Van Herpen è rimasta fedele al suo spirito di combinare moda e altre discipline grazie alla collaborazione con l’architetto canadese Philip Beesley e l’artista olandese Jolan van der Wiel.
Beesley è un pioniere in nel creare sculture ‘viventi’ reattive che combinano computazione avanzata, biologia sintetica, e ingegneria meccatronica.
Van der Wiel è un artista e artigiano il cui lavoro con la tensione magnetica ha dato vita a sculture e installazioni che ricordano la potenza dinamica delle eruzioni vulcaniche.
Entrambi si sforzano di cancellare i confini tra natura e tecnologia, così come accade nel lavoro di van Herpen.
Sottolineando i giochi di luci e ombre, la tavolozza cromatica minimalista fatta di nero, bianco, blu notte e nudo le ha permesso di concentrarsi sulla struttura dei capi. Micro-ragnatele di pizzo velano e rivelano il bagliore luminescente di forme cristalline, mentre le piume di triacetato punteggiano i drappeggi e volumi più morbidi.
Un abito trasparente, stampato in 3D e simile al cristallo è stato creato in collaborazione con Niccolò Casas. La struttura controllata dei vestiti è compensata da quella caotica degli accessori, scarpe, cinture, collane e pochette, sagomate utilizzando i campi magnetici, in modo da creare una collazione in cui nessun pezzo è uguale all’altro.
Magnetic Motion
Design: Iris van Herpen