Landskating

La mostra “Landskating” a Villa Noailles presenta l’infinito numero di spazi – costruiti e progettati o oggetto di riappropriazione – che nascono dalla pratica dello skateboard.

La pratica dello skateboard potrebbe essere definita secondo un apparato di base: un’asse di legno tra i 30 e i 60 centimetri di lunghezza, con una superficie antiscivolo (la tavola), un sistema di supporti metallici (i carrelli) che fissa quattro ruote contenenti cuscinetti sferici. Usando questa attrezzatura, è possibile realizzare una serie di figure, muovendosi su diversi tipi di superfici e oggetti.
Landskating
Top and above: Janne Saario Landscape architect Olari Skateark. © Janne Saario
La mostra “Landskating” a Villa Noailles presenta il numero infinito di spazi, costruiti e progettati appositamente per lo skateboard o oggetto di ri-appropriazione rispetto al progetto iniziale, che sono il frutto di questo sport. Strati levigati e continui di cemento diventano la superficie ideale di uno scopo diverso. Rampe, corrimani, panchine, tubazioni e scale si trasformano in promesse di prestazioni sportive dove regnano la padronanza della tecnica e regole adrenaliniche.
Landskating
Janne Saario Landscape architect, Olari Skateark. © Janne Saario
Osservando le città in modo diverso, e considerando gli spazi urbani alla stregua di originali parchi giochi, gli skater affermano un diverso utilizzo dei centri delle città contemporanee. Dai primi terrapieni delle scuole californiane, arroccati tra le colline di Hollywood, o piscine vuote, ai progetti di grande scala dove una comunità si è riappropriata di uno spazio.
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Skatepark at la Roche sur Yon. © Studio 1984
Una prima sezione ripercorre la relazione storica delle forme adottate e gli aspetti sociologici. L’appropriazione di uno spazio e le progressive definizioni di questa disciplina hanno segnato una serie di architetture che, da allora, sono diventate iconiche.
Landskating
Skatepark in rue Léon-Cladel, Paris. © Constructo
Una seconda sezione presenta 9 progetti di skatepark: Skatepark rue Léon Cladel, Parigi, 2012 (Agence CONSTRUCTO e Raphaël Zarka); Miyashita Park, Tokyo 2011 (Agence Atelier Bow Wow); Skatepark Mar Bella, Barcellona, 2014; Skatepark Les Corts, Barcellona, 2014 (Agence SCOB); Skatepark les Ursulines, Bruxelles, 2003-2006 (Agence l’Escaut); Skatepark La Roche-sur-Yon, 2013 (Agence Studio 1984); Olari Skatepark (Agence Janne Saario); …Skateboard That Glides… Land & Drops Into… Sea, Millenium Park, San Juan, 2004 (Vito Acconci).
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Atelier Bow Wow, Miyashita Park, Tokyo. © Atelier Bow Wow
La terza sezione della mostra è dedicata a una commissione fotografica su una trentina di skatepark francesi che ha coinvolto Olivier Amsellem, Maxime Delvaux, Stéphane Ruchaud e Cyrille Weiner.

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