Open House Milano 2019: i luoghi da non perdere

Domus seleziona 11 luoghi da scoprire a Milano il 25 e 26 maggio, nella quarta edizione del format internazionale Open House che apre la città al pubblico.

Grattacielo Milano Torre di 31 piani, di cui i primi 11 adibiti a uffici, diviene all’epoca della sua costruzione il più alto edificio di Milano, (116 metri: supera anche il limite imposto, la Madonnina del Duomo) Complesso autosufficiente e in grado di offrire ogni servizio, è simbolo tanto dello spirito di modernità degli anni della ripresa postbellica, quanto dell’abitare che a quello spirito corrisponde.

Luigi Mattioni, Eugenio ed Ermenegildo Soncini (1954)

Palazzo INA Posizionando una massa alta 19 metri perpendicolarmente al Corso Sempione, questo edificio residenziale orienta tutti i soggiorni verso il centro di Milano, e va a costituire una porta scenografica per la città, oltre che un’icona dei suoi anni postbellici. La ricerca delle proporzioni e dei materiali per tutti gli spazi interni, esterni e soprattutto intermedi (atrio e porticato) contribuiscono a farne la presenze architettoniche più rilevanti dell’area.

Piero Bottoni (1953-1958)

RAI Milano - Centro di Produzione TV Progettato da Giò Ponti nel 1939, ma realizzato nel dopoguerra, è un altro simbolo potente di modernità, rafforzato da elementi come l’antenna di 100 m d’altezza, o soluzioni come il distacco degli studi  dal resto del corpo principale del palazzo per garantire un isolamento acustico elevato.
A questo sistema si uniscono soluzioni come degli ascensori visibili dietro una grande parete vetrata, e gli arredi interni disegnati dallo stesso Ponti.

Gio Ponti, Nino Bertolaia (1939-56)

Diamond Tower La Diamond Tower, vuole sviluppare una riflessione su sostenibilità, rispetto delle esigenze umane e degli spazi professionali. Si sviluppa su 28 piani, con una superficie complessiva di circa 30.000 mq destinati ad ospitare 2100 postazioni di lavoro. Ha ottenuto la certificazione LEED GOLD dal Green Building Council.

Lee Polisano – Studio Kohn Pedersen Fox Associates (2010 – 2012);  Interni: Paolo Mantero, NEXT Urban Solution

Collegio di Milano Già sede del Centro assistenza ai paesi africani ,attualmente in funzione come residenza universitaria, la struttura viene concepita con riferimenti ai collegi di James Stirling e, più indietro nel tempo, di Alvar Aalto per la disposizione degli spazi, inserisce un impianto strutturalista di volumi modulari aggregati in un parco di 30000 mq.

Marco Zanuso (1972)

Bastard Store Il progetto recupera l’ex Cinema Istria, concepito da Mario Cavallé negli anni ’40. Utilizzato come auto salone e poi come officina, ritrova ora il suo carattere d’origine inserendo nella struttura del cinema il negozio, lo showroom , gli uffici della Bastard con spazi per il co-working, il magazzino e la “Bastard Bowl” enorme spazio per skater integrato con la parte di uffici che si adagia sulla ex galleria.

Studiometrico (2008)

"Cremlino" – Studio Binocle Studio Binocle occupa dal 2014 la cupola nord  del “Cremlino”, l’edificio costruito fra il 1924 e il 1925 come istituto di chimica, su idea di Ettore Molinari e progetto degli ingegneri Molinari e Danusso, e dell’architetto Giacomo Carlo Nicoli. Coronata da un pinnacolo di 12 metri, la cupola offre una vista inedita della città intera.

Torri Bianche L’insediamento al Gratosoglio concepito e realizzato tra gli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta doveva configurarsi come quartiere autosufficiente separato dalla città lungo la via dei Missaglia: Le Torri Bianche ne costituivano il simbolo, stagliandosi su un basamento contenente servizi e attività per il quartiere.

