Milano design week 2024. 5 luoghi che puoi vedere solo ora

A Milano, Design Week è sinonimo di location: da un garage di Marco Zanuso alla villa di Osvaldo Borsani, passando per i bagni della piscina Cozzi, alcune di loro saranno aperte solo in questi sette giorni.

1. Piscina Cozzi È la più monumentale delle piscine milanesi e tra le poche con vasca da 50 metri. È magnifica nel suo tripudio di marmi multicolore, delicata nei dettagli come le vetrate serigrafate dell’ex caffetteria, immensa sotto la sua volta a botte che in origine era apribile e trasparente – oggi, purtroppo, inceppata e schermata da tendaggi che ne mascherano l’usura. Per il Fuorisalone 2024 sono accessibili, per la prima volta dopo molti decenni, alcuni ambienti dei bagni pubblici sotterranei: anche questo spazio, servizio di base di una Milano in cui l’acqua corrente era ancora un lusso, spicca per il livello di cura materica e formale. Un’installazione ad hoc occupa lo spazio della hall d’ingresso, sotterranea e accessibile sul lato dell’edificio principale, valorizzando gli splendidi mosaici a tema marino che la decorano.

Piscina Cozzi
Luigi Lorenzo Secchi, 1934
viale Tunisia 35
Courtesy Milanosport

1. Piscina Cozzi

Piscina Cozzi
Luigi Lorenzo Secchi, 1934
viale Tunisia 35
Courtesy Milanosport

2. Ex-cinema Casoretto Tanti, tantissimi cinema di Milano sono scomparsi negli ultimi trent’anni, secondo un trend che ha interessato anche altre città italiane e, in parte, europee. Alcune chiusure hanno fatto scalpore e suscitato malumori diffusi anche tra il grande pubblico – basti pensare alle vicende travagliate dell’immenso Manzoni, ancora in attesa di una soluzione e di un investitore per la sua meravigliosa monosala dall’involucro organico. Il Cinema Casoretto appartiene a un’altra storia, quella delle piccole sale di quartiere, spesso annesse alle parrocchie, che per lungo tempo hanno funzionato come punti di riferimento e luoghi d’incontro per le comunità locali. Un po’ ammaccato ma ancora intatto, il Cinema Casoretto aspetta un futuro possibile, magari replicando il successo formidabile del vicino e simile Beltrade. Nel frattempo, per il Fuorisalone 2024 apre al pubblico grazie all’iniziativa di Artesanos, impresa attiva in Perù e in Sudamerica fin dagli anni ’70, che mette qui in mostra le sue collezioni, con la curatela di Davide Fabio Colaci e Luisa Bertoldo.

Ex-Cinema Casoretto
Piazza San Materno 5
Via Lambrate
Foto Daniele Ratti

2. Ex-cinema Casoretto

Ex-Cinema Casoretto
Piazza San Materno 5
Via Lambrate
Foto Daniele Ratti

3. Garage Marco Zanuso (1916-2001) è stato un esponente di spicco del modernismo milanese e uno dei protagonisti della ricostruzione della città dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’edificio per abitazioni con annesso garage di viale Gorizia, completato nel 1949, fu pubblicato sulle principali riviste dell’epoca, che s’interessarono soprattutto alla raffinata decorazione policroma delle sue facciate su strada. Per il Fuorisalone 2024 Design Variations, il progetto collettivo di Moscapartners, apre al pubblico la sua porzione più nascosta, il garage. È un affascinante hangar a doppia altezza, le cui soluzioni strutturali risuonano con quelle della raffinata scuola d’ingegneria italiana dell’epoca e in particolare con le sperimentazioni di Pier Luigi Nervi. L’esposizione è curata da Park Associati e comprende anche un’installazione site specific di Nathalie Du Pasquier.  

Garage
Marco Zanuso, 1949
Viale Gorizia 14
Foto Daniele Ratti

3. Garage

Garage
Marco Zanuso, 1949
Viale Gorizia 14
Foto Daniele Ratti

4. Capannoni Le trasformazioni recenti della grande area ex-produttiva di via Mecenate, nell’est di Milano, hanno comportato anche la riconversione in spazi per uffici e per eventi di molti magazzini e hangar antichi, o talvolta più semplicemente vecchi. L’esempio più riuscito è probabilmente la ristrutturazione dell’ex-fabbrica Caproni, che Piuarch ha riprogettato come Gucci Hub. Per il Fuorisalone 2024, Baranzate Atelier s’insedia in un hangar di origine più recente e dall’aspetto decisamente più spartano, che impressiona per la sua superficie – circa 7.300 metri – per la monomatericità e per la ripetitività delle sue strutture in cemento. 

