Questo mese: Domus 970

Copertina

15 maggio 2013: alcuni studenti
davanti all’edificio a corte che
conduce al Conservatorio
Nazionale di Musica Edward
Said di Beit Sahour, cittadina
a est di Betlemme, sotto
l’amministrazione dell’Autorità
Nazionale Palestinese. Il
conservatorio, come ente
nazionale, è stato istituito nel
1993 a Ramallah, grazie allo
sforzo congiunto di un gruppo
di musicisti palestinesi; conta
oggi cinque succursali. La
sede di Beit Sahour, progettata
dallo studio AAU Anastas, è
stata inaugurata ufficialmente
nel 2012

Editoriale: A caccia di particelle

Domus incontra Fabiola Gianotti, ricercatore permanente del CERN di Ginevra, per discutere, a
una “scala urbana”, il processo progettuale dietro
gli esperimenti sulla fisica delle particelle.

Op–Ed: Rapsodia slava

Zara Audiello, Lorenza Baroncelli

Journal


Photoessay

Material Networks. Alberto Sinigaglia, Emma Charles

La lezione di oggi

In una stagione in cui la politica affronta con difficoltà la crisi economica,
in Inghilterra gli ultimi orientamenti ufficiali sull’edilizia scolastica associano
l’architettura a inutili stravaganze. Il progetto di rinnovamento di una scuola
elementare a Croydon dimostra esattamente il contrario: è molto più di una
forma seducente e offre alla società civile nuove possibilità.

Il gioco della vita

Una candida griglia rialzata dal terreno
racchiude al suo interno una scacchiera
di corti, giardini e ambienti domestici.
Makoto Takei e Chie Nabeshima usano
un elemento tipicamente modernista:
non per richiamare un ordine razionale
universale, ma per rafforzare il legame
dell’edificio con il contesto e la sua storia.

Entri il decoratore

Un’architettura ultimata rappresenta solo metà della storia. L’artista Pablo Bronstein, che per Domus ha creato nel 2008 il Branca Tower Ballet, offre ai proprietari di una villa di Bruxelles, recentemente ampliata e rinnovata da OFFICE, alcuni consigli utili su come arredarla con gusto.

Il paradosso in architettura

Chiunque lavori nelle aree rurali sa bene che, in queste zone, il mestiere del progettista non
esiste. Che cosa può dunque fare un architetto in un luogo che non ha bisogno di architetti?
Questa è la domanda a cui John Lin di Rural Urban Framework cerca di rispondere da quando, sei anni fa, ha cominciato a lavorare nei villaggi della campagna cinese.

Network: Pro.tetto

Al momento in fase di prototipazione, il rifugio gonfiabile autoportante pensato da Andrea Paroli
per l’emergenza freddo ha grandi potenzialità.

Pratiche contemporanee: un road trip italiano

Si dice spesso che i momenti di crisi costituiscano un’opportunità unica per produrre innovazione e rigenerazione. Rossella Ferorelli intraprende un viaggio per testare questa teoria sul campo, tracciando una mappa degli studi, dei collettivi
e delle agenzie che operano per ridefinire l’identità dell’architettura italiana in tempi critici.

Una questione di scala

Joseph Grima in viaggio da Amsterdam a Rotterdam con Rem Koolhaas per parlare di interni, disegno industriale e Tools for Life, la sua prima collezione di
mobili ideata per Knoll International.

Il Salone è adesso

Una ricognizione visiva su prodotti ed eventi selezionati dalla redazione, accompagnata da una riflessione sui macro-temi emersi quest’anno, per rivivere con la calma di una retrospettiva la settimana più intensa del design internazionale.

Design e ansia da prestazione

Il progetto per un dragamine ha riacceso nella comunità olandese la vecchia controversia tra funzionalisti puri e progressisti, e ha generato un utile dibattito sulle potenzialità del design e sui requisiti
di una formazione appropriata. Louise Schouwenberg analizza lo stato dell’arte del mondo del progetto, alla luce degli ultimi vent’anni di storia del design.

Network: Colony

Lo studio a77 ha creato nel cortile del MoMA ps1
una colonia dove artisti, architetti e altri attori
culturali sono invitati a vivere e lavorare.

Contro lo spaziocidio

Allo studio AAU Anastas il progetto dell’Edward Said National Conservatory of Music ha offerto l’opportunità di confrontarsi con la questione dello spazio pubblico e di riconsiderarne il valore.

Architettura militante

Convinti che progettare in modo responsabile significhi mettere in primo piano il contesto politico
e sociale, i fondatori di saya hanno lanciato il progetto Is Peace Possible? per trovare una
soluzione ai problemi legati al territorio del conflitto israelo-palestinese. Sono gli utenti a suggerire
idee per delineare il confine tra Israele e Cisgiordania, nel rispetto della Linea verde del 1967.

Rassegna

Illuminazione

Panorama


Cold Case

FAUP Porto.