BBPR (1963-71)

Campari La prima fabbrica Campari, attiva dal 1904 al 2005 a Sesto San Giovanni, è stato trasformata tra il 2007 e il 2008, nei nuovi Headquarters di Campari Group e nel museo aziendale Galleria Campari.L’edificio storico, oggi sede del museo, è stato integrato nel nuovo edificio caratterizzato dai tratti riconoscibili del linguaggio di Botta, quali lo sviluppo  di Grandi volumi rivestiti in cotto e svuotati da vetrate lineari e integrati con bassorilievi da disegni di Fortunato Depero.

Mario Botta; progetto urbanistico Giancarlo Marzorati (2007-2009)

Chiesa di San Nicolao della Flue Questo spazio sacro trova la sua forza nella combinazione all’interno dei tre elementi principali della sua costruzione: le pareti antracite, le vetrate colorate a nastro e la struttura in calcestruzzo armato a vista, sequenza di archi che si fonde coi pilastri e col sistema di archi secondari che definiscono le due navate laterali.

Ignazio Gardella (1970)

Rifugio antiaereo di piazza Grandi Uno dei primi rifugi antiaerei realizzati dal Comune di Milano prima della II guerra mondiale, costituisce una testimonianza di un altro aspetto della storia novecentesca della città.  Recuperato quest’anno, assieme alla fontana che ne nasconde l’ingresso, si compone di 24 stanze, ancora complete della segnaletica dell’epoca, che potevano contenere fino a 450 persone.

Nelle giornate del 25 e 26 maggio si terrà la quarta edizione di Open House Milano, la manifestazione che, come il circuito Open House Worldwide di cui fa parte, apre al pubblico una selezione rappresentativa del patrimonio architettonico e urbano della città. Il programma di quest’anno vuole esplorare la trasformazione della città nelle sue diverse fasi storiche e nelle tematiche divenute di volta in volta più importanti. Lo fa alleandosi con la Arch Week attualmente in corso, di cui Open House Milano sarà l’evento satellite, integrando così il fitto programma di talk e conferenze con una possibilità per il pubblico di fruire direttamente e concretamente l’architettura.

Saranno visitabili oltre 100 siti nei sei sestieri in cui Milano era anticamente divisa – Porta Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Nuova e Comasina – organizzati da OHM anche in itinerari tematici che esplorano l’evoluzione sociale e culturale della città. Il programma include diverse tematiche e tipologie: un circuito di case private ma anche cantieri aperti; spazi per lo sport, l’apertura di studi d’architettura, gallerie di design e arte contemporanea, siti di rilevanza storica così come edifici riqualificati. Anche alcuni quartieri saranno aperti, nelle periferie come il Gratosoglio con la sua rigenerazione, Adriano e Dergano con i Tour condotti da Atlante Periferico, progetto di Super Festival delle Periferie. In gallery la selezione di Domus, trasversale a queste tematiche, di siti raramente accessibili e fortemente rilevanti nel panorama dell’evoluzione dell’ecosistema urbano e architettonico milanese.

  • Open House Milano 2019
  • Milano, Vigevano
  • 25 e 26 Maggio 2019
Grattacielo Milano Luigi Mattioni, Eugenio ed Ermenegildo Soncini (1954)

Torre di 31 piani, di cui i primi 11 adibiti a uffici, diviene all’epoca della sua costruzione il più alto edificio di Milano, (116 metri: supera anche il limite imposto, la Madonnina del Duomo) Complesso autosufficiente e in grado di offrire ogni servizio, è simbolo tanto dello spirito di modernità degli anni della ripresa postbellica, quanto dell’abitare che a quello spirito corrisponde.

Palazzo INA Piero Bottoni (1953-1958)

Posizionando una massa alta 19 metri perpendicolarmente al Corso Sempione, questo edificio residenziale orienta tutti i soggiorni verso il centro di Milano, e va a costituire una porta scenografica per la città, oltre che un’icona dei suoi anni postbellici. La ricerca delle proporzioni e dei materiali per tutti gli spazi interni, esterni e soprattutto intermedi (atrio e porticato) contribuiscono a farne la presenze architettoniche più rilevanti dell’area.

