Gli strumenti per la scrittura “ritrovati” di Castiglioni e Cavaglià

Un progetto inedito riportato alla luce e ora in produzione. I prototipi in legno di un set da scrittura erano nascosti dietro uno specchio dello studio di Achille Castiglioni, che amava disegnare, “ma scriveva pochissimo”. 

«Nella quotidianità del fuori studio, a necessità di una matita, se non compariva subito in mano, mentre frugava in tasca, con tono fermo, Achille Castiglioni domandava: ma non abbiamo una matita?». Ecco, forse è proprio questo ricordo condiviso da chi con il grande maestro ha lavorato per trent’anni, Gianfranco Cavaglià, e da chi ha vissuto con lui ogni giorno, i figli Giovanna e Carlo, che racconta meglio come è nata l’idea di rimettere in produzione un prototipo inedito. E magari di raccontarlo proprio il giorno in cui Achille Castiglioni avrebbe compiuto 103 anni (nasce a Milano il 16 febbraio del 1918). 

I figli Giovanna e Carlo spiegano di avere trovato, nascosti e custoditi dietro il grande specchio angolare dello studio del padre - dal 2012 sede della Fondazione Achille Castiglioni - i prototipi di questo progetto, co-firmato da Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià, intitolato «gli strumenti per la scrittura». I prototipi in legno, prodotti da Bottega Ghianda, riproducevano la forma trilobata ad archi studiata da Castiglioni e Cavaglià a voler rappresentare la vera alleanza tra mente, mano (le dita) e oggetto, oltre ad avere la caratteristica pratica (e qui torniamo all’idea del design funzionale all’uso quotidiano di Castiglioni) di non rotolare sul tavolo. “Quest’ultimo aspetto ci sembrava di qualche interesse”, ricorda sorridendo Cavaglià. 

“Nostro padre amava disegnare, ma scriveva pochissimo – spiega Giovanna – Una sua passione però erano i biglietti di auguri o di ringraziamento che disegnava, scriveva e progettava fin nei minimi dettagli, un lavoro di squadra dove, da una parte la mente e dall’altra la mano, formavano una combinazione perfetta”. 

Achille Castiglioni amava disegnare, ma scriveva pochissimo

Il progetto degli “strumenti di scrittura“ rimase nel cassetto per molti anni non trovando quell’indispensabile e precisa interpretazione delle volontà progettuali originarie, né quegli investimenti richiesti dalla produzione così complessa per via
dell’insolita sezione scelta. Arriviamo quindi al 2020, anno di incontro tra Fondazione Achille Castiglioni, Cavaglià e il Team EGO.M, un team di giovani “scatenati e intraprendenti” (come li ha definiti Giovanna Castiglioni) di Bologna che si incontra alle Scuole Malpighi, luogo in cui si sviluppa la loro conoscenza e crescita formativa. È a loro che viene affidato lo sviluppo e produzione del progetto.

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