Futurama Redux

[r+d] post-carbon Vienna riunisce 20 designer per capire come la mobilità urbana post-carbonio può favorire la sostenibilità, la resilienza e la sicurezza, migliorando la qualità della vita.

Inebriata dalla promessa di libertà dell’automobile, la società moderna è diventata auto-dipendente, con gravi effetti collaterali.

Ma cosa succederebbe se le macchine scomparissero del tutto dalle aree urbane? Questa domanda è venuta alla ribalta nella pianificazione urbana e politica insieme agli effetti del cambiamento climatico, all’esaurimento delle risorse, e all’urbanizzazione sempre più intensa. L’età automobilistica si sta avvicinando al suo crepuscolo, ma cosa viene dopo le auto e il petrolio? Come farà un rapporto mutevole con l’energia a ridefinire gli spazi urbani e gli stili di vita? [r+d] post-carbon Vienna ha riunito un team di 20 designer per riflettere su queste domande.

“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna

Il nome della mostra si riferisce alla mostra della General Motors “Futurama” presentata all’Esposizione universale del 1939, la prima a tracciare una visione d’insieme di un futuro riprogettato per i veicoli a motore. Tali visioni utopiche del passato, basate sulla mobilità, sono sia fonti di ispirazione che avvertimenti, da cui imparare come unire i politici, l’industria e il pubblico pur senza prendere in considerazione l’insostenibilità a lungo termine delle soluzioni allora proposte. Per [r+d] post-carbon Vienna, urbanisti, pianificatori dei trasporti e scienziati, sociologi, scienziati del clima, specialisti di energia e altri sono stati consultati per incorporare le loro competenze nella mostra, che si concentra su come un sistema di mobilità urbana post-carbonio potrebbe cambiare i nostri modi di muoverci, vivere e pensare.

“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna

I sistemi di mobilità svolgono un ruolo guida nel plasmare l’ambiente costruito e le impostazioni di base per molte pratiche sociali, e il design ha la capacità di influenzare l’opinione pubblica a favore o contro i potenziali cambiamenti di paradigma. Non è stato un caso che il futuro mondo del 1960 descritto da “Futurama” era il futuro che abbiamo costruito. La grande ironia è che l’attuazione del sistema automobilistico e il paradigma della crescita infinita illustrato da “Futurama” ci hanno resi sempre più insostenibili e insoddisfatti.

“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil” si chiede come una transizione alla mobilità urbana post-carbonio potrebbe favorire la sostenibilità, la resilienza e la sicurezza, migliorando la qualità della vita. Che ruolo giocherà il design e cosa devono sapere gli urbanisti per rispondere efficacemente a queste sfide? Come possono essere comunicati i paradigmi di mobilità urbana della società post-carbonio in modo da ottenere il sostegno popolare necessario per renderli politicamente fattibili? E, in ultima analisi, il design e la ricerca come possono contribuire a rendere il domani migliore dell’oggi?

“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna
“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna
“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna
“Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil”, vista dell'allestimento Festivalzentrale Objekt 42, Vienna


fino al 4 ottobre 2015
Future Urban Mobility
[r+d] post-carbon Vienna
Futurama Redux: Urban Mobility After Cars + Oil

a cura di Joshua Grigsby e Florian Lorenz (Smarter Than Car)
Vienna Design Week 2015
Festivalzentrale Objekt 42
Absberggasse 27, Wien