“Il prezzo da pagare per portare l’Assoluto in cucina è sporcarlo” – Reyner Banham.
Lima, Perù. È sera e 26 persone sono riunite intorno a un tavolo. Il tono della discussione è grave, ma in linea col tema del dibattito: come affrontare l’emergenza residenziale che incombe su tutta l’America Latina a causa della rapida urbanizzazione in atto. Siamo nel 1968, o forse all’inizio del 1969. Quella riunione, a cui parteciparono James Stirling, Aldo van Eyck, Charles Correa e altri dieci fra i più conosciuti architetti di allora, ha prodotto PREVI (Proyecto Experimental de Vivienda) un tentativo ambizioso e innovativo di mettere le conoscenze degli architetti talentuosi a disposizione degli indigenti urbani dell’America Latina.
Di fronte alla tentazione di arrendersi a un senso di impotenza, la città offre continue conferme del suo innato vigore, persino di fronte a una crisi senza precedenti.
Chi progetta oggi può permettersi ambizioni più elevate che non quelle di diventare prigioniero volontario delle riserve d’architettura.