Gli interni optical dell’Eliseo, realizzati per Georges Pompidou negli anni Settanta

Nel 1972 Domus pubblica le realizzazioni di Yacov Agam e Pierre Paulin per gli alloggi del presidente francese, progetto da cui nasce la celebre linea di arredi Élysée. Li riproponiamo nei giorni in cui la Francia va al voto per le elezioni presidenziali.

Tutti i sovrani francesi, eletti o non, hanno sempre voluto lasciare un loro segno materiale sul territorio nazionale, se non direttamente sulla capitale; la loro personale residenza, poi, non ha mai fatto eccezione. Il vecchio Palais de l’Élysée, l’hôtel particulier settecentesco del conte di Évreux e poi di Madame de Pompadour, è casa del Capo dello Stato fin dalle origini della Francia repubblicana, e lungo i decenni di questa sua storia si sono allineati non pochi episodi di trascuratezza e poi di grandi manutenzioni che si rendevano indispensabili, così come una serie di inquilini estremamente differenti tra loro. 

Georges Pompidou, presidente degli anni radical tra il 1969 e il 1974, era, oltre che un gran fumatore, un grande appassionato di design ed arte contemporanea: basta pensare a cosa porta il suo nome nel cuore di Parigi. Per il suo alloggio privato commissiona un vero e proprio allestimento contemporaneo, con un’opera di Yacov Agam nel vestibolo e tre sale progettate dal designer Pierre Paulin, che per l’occasione svilupperà la sua celebre collezione di arredi Élysée.

Domus presenta il progetto nel giugno del 1972, sul numero 511, immediatamente di seguito alla sede del Partito Comunista francese di Oscar Niemeyer.

Sequel: l’inquilino successivo, Valéry Giscard d’Estaing, vorrà poi imporre agli spazi i suoi gusti più classicisti, ma Paulin tornerà a realizzare pezzi per l’Eliseo durante la presidenza di François Mitterrand tra il 1985 e il 1989.

domus 511, 1972 - elysee paris
Domus 511, giugno 1972

Vecchio di 250 anni, l’Elysée era in cattivo stato, nonostante de Gaulle. Lavori urgenti, intrapresi da Pompidou: riparare i tetti, trasformare e potenziare le cucine e gli impianti, ripristinare gli antichi saloni ufficiali, inserire sale ‘private’ nuove. Architetto del presidente, per questa parte privata, Pierre Paulin, attraverso l’Atelier de Recherche et Création del Mobilier National. Il principio: un allestimento smontabile, che non tocchi i muri. Da ciò l’aspetto di soffice capsula che hanno questi ambienti – soggiorno, fumoir, pranzo – ambienti destinati definiti (entro gli spazi preesistenti, o in parziale abbandono, di tre sale lungo un corridoio), da una struttura metallica leggera, cui si agganciano elementi a volta, prefabbricati, in tubo metallico con rivestimenti in lana (soggiorno, fumoir) o in GRP (pranzo). 

Particolari nelle foto: nel soggiorno, il muro dei quadri (prestati, a rotazione, dai musei francesi: qui, un Robert Delaunay fra due Kupka); nella sala da pranzo, il fantastico soffitto lampadario a canne di vetro riflesso nei tavoli di vetro; nel fumoir, le pareti-sedile. Tutto diverso, l’ambiente di ingresso che precede queste sale: un environment di Jacov Agam, visualmente mutevole secondo il luogo dell’osservatore.

domus 511, 1972 - elysee paris
L’environnement cinétique total di Yacov Agam all'Eliseo, Parigi. In Domus 511, giugno 1972

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