Guardando da dentro

Il caporale Simon Longworth è uno dei trentasei fotografi-soldati addestrati dall'esercito britannico: le sue fotografie sono un punto di partenza per affrontare la questione del ruolo che le immagini svolgono nel racconto di guerre e conflitti.  

Simon Longworth, Afghanistan 2013
Due anni prima di essere uccisa in missione a Homs, in Siria (il 22 febbraio 2012), la reporter di guerra Marie Colvin ha tenuto un discorso durante un servizio dedicato ai feriti di guerra presso la chiesa di St. Bride a Londra.

Con parole forti e quasi profetiche ha definito i giornalisti di guerra come testimoni che si sforzano di raccontare storie dolorose e crudeli "con precisione e senza pregiudizi". Nonostante "tutto il linguaggio asettico che descrive le bombe intelligenti e gli attacchi localizzati, gli scenari a livello del suolo sono rimasti straordinariamente uguali per centinaia di anni. Crateri. Case bruciate. Corpi mutilati. [...] La nostra missione è quella di segnalare questi orrori della guerra. I giornalisti che si occupano di conflitti portano sulle spalle grandi responsabilità e affrontano scelte difficili. A volte pagano il prezzo più alto.” raccontava la Colvin.

Il reportage di guerra ha una storia lunga quanto quella della guerra stessa e le rappresentazioni visive dei conflitti – attraverso la pittura prima e la fotografia poi – hanno svolto un ruolo fondamentale nel rivelare orrori e atrocità. I fotografi sono stati in prima linea dal 1850 e hanno raffigurato le guerre con un innovativo livello di intimità e di vivacità. La fotografia di guerra, tuttavia, ha un certo numero di differenti declinazioni e può rispondere a diversi obiettivi: può testimoniare, mettere in evidenza, raccontare storie in prima persona, fornire informazioni strategiche vitali, dare forma ad idee e percezioni. I margini sono spesso sfocati e la distinzione tra oggettività e propaganda è una questione di equilibrio.

Il caporale Simon Longworth è uno dei trentasei fotografi-soldati addestrati dall'esercito britannico. Il suo lavoro è al limite di un labile confine: ha un accesso privilegiato agli scenari di guerra ma le sue immagini si collocano all'interno della retorica del servire il suo paese nel perseguire specifici interessi geopolitici. Le sue fotografie sono un punto di partenza importante per affrontare la questione del ruolo poliedrico che le immagini svolgono nel racconto di guerre e conflitti.

Ultimi articoli di News

Altri articoli di Domus

China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram