Lo showroom, fin dalla sua comparsa sulla scena dell’architettura d’interni si è sempre posto come un luogo peculiare all’interno dell’ecosistema urbano: un luogo d’incontro nella maggior parte dei casi, dove scale non necessariamente uguali, come quella della vita cittadina – la “human scale” dei progettisti del dopoguerra – e quella dell’industria trovano una dimensione che le accomuna e le mette in dialogo. Non a caso è un tema che ha stimolato grandi architetti e designer della storia moderna, specie italiana, come Gae Aulenti e Vico Magistretti, e creatività trasversali come quella pop di Elio Fiorucci o quella punk di Vivienne Westwood. Ed è un tema che trova nella parola “showroom” una sola tra le tante articolazioni possibili di un concetto dalla versatilità grandissima.

Aprendo il primo “RNLT©” italiano a Milano – Corso Garibaldi, in piena Brera – Renault ha infatti voluto scrivere un capitolo nuovo in questa narrazione fatta per spazi.RNLT© va oltre lo showroom, è un concept di identità che riunisce attorno a una nuova esperienza immersiva una molteplicità di diverse funzioni: una boutique di articoli legati al Brand, e i suoi servizi complementari di vendita e post-vendita come test drive, consegna, manutenzione, fino al car jockeying. Il tutto in una dimensione di prossimità assolutamente inedita con lo spazio urbano, con il suo centro pulsante, come già sperimentato a Parigi attraverso il primo RNLT© Store.
Prende forma così un luogo ibrido, dove possono confluire le diverse espressioni di quella che è la dimensione culturale della città.

In RNLT© la prima a confluire è una nuova idea di mobilità, quella esplorata da Renault con la sua “Renaulution” – il piano strategico di una gamma più competitiva, equilibrata ed elettrificata – e incarnata dalla nuova R5 col suo carattere che unisce uno spirito pop ad un valore appunto rivoluzionario, radicale nel design che è proprio del marchio della Losanga. Un carattere che fin dal primo giorno ha stabilito un legame solidale e ironico con le città: basta pensare al debutto assoluto del modello nel 1972, agli Champs Elysées di Parigi invasi da una folla multicolore di R5 coi fari che per l’occasione erano occhi da personaggio dei fumetti.

A confluire c’è anche una nuova idea di stile di vita urbano e di street style, quel new luxury incarnato da marchi della moda come Gcds di Giuliano e Giordano Calza, che infatti è presente in RNLT© a partire dalla collaborazione che l’ha unito a Renault e a R5 nella Milano Fashion Week FW 2025: in quell’occasione, la Renault 5 E-tech Electric è stata la courtesy car delle star presenti in sfilata, e al suo è stata dedicata una capsule collection di nuovi capi e accessori. Lo spirito Gcds d’altronde si identifica da subito per la sua cifra dirompente, per la combinazione di creatività, ironia e tradizione che non per niente sono anche valori da cui è nato il progetto R5.

A trovare in rnlt© uno spazio congeniale, se non naturale, sono anche le domande del design.
C'è la riflessione di Ora Ïto sul patrimonio culturale, estetico e tecnologico di un brand e di un'epoca, tradotta nella R17 electric restomod che Renault presenta in occasione della Milano Design Week 2025. E c’è quella idea di cultura urbana come città che si interroga direttamente su se stessa e sulla sua evoluzione: per questo, durante la Design Week, rnlt© ospita il Domus Talk dal titolo “Quale smart city ci attende. Tra intelligenza progettuale e non luoghi”. Dialogando con il direttore editoriale di Domus Walter Mariotti, gli architetti Floriana Mottola e Claudio Saverino, e il Product Global Leader Ampère Gruppo Renault Vittorio D’Arienzo, indagano lo scenario delle città contemporanee come scenario delle nuove possibilità con l’intelligenza artificiale: un supporto alla gestione di risorse pesanti come il traffico, o solo apparentemente estranee come la vegetazione; un supporto alla decisione e alla previsione, ma anche la portatrice di grandi interrogativi sull’accesso alle informazioni e la possibilità di accesso ai sistemi. Un’opportunità di avere un nuovo strumento al servizio dei cittadini, in sintesi.

Una riflessione che solo in uno spazio carico di potenziale di ibridazione come quello di Renault in Brera può godere di una vicinanza unica al suo oggetto di investigazione – la città e la sua vita – e aprirsi a proposte inedite.