Ne è nata una collezione di venticinque oggetti del desiderio, fantasie messe in forma virtuale, visioni strategiche che indagano il progetto, il processo.
La realizzazione di tutti gli oggetti – dalla lampada di Pepe Heykoop al colapasta numerico di Jean-Baptiste Fastrez alla città in miniatura di Formafantasma – sono stati realizzati con stampanti 3D, eliminando così ogni tipo di affezione artigianale e individuale per fare sì che i designer si concentrassero solo sull’idea (il desiderio) e non sulla materia.
Il risultato è una "Wünschenkammer", o camera dei desideri, dove fare emergere la “consistenza immateriale dei sogni”.
Chamber of Desires
8–13 Aprile
Desiderabilia
Via Ventura 6
Milano