Anna Scheuermann

Di quale città avremo bisogno?

Metropoli sempre più densamente popolate pongono sfide nuove, che cambieranno il nostro modo di vivere.

Un gran numero di persone si trasferiscono in città e tutti vogliono avere il proprio spazio: gli operatori finanziari che chiedono di abitare vicino al lavoro, i migranti che non hanno ancora vissuto in città, le persone che lasciano le aree rurali, dove non riescono a trovare impiego. Essere cittadini vuol dire far parte di una comunità, non pensare solo a noi stessi ma anche a chi vive intorno a noi. Oggi, tuttavia, pare che l’idea di cittadinanza sia diversa: in città, pensiamo soprattutto ai nostri bisogni individuali. Vogliamo un lavoro, una casa, un supermercato vicino all’ufficio. Molti di noi non hanno il senso del vivere in comunità.

Dobbiamo capire come far sì che la città sia per tutti, non solo per chi è benestante e possiede un appartamento

Oggi è possibile abitare in più città allo stesso tempo. Possiamo sentirci a casa in due o tre posti diversi, diventare residenti in un nuovo paese e mantenere la cittadinanza originaria. Ciò rende più interessante ogni incontro, perché ognuno di noi è fatto di parti diverse. Penso che dovremmo salvaguardare queste parti come fossero una cittadinanza multipla.

In futuro, il lavoro cambierà le nostre città. La città non verrà utilizzata sempre dalle stesse persone. C'è una tendenza globale a lasciare un posto per poi magari farvi ritorno. Il co-working non ha luogo solo dentro a un palazzo, ma all’interno del mondo intero. Lo stesso vale per l'idea di cittadinanza: dobbiamo capire come far sì che la città sia per tutti, non solo per chi è benestante e possiede un appartamento. Essa è anche per le famiglie, i nuovi arrivati, i migranti, i rifugiati e i giovani in cerca di una prospettiva diversa o di un nuovo lavoro. C’è bisogno di alloggi a prezzi accessibili a tutti. Gli spazi liberi in città non devono essere riservati solo ai costruttori globali, ma anche alle società locali. C’è bisogno di buone scuole: in Europa è importante mantenere un elevato livello culturale, avere musei che consentano a persone di ogni età di ricevere nuovi stimoli.

Dobbiamo immaginare nuovi modi di spostarci senza che ognuno usi l’automobile. La città non può funzionare da sola, ma ha bisogno di persone che provengono dalle aree circostanti. Qui la tendenza è capire come facilitare chi vive fuori città a raggiungere il lavoro in bicicletta.

Avere spazio libero è importante. Non deve per forza essere verde, o una bella piazza pubblica. Può anche essere un edificio abbandonato

È possibile che in futuro ci sia un ritorno alla campagna. Potremmo averne abbastanza di tutta l'attività che ci circonda. Se la città porta ad ammalarsi, potremmo desiderare una vita più sana e più lunga. 

Avremo probabilmente centri ad alta densità collegati tra loro, mentre intorno alle città ci sarà più spazio libero. Le grandi aree urbane saranno connesse, ma perderemo tutti i piccoli centri periferici, che verranno abbandonati perché nessuno vi vuole più abitare. Oppure diventeranno poli per educazione e cultura. La funzione culturale e turistica potrebbe far sì che una piccola città rimanga viva e collegata alle radici storiche.

Vogliamo dare ai figli delle possibilità migliori, e questo è qualcosa che ci accomuna

La natura si riapproprierà dei centri abbandonati. Avremo centri urbani molto densi e grandi città circondante da spazi liberi naturali. Ma ci serve spazio libero anche all'interno della città stessa, non solo intorno. Avere spazio libero è importante. Non deve per forza essere verde, o una bella piazza pubblica. Può anche essere un edificio abbandonato. Per sentirsi veramente parte di un luogo, i nuovi abitanti vogliono cambiare qualcosa, costruire qualcosa, un posto dove avere un mercato locale, oppure un teatro o una scuola.

La continuità sarà sempre assicurata dalla famiglia. Vogliamo dare ai figli delle possibilità migliori, e questo è qualcosa che ci accomuna. Penso che in città questo succederà sempre, perché la città è strettamente associata al lavoro. Per avere denaro, per guadagnarsi da vivere, in una società capitalista è necessario lavorare.

Ma sono sicura che a un certo punto torneremo alle nostre radici. Avremo la sensazione che qualcosa non stia andando per il verso giusto, che non stiamo più vivendo la vita, ma che la vita ci stia vivendo perché ne abbiamo perso il controllo.

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