Camera dei desideri / 102

Tra esercizio e sperimentazione, Barbara Brondi e Marco Rainò hanno chiesto a venticinque designer di dare forma agli oggetti dei propri sogni.

Desiderio + memorabilia sono le due parole chiave che i curatori di In Residence Barbara Brondi e Marco Rainò hanno proposto ai designer invitati, lasciandoli poi liberi d’interpretarle visivamente.
La camera dei desideri
La camera dei desideri, dettaglio

Ne è nata una collezione di venticinque oggetti del desiderio, fantasie messe in forma virtuale, visioni strategiche che indagano il progetto, il processo.

La realizzazione di tutti gli oggetti – dalla lampada di Pepe Heykoop al colapasta numerico di Jean-Baptiste Fastrez alla città in miniatura di Formafantasma – sono stati realizzati con stampanti 3D, eliminando così ogni tipo di affezione artigianale e individuale per fare sì che i designer si concentrassero solo sull’idea (il desiderio) e non sulla materia.

La camera dei desideri
La camera dei desideri, vista dell'allestimento

Il risultato è una "Wünschenkammer", o camera dei desideri, dove fare emergere la “consistenza immateriale dei sogni”.

 


Chamber of Desires

8–13 Aprile
Desiderabilia
Via Ventura 6
Milano

 

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