Capannoni
Via Fantoli 16/3
Foto Daniele Ratti

4. Capannoni

Capannoni
Via Fantoli 16/3
Foto Daniele Ratti

5. Villa Borsani Casa e fabbrica: sono i due spazi di vita della Brianza produttiva, quella dei mobilifici artigianali che diventano piccole industrie negli anni del boom, accompagnando l’ascesa del design italiano. Già durante la guerra, Osvaldo Borsani realizza a fianco della fabbrica di famiglia una grande e lussuosa villa per i suoi genitori, dove vivrà più tardi suo fratello Fulgenzio. Villa Borsani è l’esempio di una modernità delicata, non radicalmente razionalista ma anzi attraversata da molti rimandi alla tradizione, nella composizione degli spazi come nei dettagli decorativi. Il pezzo forte della casa è probabilmente il camino disegnato da Lucio Fontana, una delle tante opere d’arte site specific. Villa Borsani si apre al pubblico per il Fuorisalone 2024 e il merito, manco a dirlo, è di Alcova, che conferma la sua capacità di scovare location convincenti e, al limite, di lanciare nuovi trend in fatto di tipologie di location.

Villa Borsani
Osvaldo Borsani, 1943-1945
Varedo
Foto Daniele Ratti

5. Villa Borsani

Villa Borsani
Osvaldo Borsani, 1943-1945
Varedo
Foto Daniele Ratti

Le location sono protagoniste del Fuorisalone tanto quanto e talvolta persino più dei progetti, dei prodotti e delle installazioni che contengono. Spesso la sfida per brand, art director e progettisti è anche quella di trovare un buon equilibrio tra l’atmosfera e le qualità di un luogo, da una parte, e la valorizzazione degli oggetti, dall’altra, affinché le prime siano cornici e non rivali per le seconde. Nei suoi 35 anni di esistenza, inoltre, il Fuorisalone non si è solo moltiplicato in una quantità pressoché infinita di spazi interni ed esterni, privati e pubblici, al piano terra o in quota. Sì è evoluta, in parallelo, la tipologia dei luoghi scelti per mostre, conferenze, feste e quant’altro. 

Gli antichi palazzi del centro, tra i primi ad essere investiti da questo processo espansivo, continuano ad essere protagonisti, ammantando le novità dell’anno del loro prestigio decorato e spesso un po’ fané. Le convincenti installazioni di Flos a Palazzo Visconti, di Grohe a Palazzo Reale e di Loewe a Palazzo Citterio, tra le moltissime che si potrebbero citare, lo confermano. Il Fuorisalone degli anni ’20, però, è in grado di riconoscere il fascino meno scontato e meno gridato di altre architetture. La città del Novecento, spesso un po’ logora e talvolta abbandonata, si sta imponendo poco a poco come un’“infrastruttura” cruciale per la manifestazione.

La sfida per brand, art director e progettisti è anche quella di trovare un buon equilibrio tra l’atmosfera e le qualità di un luogo, da una parte, e la valorizzazione degli oggetti, dall’altra.
Garage. Foto Daniele Ratti

L’incontro è abbastanza logico. La Milano moderna è sempre più cool e pop, celebrata anche da una genealogia di coffee table books che sembra non esaurirsi mai – tra i più recenti e colti vale la pena di citare Nelle case. Interni a Milano 1928-1978, di Orsina Simona Pierini ed Enrico Morteo (Hoepli, 2023). Al contempo, i gestori di spazi talvolta abbandonati – soprattutto strutture ex-industriali –, altre volte in attesa di nuova destinazione – ad esempio le architetture del welfare del secolo scorso, come cinema e piscine –, vedono nel Fuorisalone un’occasione preziosa di introiti e di visibilità. In questo senso, la speranza è che il successo di un evento possa tradursi sul medio-lungo termine in un progetto di recupero e riapertura permanente.

Domus ha selezionato 5 luoghi del Fuorisalone 2024: alcuni sono novità assolute di quest’anno, e tutti rappresentano bene la “novecentizzazione” della settimana più agitata e importante del design milanese e, forse, mondiale.

Immagine di apertura: Cinema Casoretto. Foto Daniele Ratti

1. Piscina Cozzi Piscina Cozzi
Luigi Lorenzo Secchi, 1934
viale Tunisia 35
Courtesy Milanosport

È la più monumentale delle piscine milanesi e tra le poche con vasca da 50 metri. È magnifica nel suo tripudio di marmi multicolore, delicata nei dettagli come le vetrate serigrafate dell’ex caffetteria, immensa sotto la sua volta a botte che in origine era apribile e trasparente – oggi, purtroppo, inceppata e schermata da tendaggi che ne mascherano l’usura. Per il Fuorisalone 2024 sono accessibili, per la prima volta dopo molti decenni, alcuni ambienti dei bagni pubblici sotterranei: anche questo spazio, servizio di base di una Milano in cui l’acqua corrente era ancora un lusso, spicca per il livello di cura materica e formale. Un’installazione ad hoc occupa lo spazio della hall d’ingresso, sotterranea e accessibile sul lato dell’edificio principale, valorizzando gli splendidi mosaici a tema marino che la decorano.

