“L’architettura (così come l’urbanistica, sua disciplina sorella) è essenzialmente politica: per secoli è stata impiegata per realizzare infrastrutture e per costruire le immagini ufficiali degli stati nazionali, è stata utilizzata come strumento per orientare i modelli comportamentali delle persone, ed è stata determinante nel creare le visioni di città e paesaggi futuri, indispensabili per mobilitare ampi investimenti statali e privati.
L’architettura, tuttavia, ha delle difficoltà con questo tipo di responsabilità. Spesso la nega, ne rifiuta il confronto o, semplicemente, non riesce più a sostenerla. Questo aspetto emerge chiaramente nel dibattito sulla questione se l’architettura possa in qualche modo essere responsabile di agitazioni sociali, frustrazione civica e, a volte, delle violenze cui abbiamo assistito nei decenni scorsi in alcune città durante momenti di massiccia trasformazione progettuale urbana. La conferenza vuole riaffermare la dimensione politica della disciplina e chiedere con forza che l’architettura si assuma la responsabilità del suo ruolo politico.” sostiene Wouter Vanstiphout
17 febbraio 2015, ore 18.00
conferenza di Wouter Vanstiphout presentata da Pippo Ciorra
A Clockwork Jerusalem
Architecture, Politics, Riots and the belief in a better world
The British School at Rome
via Gramsci 61, Roma