Matteo Ragni

Un nuovo lavabo per Azzurra, il re-branding per Linvisibile e il progetto per Artigo, una nuova serie per Plust e una razza in legno per Woody Zoody. Matteo Ragni racconta i suoi progetti al Salone e il suo modo di lavorare, creando circoli virtuosi con i compagni di progetto di una vita. #MDW16

Ritratto di Matteo Ragni, 2016
Se allo stile sostituite il buon senso, all’apparire preferite l’ascolto e alle griffe il lavoro di squadra, allora vuol dire che siete vicini all’idea che Matteo Ragni ha del design. Ben prima che in molti cadessero nell’equivoco che fare l’art director fosse una naturale evoluzione dell’essere designer, Matteo ha sviluppato un percorso di riflessione sul lavorare nel design d’azienda che si conferma nei lavori che presenterà al prossimo Salone.
Matteo Ragni, installazione a Palazzo Litta
In apertura: Matteo Ragni e la sua installazione per Linvisibile a Palazzo Litta. Qui sopra: Matteo Ragni, Neverending Evolution per Artigo, installazione a Palazzo Litta. Photo Andrea Astesiano
La direzione artistica di un marchio è una questione di scelta. Prima fra tutte quella della preposizione giusta e non per fondamentalismo grammaticale: Ragni sottolinea che per lui si tratta di disegnare con un’azienda e non per un’azienda. La sua prima regola è quindi quella di non pensare di infondere del proprio verbo una dimensione che di suo ha già una storia e una visione, ma di porsi in ascolto quasi analitico per poi capire insieme quale sia il percorso giusto per entrambe le parti. Ecco perché tante compagnie e così diverse, tipologicamente parlando, si rivolgono a lui per tracciare un percorso comune. Parlare con Matteo dei suoi progetti è come seguire un ipertesto: ogni finestra ne apre di nuove con immagini e percorsi correlati e in mezzo c’è lui che, come un cursore efficace, fa il suo mestiere di “mastro di chiavi”.
Quando racconta un’installazione trapela chiaramente che quello allestitivo è, per quanto ben organizzato ed efficace, un pretesto scenico per raccontare un pezzo della storia di un’azienda. È quanto avviene a Palazzo Litta con il nuovo progetto di re-branding per Linvisibile e soprattutto con quello per Artigo, che rivede la sua storia nel progetto Neverending Evolution, un’onda di campioni che occupa lo scalone centrale. Variazioni sul materiale che affondano le proprie radici solidamente in un passato non sempre noto, ma di cui andare più che fieri. L’azienda, infatti, ha nel suo carnet presenze d’autore che entrano nel mito: i pavimenti della metro milanese di Albini, capolavoro insuperato di intelligenza dello spazio pubblico, e uno degli ultimi progetti di Ettore Sottsass che in quelle bolle di gomma si era divertito a incastonare inserti di legno e di altre materie.

Sempre sul fronte plastico ci sarà la serie Frozen per Plust, azienda specializzata nella lavorazione rotazionale. Qui è la conoscenza profonda del materiale e dei suoi limiti a guidare il progetto: per ovviare all’invecchiamento e all’usura, Ragni, insieme a Maurizio Prina, ricorre a una plissettatura che irrigidisce la struttura e dona movimento alla superficie.

Non poteva mancare però la grande passione di Matteo per il legno. Tra i suoi appuntamenti salonieri lo ritroviamo in molteplici varianti: nel suo senso più tradizionale di tornitura artigianale, vedi la Razza per WoodyZoody, e con un nuovo modello di utilitaria che arricchisce il parco macchine della ormai celebre serie TobeUs.

Un’altra caratteristica del modo di lavorare di Ragni è quella di creare circoli virtuosi con i compagni di progetto di una vita. È il caso dell’amicizia con Giulio Iacchetti col quale ha vinto ben due Compassi d’Oro (nel 2001 per Moscardino, posata biodegradabile per Pandora; nel 2014 con la serie di tombini Montini). Per la sua azienda, InternoItaliano, viene rieditata una scatola in legno capace di contenere un piccolo ufficio portatile. È l’evoluzione di un progetto iniziato qualche anno fa con Alpi per Caran d’Ache alla scoperta di una scatola didattica, in grado di contenere e attivare nuove vie di apprendimento.
Matteo Ragni, Anfibio per Azzurra, schizzo
Frozen di Matteo Ragni per Plust

Un progetto circolare è senz’altro quello per Essential. Cosa c’entrano, infatti, un cartellino, un sacchetto e una libreria? Tutto quando le materie prime generano applicazioni inedite. Matteo ci racconta, infatti, che questa azienda di Carpi nasce dalla produzione di cartellini-prodotto per capi di abbigliamento e dalle fibre di cellulosa passa alla realizzazione di speciali sacchetti per il pane lavabili in lavatrice. Da lì a una libreria di cartone il passo è breve, soprattutto se il sistema a incastro è semplice e funzionale e fa pensare al primo Mari, quello degli anni sessanta, quando s’iniziava a sperimentare in questa direzione.

Da attento osservatore della realtà, Ragni sa che nelle pieghe del vissuto può nascondersi il segreto per un prodotto che funziona. Sembra, infatti, frutto della più pura e semplice considerazione del quotidiano il suo lavabo per Azzurra Ceramiche. La tipologia è antica, ma l’uso è contemporaneo: non più solo elemento di servizio da nascondere nel bagno secondario, ma oggetto multifunzionale, nel quale poter lavare la biancheria a mano, o permettere a chi lavora in un ufficio l’igiene dentale senza dover ogni volta riporre in altro luogo gli strumenti necessari. Il suo infatti è da un lato un lavabo di altri tempi, con lavatoio incorporato, al quale si aggiungono due livelli laterali con scolatoio; una sorta di scaffalatura in ceramica integrata che contagia nel concept anche lo specchio coordinato, dotato di mensole in un unico pezzo ceramico.

Matteo Ragni, Anfibio per Azzurra, schizzi
Matteo Ragni, Neverending Evolution per Artigo, installazione a Palazzo Litta. Photo Andrea Astesiano
Ma il progetto sotteso a ogni altro resta quello della relazione. Le sue macchinine di legno TobeUs resterebbero un inno solitario all’uso consapevole, se non si animassero del divertimento delle famiglie che le scelgono. Così, Matteo accoglie nel suo studio un progetto di relazione decisamente fuori dal comune progettato insieme a Fantoni: periodicamente organizza On The Hub, “pranzi al buio” che del blind date replica la formula senza filtri, capace di attivare connessioni non ordinarie e – cosa rara nel mondo del design – anche assumersi il rischio di un completo insuccesso. Unica regola: che i partecipanti al pranzo non si conoscano e non siano neanche colleghi dello stesso campo. A volte ne sono nate amicizie e incontri fruttuosi, fondamentali per uscire dall’enclave del design milanese così spesso rimproverata di endogamia. D’altra parte, scherza Matteo, “il ragno genera reti”.
© riproduzione riservata

12–17 aprile 2016

Matteo Ragni

Artigo

Palazzo Litta, corso Magenta 24, Milano

Linvisibile
Palazzo Litta, corso Magenta 24, Milano

Azzurra Ceramiche
Fiera Rho-Pero, Pad 24 stand H05

WoodyZoody
Asap Store, corso Garibaldi 104, Milano

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