più sottile, e poi ci siamo resi conto che potevamo farlo con l'Alcantara. Possiamo prendere un pezzo di Alcantara, dividerlo a metà, mettere tutti i componenti all'interno, chiudere dentro come un raviolo e si ottiene questo prodotto magico. Inizialmente, abbiamo realizzato un prototipo per una tiratura limitata di 2.000 o 3.000 pezzi, per il Fuorisalone di Milano, ma tutti lo adoravano. Alla fine ne abbiamo venduto molte, moltissime di più. Ora offriamo diversi colori: nero, bordeaux, blu cobalto e argento.

Cosa vedremo nel futuro? 
Stiamo cercando altri colori. Sono in Italia per incontrare Alcantara, non solo per i colori, ma anche per i materiali.

Le tastiere sono uno degli elementi di punta dei dispositivi Surface. 
Abbiamo fatto molte prove. Ci interessa la velocità e la precisione con cui si può digitare. Abbiamo esaminato tutti i dettagli che rendono possibile questa esperienza: la reazione dei tasti, le dimensioni, il livello, la spaziatura. E poi anche il trackpad: l'attrito, la sensazione della mano, la risposta in ingresso, il click e il feedback. Rispetto al primo Surface, la catena dei fornitori è notevolmente cresciuta, ma noi puntiamo sempre a controllare i dettagli. E la durata di vita del prodotto: in Microsoft vogliamo realizzare hardware che duri il più possibile. Abbiamo avuto l'opportunità di rendere il prodotto più sottile, più leggero, ma non scendiamo a compromessi su queste esperienze.

Qualche mese fa avete lanciato Microsoft Studio 2: come si progetta un PC per progettisti?
Abbiamo avuto questa idea, un grande computer con un display ad alta risoluzione che può diventare il tuo tavolo da disegno, il tuo studio di ritocco fotografico. Avevamo questa visione di come poteva essere questo computer. In certi angoli, in certi ambienti, in certi ambienti, quando si guarda il prodotto diventa davvero invisibile, ed è come se i bracci che lo reggono non ci fossero nemmeno, perché riflettono l'ambiente. Surface Studio è uno specchio. È proprio come se questo display ad alta risoluzione galleggiasse a mezz'aria. E questa è l'emozione di questo progetto.

Non c'è solo il design, ma anche molta ingegneria.
Sì, l'ingegneria non è uno scherzo. Dal punto di vista del design, abbiamo avuto questa visione, passare alla modalità disegno con un semplice tocco di dito. Abbiamo provato tantissimi prototipi, molti non realistici, solo per l'esperienza. Ma poi gli ingegneri hanno dovuto ricreare il tutto in un fattore di forma molto piccolo. Il team di ingegneri è davvero incredibile, hanno fatto in modo che questo avvenisse.

La lineup è completa, o possiamo aspettarci delle novità?
La famiglia di prodotti Surface è cresciuta parecchio. Ma siamo sempre alla ricerca di nuove idee e formati, sempre in conversazione con clienti e partner.

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