Matteo Cirenei: Milano

Presente nella collettiva "Prima visione" alla Galleria Bel Vedere, Matteo Cirenei cerca la luce astratta dell'inverno milanese per dare agli edifici, più spesso ai dettagli, una collocazione metafisica.

Matteo Cirenei, Grattacielo Pirelli, Milano 2008
Gli scatti di Matteo Cirenei sono pensieri in un limbo architettonico, trasformazioni di una forma in un’estetica armoniosa e pura, quella che nasce dietro l’obiettivo il cui archetipo ha origine dall’inconscio dell’artista che rivive l’architettura guardandola.
Matteo Cirenei, La torre svelata, 2012
In apertura dettaglio di: Matteo Cirenei, Grattacielo Pirelli, Milano 2008; qui sopra: La torre svelata, 2012

Con la sua fotografia ci presenta intrecci poetici d’architettura, parallelismi, incontri di fenomenologie, che un lontano sguardo rivolto verso l’alto riesce a catturare. Vacue apparenze, spazi prospettici e silenziosi, armoniose geometrie che nessuno aveva mai osservato, si svelano attraverso l’occhio di Cirenei che meticolosamente le cattura.

Tramite il suo obiettivo l’artista rende eterno ciò che non lo è, l’architettura, nella quale egli coglie la sua essenza più fragile, l’arte. Incomprensibile e intangibile allo sguardo superficiale, Cirenei la porta in primo piano con giochi incantati di luci, che assumono profondità, forme astratte in un linguaggio estetico.

Matteo Cirenei, Complesso abitativo “Monte Amiata”, Milano, 2009
Matteo Cirenei, Complesso abitativo “Monte Amiata”, Milano, 2009
L’ambiguità è una grande forza attrattiva per Matteo Cirenei, egli infatti, cerca sempre quel punto in cui convergono le mutevoli e possibili possibilità estetiche offerte dall’architettura. Le forme scelte da Cirenei sono associazioni di luci, intrecci geometrici, sovrapposizioni, raffinatezze e ricercatezze; tramite la sua fotografia, in cui i principali soggetti sono urbani, l’artista rilegge gli edifici tramite un linguaggio personale, raccontando non solo l’estetica, ma anche la poetica solitaria di luoghi già vissuti e ritrovati in momenti inaspettati. Recita Baudelaire ne L’Invitation au voyage “i soli umidi di quei torbidi cieli racchiudono per il mio spirito gli incanti così misteriosi dei tuoi occhi traditori quando brillano di lacrime!”, è in questa frase che ritroviamo nuovamente la poetica del tempo utopico di un artista che è realmente tale, nella sua solitudine, capace di respirare e concepire anche l’essenza onirica di verità concrete.

fino all'8 marzo 2014
Prima Visione 2013
I fotografi e Milano
Galleria Bel Vedere
via Santa Maria Valle 5 Milano

Ultimi articoli di News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram