Domus 1045 è in edicola: “In lode della bellezza, di fronte alla crisi”

In questo numero: David Chipperfield incontra Renzo Piano; lo Stone Garden di Lina Ghotmeh Architecture in Libano; i lavori dell’artista britannica Rachel Whiteread e altro ancora. Sfoglia la gallery è scopri i contenuti del numero di aprile.

Agenda/ Design: è troppo tardi per salvare il mondo? In un clima di crescente pessimismo, Deyan Sudjic riflette sui dilemmi del progetto e dell’ottimismo degli industrial designer che sempre più tornano a volgersi agli intenti sociali della professione, come li professano William Morris e Victor Papanek. Tuttavia un’eccessiva attenzione al processo e alla ricerca, quando ogni settore della vita si fa sempre più digitale, rischia di minare il valore culturale del fare e dell’interagire con ciò che è fisico.

Testo Deyan Sudjic. Foto © Angus Mill. Courtesy di Galleria Nilufar

Agenda/ Il bello, l’utile e il buono Jonathan Keates sostiene le ragioni di “uno spazio per la bellezza fine a se stessa indipendente dal ruolo subordinato che assume accanto alla ‘utilità’ e al ‘bene’”, delineandone il complesso rapporto con la trasformazione dell’idea di etica.

Testo Jonathan Keates. Foto © The Metropolitan Museum of Art. Marquand Collection, regalo di Henry G. Marquand, 1889

Agenda/ Società dello spreco, architettura dello spreco Il massiccio incremento dei consumi “ha anche preso d’assalto l’architettura e la città”, spiega Vittorio Magnago Lampugnani, benché si tratti del “più solido di tutti gli artefatti”. Per frenare questo processo corrosivo e il suo impatto sui nostri rapporti reciproci occorre un immediato cambio di paradigma in direzione di una “coerente frugalità”.

Testo Vittorio Magnago Lampugnani. Foto © The Art Institute of Chicago / Art Resource, NY/ Scala, Firenze

Pratica/ La buona pratica - Renzo Piano Per Renzo Piano, la flessibilità è una “questione morale” e non un fatto tecnico. Parlando dal suo studio pieno di vita che guarda sul Mar Ligure, Piano ci apre una prospettiva sulla sua passione per la costruzione e per la collaborazione leale, che sono tra le caratteristiche determinanti della sua professionalità senza tempo. Ogni nuovo edificio viene trattato come un’originale occasione per integrare valori sociali e processi produttivi nel nucleo del processo progettuale.

Testo David Chipperfield. Foto Giovanni Del Brenna

Pratica/ Grande Progetto - Lina Ghotmeh Architecture in Libano Mona Fawaz e Cara Aramouny recensiscono il “Grande progetto” di questo mese: Stone Garden, lo straordinario edificio a destinazione mista nel quartiere portuale di Beirut. In contrasto con l’edilizia speculativa guidata dal profitto che domina il resto della città, l’edificio “adotta la stratificazione e l’eclettismo delle morfologie urbane e vi affianca la sua nuova, elegante seppur discreta presenza”.

Testo Mona Fawaz, Carla Aramouny. Foto Iwan Baan

Design e arte/ Cosa è il design? - Sintesi Secondo Paola Antonelli, senior curator per il design al Museum of Modern Art di New York, il design è ‘sintesi’. Occorrono designer agili per cogliere e tutelare, in un’epoca di cambiamenti, le ambizioni della nostra visione e per mettere insieme i gruppi di lavoro interdisciplinari necessari a dare loro concretezza

Testo Paola Antonelli. Foto © Jason Evans.

Design e arte/ Appunti di design(er) - Le radici del design 2020 Jasper Morrison e Francesca Picchi invitano sette giovani designer a illustrare uno dei loro lavori con i riferimenti che hanno ispirato la loro impostazione progettuale: un’esaltazione delle “idee come sistema di vita” intorno al quale prende vita un progetto.

Testo Jasper Morrison e Francesca Picchi. Foto courtesy di Cecilie Manz Studio

Design e arte/ Arte - Rachel Whiteread Proseguendo nella nostra esplorazione dei confini tra architettura e arte, Jay Merrick ha visitato lo studio dell’artista britannica Rachel Whiteread, autrice di ambiziose “composte come forme abitate dallo stesso genere di fenomeni storici e umani condivisi dai molti architetti”.

Testo Jay Merrick. Foto © Edifice / Bridgeman Images

Riflessioni/ Messa a fuoco - Yasmeen Lari Quando Yasmeen Lari si assunse per la prima volta il compito di aiutare le comunità rurali a ricostruire i villaggi dopo un terremoto, fu subito chiaro che il disegno non era lo strumento giusto. Questo mese, la rubrica “Messa a fuoco” mette in discussione l’ordine dei processi di progettazione convenzionali.

Testo Yasmeen Lari. Foto courtesy The Heritage Foundation

Riflessioni/ Fare architettura - Costruzione che rivela In “Fare architettura” Alexander Schwartz indaga gli edifici in pietra di Fernand Pouillon usandoli per considerare come leggiamo la costruzione di un edificio nella sua forma completa e per considerare le qualità condivise sia da rovine sia da siti di costruzione.

Testo Alexander Schwartz. Foto IOEB Universität Stuttgart 2019

Riflessioni/ Dall’archivio - Prima di Memphis Fulvio Irace termina le Riflessioni di questo numero recuperando Domus 433 (dicembre 1965) dove Ettore Sottsass presenta la sua collezione di mobili per Poltronova. L’articolo è il segno di un cambiamento nella modo di comunicare i prodotti, che abbina per la prima volta il design senza l’interferenza delle parole.

Testo Fulvio Irace. Foto da Domus 433

Rassegna/ Mobili La 59a edizione del Salone del Mobile di Milano doveva originariamente svolgersi dal 20 al 26 aprile 2020. Il 23 febbraio scorso, la fiera è stata rinviata al 16-21 giugno 2020, lasciando molte aziende di design, pronte a presentare al mondo i propri nuovi prodotti, con il dilemma di doverne rimandare il lancio fino a giugno o di concentrarsi su un’alternativa. La risposta non è stata univoca. Per questo abbiamo deciso proporre, nella rassegna dedicata all’arredo di questo mese, poltroncine, sedie a dondolo e console inedite, anticipazioni di quanto sarà presentato al mercato nelle prossime settimane, accanto a estensioni di gamma e nuove finiture di collezioni presentate nelle fiere internazionali d’inizio anno.

A proposito della copertina/ Facciate - Diamond Princess

Testo Jonathan Griffin. Foto Kyodo News via Getty Images

Copertina di Domus 1045

Autore Thomas Demand

I temi affrontati nel numero di aprile 2020 di Domus riguardano in particolare il ruolo del design e dei designer. David Chipperfield nel suo editoriale esorta il mondo della progettazione a ritrovare il proprio ruolo e scopo attraverso la bellezza. Il guest editor spiega che “una volta di più occorre fondamentalmente mettere in discussione il ruolo e la capacità del progetto nel nostro mondo”.

L'Agenda questo mese si focalizza sul futuro del design, in mondo di risorse limitate e consumi eccessivi. Deyan Sudjic ci parla dell’ottimismo degli industrial designer che sempre più spesso tornano a volgersi agli intenti sociali della professione; Jonathan Keates sostiene le ragioni di “uno spazio per la bellezza fine a se stessa”, delineandone il complesso rapporto con la trasformazione dell’idea di etica; Vittorio Magnago Lampugnani riflette sulla società dei consumi e della necessità un immediato cambio di paradigma.
 David Chipperfiled incontra Renzo Piano nel suo studio, il quale parla della flessibilità come “questione morale” e non come fatto tecnico. Mona Fawaz e Cara Aramouny recensiscono il “Grande progetto” di questo mese: Stone Garden, lo straordinario edificio a destinazione mista nel quartiere portuale di Beirut, firmato Lina Ghotmeh Architecture.

Nella sezione Design e Arte, Paola Antonelli narra il design come ‘sintesi’, e della necessità di designer agili per cogliere e tutelare le ambizioni della nostra visione e per mettere insieme i gruppi di lavoro interdisciplinari necessari. Jasper Morrison e Francesca Picchi invitano sette giovani designer a illustrare i riferimenti che hanno ispirato la loro impostazione progettuale. Jay Merrick dialoga con l’artista britannica Rachel Whiteread,
 autrice di ambiziose sculture cementizie.

Nella rubrica “Messa a fuoco”, Yasmeen Lari ci racconta dell'aiuto dato alle comunità rurali a ricostruire i villaggi dopo un terremoto, e mette in discussione l’ordine dei processi di progettazione convenzionali. In “Fare architettura” Alexander Schwartz indaga gli edifici in pietra di Fernand Pouillon e considerare le qualità condivise sia da rovine sia da siti di costruzione. Fulvio Irace termina le Riflessioni di questo numero recuperando Domus 433 dove Ettore Sottsass presenta la sua collezione di mobili per Poltronova.

Nella rivista torna la sezione dedicata l’attualità, Diario, dove tra le pagine più tradizionali dedicate ai design per bambini, alle letture e agli opening, spicca un servizio sulle opere dell’artista cinese Zhijun Wang, che smonta e trasforma sneakers in surreali maschere protettive.
Si prosegue poi con Manuel Orazi che ricorda la figura di Vittorio Gregotti, scomparso per complicazioni dovute al contagio con il Confid-19, e Silvana Annicchiarico che come ogni mese presenta di tre giovani designer che nonostante tutto non vogliono mollare. Alle pagine di arte, Simona Bordone fa un giro a Villa Cerruti, la casa museo di uno dei più importanti collezionisti italiani, mentre Valentina Petrucci interroga Bernardo Siciliano, il pittore italiano figlio dell’ex presidente della Rai che ha scelto di pensare da New York.
Conclude la sezione di questo mese un caffé che Walter Mariotti ha preso con Marco Morganti, CEO di Banca Prossima, la più importante realtà dedicata al’impact investment, che spiega come, soprattutto in determinati frangenti, nulla sia facile ma tutto possibile.

Agenda/ Design: è troppo tardi per salvare il mondo? Testo Deyan Sudjic. Foto © Angus Mill. Courtesy di Galleria Nilufar

In un clima di crescente pessimismo, Deyan Sudjic riflette sui dilemmi del progetto e dell’ottimismo degli industrial designer che sempre più tornano a volgersi agli intenti sociali della professione, come li professano William Morris e Victor Papanek. Tuttavia un’eccessiva attenzione al processo e alla ricerca, quando ogni settore della vita si fa sempre più digitale, rischia di minare il valore culturale del fare e dell’interagire con ciò che è fisico.

Agenda/ Il bello, l’utile e il buono Testo Jonathan Keates. Foto © The Metropolitan Museum of Art. Marquand Collection, regalo di Henry G. Marquand, 1889

Jonathan Keates sostiene le ragioni di “uno spazio per la bellezza fine a se stessa indipendente dal ruolo subordinato che assume accanto alla ‘utilità’ e al ‘bene’”, delineandone il complesso rapporto con la trasformazione dell’idea di etica.

Agenda/ Società dello spreco, architettura dello spreco Testo Vittorio Magnago Lampugnani. Foto © The Art Institute of Chicago / Art Resource, NY/ Scala, Firenze

Il massiccio incremento dei consumi “ha anche preso d’assalto l’architettura e la città”, spiega Vittorio Magnago Lampugnani, benché si tratti del “più solido di tutti gli artefatti”. Per frenare questo processo corrosivo e il suo impatto sui nostri rapporti reciproci occorre un immediato cambio di paradigma in direzione di una “coerente frugalità”.

Pratica/ La buona pratica - Renzo Piano Testo David Chipperfield. Foto Giovanni Del Brenna

Per Renzo Piano, la flessibilità è una “questione morale” e non un fatto tecnico. Parlando dal suo studio pieno di vita che guarda sul Mar Ligure, Piano ci apre una prospettiva sulla sua passione per la costruzione e per la collaborazione leale, che sono tra le caratteristiche determinanti della sua professionalità senza tempo. Ogni nuovo edificio viene trattato come un’originale occasione per integrare valori sociali e processi produttivi nel nucleo del processo progettuale.

Pratica/ Grande Progetto - Lina Ghotmeh Architecture in Libano Testo Mona Fawaz, Carla Aramouny. Foto Iwan Baan

Mona Fawaz e Cara Aramouny recensiscono il “Grande progetto” di questo mese: Stone Garden, lo straordinario edificio a destinazione mista nel quartiere portuale di Beirut. In contrasto con l’edilizia speculativa guidata dal profitto che domina il resto della città, l’edificio “adotta la stratificazione e l’eclettismo delle morfologie urbane e vi affianca la sua nuova, elegante seppur discreta presenza”.

Design e arte/ Cosa è il design? - Sintesi Testo Paola Antonelli. Foto © Jason Evans.

Secondo Paola Antonelli, senior curator per il design al Museum of Modern Art di New York, il design è ‘sintesi’. Occorrono designer agili per cogliere e tutelare, in un’epoca di cambiamenti, le ambizioni della nostra visione e per mettere insieme i gruppi di lavoro interdisciplinari necessari a dare loro concretezza

Design e arte/ Appunti di design(er) - Le radici del design 2020 Testo Jasper Morrison e Francesca Picchi. Foto courtesy di Cecilie Manz Studio

Jasper Morrison e Francesca Picchi invitano sette giovani designer a illustrare uno dei loro lavori con i riferimenti che hanno ispirato la loro impostazione progettuale: un’esaltazione delle “idee come sistema di vita” intorno al quale prende vita un progetto.

Design e arte/ Arte - Rachel Whiteread Testo Jay Merrick. Foto © Edifice / Bridgeman Images

Proseguendo nella nostra esplorazione dei confini tra architettura e arte, Jay Merrick ha visitato lo studio dell’artista britannica Rachel Whiteread, autrice di ambiziose “composte come forme abitate dallo stesso genere di fenomeni storici e umani condivisi dai molti architetti”.

Riflessioni/ Messa a fuoco - Yasmeen Lari Testo Yasmeen Lari. Foto courtesy The Heritage Foundation

Quando Yasmeen Lari si assunse per la prima volta il compito di aiutare le comunità rurali a ricostruire i villaggi dopo un terremoto, fu subito chiaro che il disegno non era lo strumento giusto. Questo mese, la rubrica “Messa a fuoco” mette in discussione l’ordine dei processi di progettazione convenzionali.

Riflessioni/ Fare architettura - Costruzione che rivela Testo Alexander Schwartz. Foto IOEB Universität Stuttgart 2019

In “Fare architettura” Alexander Schwartz indaga gli edifici in pietra di Fernand Pouillon usandoli per considerare come leggiamo la costruzione di un edificio nella sua forma completa e per considerare le qualità condivise sia da rovine sia da siti di costruzione.

Riflessioni/ Dall’archivio - Prima di Memphis Testo Fulvio Irace. Foto da Domus 433

Fulvio Irace termina le Riflessioni di questo numero recuperando Domus 433 (dicembre 1965) dove Ettore Sottsass presenta la sua collezione di mobili per Poltronova. L’articolo è il segno di un cambiamento nella modo di comunicare i prodotti, che abbina per la prima volta il design senza l’interferenza delle parole.

Rassegna/ Mobili

La 59a edizione del Salone del Mobile di Milano doveva originariamente svolgersi dal 20 al 26 aprile 2020. Il 23 febbraio scorso, la fiera è stata rinviata al 16-21 giugno 2020, lasciando molte aziende di design, pronte a presentare al mondo i propri nuovi prodotti, con il dilemma di doverne rimandare il lancio fino a giugno o di concentrarsi su un’alternativa. La risposta non è stata univoca. Per questo abbiamo deciso proporre, nella rassegna dedicata all’arredo di questo mese, poltroncine, sedie a dondolo e console inedite, anticipazioni di quanto sarà presentato al mercato nelle prossime settimane, accanto a estensioni di gamma e nuove finiture di collezioni presentate nelle fiere internazionali d’inizio anno.

A proposito della copertina/ Facciate - Diamond Princess Testo Jonathan Griffin. Foto Kyodo News via Getty Images

Copertina di Domus 1045 Autore Thomas Demand