Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1090, maggio 2024
Non molto più di un secolo fa, le città erano piene di stalle e fucine di maniscalchi, dove i cavalli che tiravano carretti e carrozze, private o a nolo, trovavano biada e venivano ferrati. Gradualmente, sono state sostituite da luoghi dove le auto fanno rifornimento. Oggi, forse, anche questi stanno per diventare obsoleti.
Angelo Bianchetti, punto ristoro Pavesi sulla Milano - Laghi, Italia, 1958
Courtesy Archivio Arch. Jan Jacopo Bianchetti
R. W. Lindholm Service Station Frank Lloyd Wright, Cloquet Minnesota USA, 1958
Foto di McGhiever on wikimedia commons
Melchiorre Bega, Il Mottagrill di Cantagallo, Autostrada del sole, Italia, 1960
Foto di Albertomos su wikimedia commons
Albert Frey e Robson Chambers, Tramway Gas Station, Palm Springs, California 1965
Foto di Kansas Sebastian su Flickr
William Pereira, 76 Station a Beverly Hills, Los Angeles USA, 1965
Foto di Chris Lott su Flickr
Mies van der Rohe, ex Stazione di servizio dell'Île des Sœurs, Montréal, Canada, 1969
Foto di Kate McDonnell su wikimedia commons
Venturi, Scott Brown and Associates, Exxon Gas Station per Disney World, Orlando, Florida USA, 1995
Da Domus 787, novembre 1996
Norman Foster, Repsol service stations, Spagna, 1998
Foto di Chesgv su wikimedia commons
Angelo Bianchetti, punto ristoro Pavesi sulla Milano - Laghi, Italia, 1958
Courtesy Archivio Arch. Jan Jacopo Bianchetti
R. W. Lindholm Service Station Frank Lloyd Wright, Cloquet Minnesota USA, 1958
Foto di McGhiever on wikimedia commons
Melchiorre Bega, Il Mottagrill di Cantagallo, Autostrada del sole, Italia, 1960
Foto di Albertomos su wikimedia commons
Albert Frey e Robson Chambers, Tramway Gas Station, Palm Springs, California 1965
Foto di Kansas Sebastian su Flickr
William Pereira, 76 Station a Beverly Hills, Los Angeles USA, 1965
Foto di Chris Lott su Flickr
Mies van der Rohe, ex Stazione di servizio dell'Île des Sœurs, Montréal, Canada, 1969
Foto di Kate McDonnell su wikimedia commons
Venturi, Scott Brown and Associates, Exxon Gas Station per Disney World, Orlando, Florida USA, 1995
Da Domus 787, novembre 1996
Norman Foster, Repsol service stations, Spagna, 1998
Foto di Chesgv su wikimedia commons
Le stazioni di servizio, per la maggior parte, non sono esempi di bellezza, ma in una cittadina inglese delle Midlands – Birstall, nel Leicestershire – c’è l’ultima superstite delle stazioni di servizio Pegasus, progettate negli anni Sessanta da Eliot Noyes. Ognuna delle sei pompe è all’ombra di una tettoia circolare sostenuta da un singolo stelo, come un parasole. È un’idea da èra spaziale, la profonda evocazione di un’epoca, ma pare ancora futuristica come quando il progetto nacque.
Fu l’artista americano Ed Ruscha a convincerci a guardare in modo diverso alle stazioni di rifornimento. Nel 1963, quando la benzina negli Stati Uniti costava 30 centesimi al gallone (circa 7,5 centesimi di euro al litro), tutte le auto avevano un motore a otto cilindri a V e la provvista di petrolio sembrava inesauribile, Ruscha creò un libro fotografico intitolato Twentysix Gasoline Stations (“Ventisei stazioni di rifornimento”).
Le immagini, in bianco e nero, erano impaginate a leporello, un foglio piegato che si apre a fisarmonica. L’unico testo erano le didascalie che collocavano le stazioni in Texas, Arizona, New Mexico e Oklahoma. La prima edizione di 400 copie aveva un prezzo di copertina di tre dollari. Ho appena visto una copia di quella prima edizione, autografata dall’artista ma con la copertina in pessime condizioni, in vendita a 4mila dollari.
Quando qualcosa arriverà a sostituire le pompe di benzina, sia per ricaricare le auto elettriche, sia per i veicoli a idrogeno, o per alimentare una forma di produzione dell’energia a cui non abbiamo ancora pensato, forse ci saranno artisti con la fantasia di un Eliot Noyes e lo sguardo di un Ed Ruscha per metterci sotto gli occhi la bellezza che può stare dietro una funzione quotidiana.