1. Piscina Cozzi Piscina Cozzi
Luigi Lorenzo Secchi, 1934
viale Tunisia 35
Courtesy Milanosport

2. Ex-cinema Casoretto Ex-Cinema Casoretto
Piazza San Materno 5
Via Lambrate
Foto Daniele Ratti

Tanti, tantissimi cinema di Milano sono scomparsi negli ultimi trent’anni, secondo un trend che ha interessato anche altre città italiane e, in parte, europee. Alcune chiusure hanno fatto scalpore e suscitato malumori diffusi anche tra il grande pubblico – basti pensare alle vicende travagliate dell’immenso Manzoni, ancora in attesa di una soluzione e di un investitore per la sua meravigliosa monosala dall’involucro organico. Il Cinema Casoretto appartiene a un’altra storia, quella delle piccole sale di quartiere, spesso annesse alle parrocchie, che per lungo tempo hanno funzionato come punti di riferimento e luoghi d’incontro per le comunità locali. Un po’ ammaccato ma ancora intatto, il Cinema Casoretto aspetta un futuro possibile, magari replicando il successo formidabile del vicino e simile Beltrade. Nel frattempo, per il Fuorisalone 2024 apre al pubblico grazie all’iniziativa di Artesanos, impresa attiva in Perù e in Sudamerica fin dagli anni ’70, che mette qui in mostra le sue collezioni, con la curatela di Davide Fabio Colaci e Luisa Bertoldo.

2. Ex-cinema Casoretto Ex-Cinema Casoretto
Piazza San Materno 5
Via Lambrate
Foto Daniele Ratti

3. Garage Garage
Marco Zanuso, 1949
Viale Gorizia 14
Foto Daniele Ratti

Marco Zanuso (1916-2001) è stato un esponente di spicco del modernismo milanese e uno dei protagonisti della ricostruzione della città dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’edificio per abitazioni con annesso garage di viale Gorizia, completato nel 1949, fu pubblicato sulle principali riviste dell’epoca, che s’interessarono soprattutto alla raffinata decorazione policroma delle sue facciate su strada. Per il Fuorisalone 2024 Design Variations, il progetto collettivo di Moscapartners, apre al pubblico la sua porzione più nascosta, il garage. È un affascinante hangar a doppia altezza, le cui soluzioni strutturali risuonano con quelle della raffinata scuola d’ingegneria italiana dell’epoca e in particolare con le sperimentazioni di Pier Luigi Nervi. L’esposizione è curata da Park Associati e comprende anche un’installazione site specific di Nathalie Du Pasquier.  

3. Garage Garage
Marco Zanuso, 1949
Viale Gorizia 14
Foto Daniele Ratti

4. Capannoni Capannoni
Via Fantoli 16/3
Foto Daniele Ratti

Le trasformazioni recenti della grande area ex-produttiva di via Mecenate, nell’est di Milano, hanno comportato anche la riconversione in spazi per uffici e per eventi di molti magazzini e hangar antichi, o talvolta più semplicemente vecchi. L’esempio più riuscito è probabilmente la ristrutturazione dell’ex-fabbrica Caproni, che Piuarch ha riprogettato come Gucci Hub. Per il Fuorisalone 2024, Baranzate Atelier s’insedia in un hangar di origine più recente e dall’aspetto decisamente più spartano, che impressiona per la sua superficie – circa 7.300 metri – per la monomatericità e per la ripetitività delle sue strutture in cemento. 

4. Capannoni Capannoni
Via Fantoli 16/3
Foto Daniele Ratti

5. Villa Borsani Villa Borsani
Osvaldo Borsani, 1943-1945
Varedo
Foto Daniele Ratti

Casa e fabbrica: sono i due spazi di vita della Brianza produttiva, quella dei mobilifici artigianali che diventano piccole industrie negli anni del boom, accompagnando l’ascesa del design italiano. Già durante la guerra, Osvaldo Borsani realizza a fianco della fabbrica di famiglia una grande e lussuosa villa per i suoi genitori, dove vivrà più tardi suo fratello Fulgenzio. Villa Borsani è l’esempio di una modernità delicata, non radicalmente razionalista ma anzi attraversata da molti rimandi alla tradizione, nella composizione degli spazi come nei dettagli decorativi. Il pezzo forte della casa è probabilmente il camino disegnato da Lucio Fontana, una delle tante opere d’arte site specific. Villa Borsani si apre al pubblico per il Fuorisalone 2024 e il merito, manco a dirlo, è di Alcova, che conferma la sua capacità di scovare location convincenti e, al limite, di lanciare nuovi trend in fatto di tipologie di location.

5. Villa Borsani Villa Borsani
Osvaldo Borsani, 1943-1945
Varedo
Foto Daniele Ratti