Libreria Hoepli

All’interno di un edificio per uffici rivestito in granito rosa di Baveno, commissionato dagli editori Gianni e Ulrico Hoepli, la libreria si presenta interamente costituita da libri.

 Libreria Hoepli

All’interno di un edificio per uffici rivestito in granito rosa di Baveno, commissionato dagli editori Gianni e Ulrico Hoepli, la libreria si presenta interamente costituita da libri: 43 metri di sviluppo lineare delle vetrine, che conferiscono al negozio un’immagine trasparente. 

L’arredo è giocato su tre varianti: le vetrine, con fondali girevoli che modificano l’orientamento dell’esposizione; i banchi, organizzati in elementi cubici che possono essere isolati o accoppiati; gli scaffali, sviluppati in lunghezza e raddoppiati nel soppalco, all’altezza di una persona con il braccio alzato. 

Il pavimento è in granito bianco di Alzo; gli arredi di banchi e vetrine, così come le scale, sono in noce africano. 

Il progetto illuminotecnico nasconde le sorgenti di luce nel profilo delle travi, per una diffusione costante e indiretta della luce artificiale.

Pubblicato in origine su Domus 367 / giugno 1960

Una grande libreria a Milano

È la nuova sede della Libreria Hoepli, ed è una delle più grandi librerie d’Europa: si sviluppa su cinquecentottantatre metri quadrati (quattrocentotre in piano, centottanta in soppalco).
È risolta con una grande chiarezza di disegno e di idee, secondo una doppia funzionalità: di richiamo, dall’esterno, e di ordine, all’interno.
Le pareti perimetrali sono tutte trasparenti: lo schieramento imponente dei libri è spettacolo esso stesso: mille libri contemporaneamente sono esposti nelle vetrine (sviluppate su quarantatre metri), e i fondali verticali delle vetrine, girevoli come quinte, si aprono sulla veduta interna dei banchi e degli scaffali di libri (la visione è un invito).
Così nell’interno una attenzione particolare si è data al valore della luce: attraverso varie aperture si è ottenuta una luminosità quasi costante, anche di giorno, fin nelle zone più arretrate, sotto il soppalco: non vi è il ‘fondo buio’ del negozio: anzi, due vetrate ‘bucano’ la parete di fondo dell’ambiente sulla veduta di uno schermo verde, una griglia di mattoni coperta da rampicante, che dà la attraente sensazione dell’esterno senza darne gli aspetti (un cortile e un cavedio).
In egual modo si è evitata, in pianta, spostando in angolo il gruppo degli ascensori e della scala, la formazione di un ‘retro’ isolato.
La sistemazione dei libri è stata risolta in tre forme – vetrina, banco, scaffale – e su di esse sole gioca tutto l’arredamento.
Agli scaffali la creazione del soppalco consente il massimo sviluppo in lunghezza, come si desiderava, e una altezza perfetta, quella di un uomo a braccio alzato. I banchi sono risolti a unità cubiche, isolate o affiancate. Di grande interesse è il disegno delle vetrine, i cui fondali girevoli permettono il cambiamento a vista della esposizione.
Gli architetti han potuto valersi, per questa opera, della collaborazione tecnica dei committenti stessi, i fratelli Gianni e Ulrico Hoepli. L’ing. Gino Rimini ha curato il problema delle luci (in parte, illuminazione indiretta a luce radente, con sorgenti nascoste nella sagoma delle travature).
Il pavimento del negozio è in granito bianco moschettato di Alzo: pareti grigio chiarissimo, soffitto bianco: vetrine, scale, banchi, in noce d’Africa. Le pareti esterne sono in cristallo planimetrico (duecentoventicinque metri quadrati di cristallo) con intelaiature in alluminio estruso Alser; i pilastri esterni in granito rosa di Baveno.

Altre architetture significative di Luigi Figini e Gino Pollini:

Edifico a ville sovrapposte, 1933-1944, Via dell’Annunciata 23/1
Cappella Manusardi, 1940-1941, Cimitero Monumentale, reparto 9 spazio 315
Casa d’abitazione in via Circo, 1956, Via Circo 1, angolo Via Medici
Edificio per abitazioni e albergo (con C. Blasi), 1961-1963, Largo Augusto, angolo Corso di Porta Vittoria; Via Francesco Sforza 2/4
Edificio in via Mazzini, 1963-1967, Via Mazzini 12, angolo Via Falcone 3
Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, 1964, Via Privata Catone 10

Altri edifici a Milano

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