Tubes: storia di un radiatore

Attraverso la metafora del cerchio, Gianluca Vassallo racconta in questo video la storia della famiglia Crosetta, che da 25 anni produce radiatori di design.

La storia di Tubes è una storia di famiglia cominciata 25 anni fa nella campagna veneta, tra le provincie di Padova, Treviso e Venezia. Tre fratelli che hanno raccolto l’eredità manuale e artigiana del padre falegname diventando installatori idraulici hanno deciso, con l’arrivo della seconda generazione, di evolvere producendo da soli i propri radiatori: era il 1992 e in quell’anno nasceva Tubes, con la prima collezione di caloriferi tubolari Basic.

Per raccontare questa storia con un video, Gianluca Vassallo ha utilizzato la metafora del cerchio, intuendo una somiglianza nel modo in cui i membri della famiglia si relazionano tra loro e il prodotto che hanno immaginato: un radiatore che fa della circolarità dell’acqua il fulcro del proprio apparato di funzionamento.

“Se la prima tappa è stata di dare una valenza estetica a un calorifero tradizionale tubolare,” – racconta Cristiano Crosetta, AD di Tubes – “la seconda tappa, la più importante, ha introdotto un nuovo modo di concepire il calore non più come un oggetto tecnico ma come un elemento architettonico”. Era il 2002 e Tubes iniziava la collaborazione con Ludovica e Roberto Palomba nell’ottica di trovare un modo diverso d’interpretare il calore dentro le case. L’idea rivoluzionaria è stata quella di distaccare il controllo tecnico dall’oggetto scaldante. “Non è necessario che la valvola sia attaccata al condotto”, – spiega Crosetta – “grazie all’esperienza di 35 anni d’impresa d’installazione, abbiamo messo a punto una valvola che, tramite un collegamento remoto, collegasse il radiatore all’impianto di riscaldamento”. Liberati dalle superfetazioni degli elementi tecnici, i caloriferi sono diventati per la prima volta oggetti capaci di esprimersi come delle vere proprie sculture, sui muri o autoportanti al centro delle stanze. Square di Ludovica + Roberto Palomba o Add-on di Satyendra Pakhalé sono prodotti che non sono più riconoscibili come caloriferi.

Dal 2014 l’azienda sta esplorando un segmento del fare calore che non è idraulica, decidendo di scommettere sulla tipologia del calorifero elettrico trasportabile, espresso in maniera magistrale con Scaletta di Elisa Giovannoni e Origami di Alberto Meda. 

A Vassallo il merito di aver raccontato questa storia in modo poetico, esprimendo, attraverso l’espediente della circolarità, un contenuto potente. “Quando entro in una struttura produttiva”, – racconta l’artista a proposito del suo lavoro – “lo faccio con uno sguardo che cerca gli apparati nascosti per capire la relazione tra proprietà e lavoratori, e la qualità delle relazioni. Quando esistono dimensioni produttive che hanno una giustizia culturale istintiva, secondo me, è sempre giusto riportarlo perché è intelligente mettere in contatto la bellezza con la bellezza”.

Artista relazionale per aspirazione, Gianluca Vassallo ha abbracciato negli ultimi anni da videomaker la comunicazione aziendale e l’ha fatto con uno sguardo inedito. Come nel video “The Circle. A family Story”, prodotto per Tubes Radiatori.

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