Olafur Eliasson a Montreal

Il MAC di Montreal invita i visitatori a entrare letteralmente nell’opera di Olafur Eliasson e a sperimentare installazioni che mescolano luce, movimento e spazio.

Olafur Eliasson, Multiple shadow house, 2010. Photo Sébastien Roy
Olafur Eliasson presenta al Musée d’art contemporain (MAC) di Montreal la sua Multiple shadow house, un’esperienza altamente coinvolgente e immersiva dove gli spettatori si trovano a essere al centro di ogni pezzo. Dal 21 giugno al 9 ottobre 2017 il MAC invita i visitatori a entrare letteralmente nell’opera dell’artista e a sperimentare installazioni che fondono luce, movimento ed esplorazione spaziale.
Fig.1 Olafur Eliasson, Multiple shadow house, 2010. Photo Sébastien Roy
Fig.1 Olafur Eliasson, Multiple shadow house, 2010. Photo Sébastien Roy
Figura cardine della scena artistica contemporanea, Olafur Eliasson ha esposto le sue installazioni su larga scala in tutto il mondo. Dalla metà degli anni Novanta, in collaborazione con il suo studio di Berlino, produce dispositivi che impegnano i nostri meccanismi di percezione dei fenomeni di luce e naturali. Grazie a opere cangianti e immateriali che indagano sul corpo, sul movimento e sulla percezione di sé e dell’ambiente, Olafur Eliasson mette lo spettatore al centro delle sue creazioni. Anziché semplicemente osservare il lavoro, gli spettatori scoprono che la loro presenza lo completa e lo attiva. In questo modo, molte delle installazioni attirano la nostra attenzione non solo su quello che vediamo, ma anche sul modo in cui guardiamo, creando ciò che l’artista definisce situazioni di “osservare te stesso mentre guardi”. Seguendo le stesse linee-guida alla base della pratica di Eliasson, questa mostra al MAC presenta una selezione delle sue opere più importanti che consentiranno ai visitatori di apprezzare il suo eccezionale processo.
Fig.2 Olafur Eliasson, Your space embracer, 2004. Photo Sébastien Roy
Fig.2 Olafur Eliasson, Your space embracer, 2004. Photo Sébastien Roy

La mostra si apre e si chiude con due pezzi in cui l’acqua crea effetti di luce che a sua volta evocano tempi opposti: Big Bang, 2014, utilizza una luce stroboscopica per trasformare un getto d’acqua in una scultura effimera, mentre Beauty, 1993 presenta l’apparizione luminosa di un arcobaleno che si sposta e appare attraverso una tenda di fine nebbiolina che cade attraverso un fascio di luce.

L’opera centrale che dà il titolo alla mostra esamina il rapporto tra i visitatori, l’architettura e la luce. Multiple shadow house, 2010, è una “casa” autoportante in cui le pareti sono schermi. Su entrambi i lati di questi schermi, le ombre dei visitatori vengono proiettate da angoli diversi, attraverso una gamma di colori. L’installazione riproduce il minimalismo dello spazio museale, permettendo ai visitatori di vedere l’ombra casuale e effimera creata da altri visitatori dietro pareti apparentemente opache. Your space embracer, 2004, recentemente acquisita dal MAC, esplora invece la luce in un altro modo: la luce colpisce un anello sospeso ed è proiettata indirettamente sulle pareti e sul soffitto di una stanza. Un po’ come un mago che svela i suoi segreti, Eliasson qui mostra il sorprendente risultato di un effetto di luce insieme alla struttura che la crea.


fino al 8 ottobre 2017
Olafur Eliasson: Multiple Shadow House
MAC, Musée d’art contemporain de Montréal
rue Sainte-Catherine Ouest 185, Montreal

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