RAI Milano - Centro di Produzione TV Gio Ponti, Nino Bertolaia (1939-56)

Progettato da Giò Ponti nel 1939, ma realizzato nel dopoguerra, è un altro simbolo potente di modernità, rafforzato da elementi come l’antenna di 100 m d’altezza, o soluzioni come il distacco degli studi  dal resto del corpo principale del palazzo per garantire un isolamento acustico elevato.
A questo sistema si uniscono soluzioni come degli ascensori visibili dietro una grande parete vetrata, e gli arredi interni disegnati dallo stesso Ponti.

Diamond Tower Lee Polisano – Studio Kohn Pedersen Fox Associates (2010 – 2012);  Interni: Paolo Mantero, NEXT Urban Solution

La Diamond Tower, vuole sviluppare una riflessione su sostenibilità, rispetto delle esigenze umane e degli spazi professionali. Si sviluppa su 28 piani, con una superficie complessiva di circa 30.000 mq destinati ad ospitare 2100 postazioni di lavoro. Ha ottenuto la certificazione LEED GOLD dal Green Building Council.

Collegio di Milano Marco Zanuso (1972)

Già sede del Centro assistenza ai paesi africani ,attualmente in funzione come residenza universitaria, la struttura viene concepita con riferimenti ai collegi di James Stirling e, più indietro nel tempo, di Alvar Aalto per la disposizione degli spazi, inserisce un impianto strutturalista di volumi modulari aggregati in un parco di 30000 mq.

Bastard Store Studiometrico (2008)

Il progetto recupera l’ex Cinema Istria, concepito da Mario Cavallé negli anni ’40. Utilizzato come auto salone e poi come officina, ritrova ora il suo carattere d’origine inserendo nella struttura del cinema il negozio, lo showroom , gli uffici della Bastard con spazi per il co-working, il magazzino e la “Bastard Bowl” enorme spazio per skater integrato con la parte di uffici che si adagia sulla ex galleria.

"Cremlino" – Studio Binocle

Studio Binocle occupa dal 2014 la cupola nord  del “Cremlino”, l’edificio costruito fra il 1924 e il 1925 come istituto di chimica, su idea di Ettore Molinari e progetto degli ingegneri Molinari e Danusso, e dell’architetto Giacomo Carlo Nicoli. Coronata da un pinnacolo di 12 metri, la cupola offre una vista inedita della città intera.

Torri Bianche BBPR (1963-71)

L’insediamento al Gratosoglio concepito e realizzato tra gli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta doveva configurarsi come quartiere autosufficiente separato dalla città lungo la via dei Missaglia: Le Torri Bianche ne costituivano il simbolo, stagliandosi su un basamento contenente servizi e attività per il quartiere.

Campari Mario Botta; progetto urbanistico Giancarlo Marzorati (2007-2009)

La prima fabbrica Campari, attiva dal 1904 al 2005 a Sesto San Giovanni, è stato trasformata tra il 2007 e il 2008, nei nuovi Headquarters di Campari Group e nel museo aziendale Galleria Campari.L’edificio storico, oggi sede del museo, è stato integrato nel nuovo edificio caratterizzato dai tratti riconoscibili del linguaggio di Botta, quali lo sviluppo  di Grandi volumi rivestiti in cotto e svuotati da vetrate lineari e integrati con bassorilievi da disegni di Fortunato Depero.

Chiesa di San Nicolao della Flue Ignazio Gardella (1970)

Questo spazio sacro trova la sua forza nella combinazione all’interno dei tre elementi principali della sua costruzione: le pareti antracite, le vetrate colorate a nastro e la struttura in calcestruzzo armato a vista, sequenza di archi che si fonde coi pilastri e col sistema di archi secondari che definiscono le due navate laterali.

Rifugio antiaereo di piazza Grandi

Uno dei primi rifugi antiaerei realizzati dal Comune di Milano prima della II guerra mondiale, costituisce una testimonianza di un altro aspetto della storia novecentesca della città.  Recuperato quest’anno, assieme alla fontana che ne nasconde l’ingresso, si compone di 24 stanze, ancora complete della segnaletica dell’epoca, che potevano contenere fino a 450 persone.