Il primo esperimento di collaborazione professionale tra Aymonino e Rossi, in coincidenza dei loro studi sulla città europea, è il tentativo di rappresentare un frammento urbano, con le sue discontinuità di forma e di linguaggio, in un complesso di residenze economiche e popolari.

Questa accumulazione centrifuga di materiali edilizi, che ha come nucleo il teatro all’aperto, si articola in tre corpi di fabbrica alti otto piani, uno dei quali è affiancato dal lungo edificio porticato di tre piani disegnato da Aldo Rossi.
Dopo il completamento nel 1972, l’intervento è stato un esempio di riferimento nel dibattito architettonico sulla residenza, e in quello sociale, sfociato nelle due occupazioni degli alloggi. Lo sgombero del 4 maggio 1974 degli edifici, occupati in gran parte da studenti di architettura, è un episodio di guerriglia urbana che diventerà simbolo delle lotte per la casa di quegli anni.