Cos’è il sensore Bayer e come Huawei l’ha migliorato

Usato fin dagli anni '70, lo schema fotografico usato nelle fotocamere digitali è stato modificato dall'azienda cinese per avere più luminosità. Ha funzionato?

Talvolta l'innovazione è invisibile. Sfugge all'utente, che la vede solo nei risultati. Un esempio arriva dai nuovi P30 e P30 Pro, gli smartphone di Huawei che si presentano come i campioni assoluti della fotografia tascabile. Riescono infatti a scattare foto anche nel buio più estremo, con poca luminosità rimangono stabili e nitidi e tutto ciò è dovuto a una novità in un componente fondamentale, ma appunto non visibile.

Il segreto del telefono è nel suo sensore fotografico, il SuperSensing. Generalmente i sensori captano solo la luminosità di una scena mentre una serie di filtri gli comunicano il colore di ogni minima porzione. Questi dagli anni '70 sono basati sul cosiddetto schema di Bayer, ovvero una matrice simile a una scacchiera in cui compaiono i tre colori primari (rosso, verde e blu). Ogni pixel rosso e blu è accompagnato da due verdi componendo la sequenza rosso, verde, verde e blu o Rggb come viene chiamato spesso lo schema Bayer. I cinesi hanno pensato di intervenire proprio su questa sequenza inserendo inserendo il giallo al posto del verde così da farla diventare rosso, giallo, giallo e blu (Ryyb). Il giallo infatti permette di trasferire molta più luminosità (dal 40 per cento in più) al sensore permettendo quindi di avere a disposizione più Iso. Nel caso del P30 si arriva a ben 409.600 Iso contro gli 800 di un Samsung Galaxy S10 o i 14.000 raggiungibili tramite una modifica software dal Google Pixel 3.

La domanda quindi vien da sé: perché non si è fatto prima e perché non lo fanno tutti? La risposta è semplice: non basandosi sui colori primari, quelli che, miscelati, permettono di ottenere ogni totalità esistente, lo schema Ryyb necessita di un'intelligenza artificiale che sia in grado di elaborare lo scatto, di capire la scena e i soggetti e quindi di ricavare dal giallo le giuste informazioni circa il colore della foto. In più creare un sensore Bayer è più semplice ed economico così come elaborarne le informazioni.

Di conseguenza solo chi si può programmare un'intelligenza artificiale di livello e un hardware in grado di farla girare agevolmente può permettersi di adottare una soluzione del genere. Basta che uno dei due elementi scricchioli per trovarsi con scatti letteralmente fuori dalla realtà, colmi di artefatti e con colori totalmente sballati. In più, almeno per ora, è impossibile scattare in Raw: non ci sono infatti programmi di elaborazione in grado di svilupparli. Un dettaglio questo che però interesserà solo i professionisti. Come dicevamo l'utente comune non saprà mai di questa innovazione salvo poi trovarsi con una foto perfetta nonostante la scarsissima luminosità della scena.

Brand:
Huawei
Product:
P30 e P30 Pro
Year:
2019

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