Come Amburgo si sta preparando ai cambiamenti climatici

La città tedesca in vista del prossimo secolo si affida a un mix innovativo di tecniche nel tentativo di preservare lo sviluppo del lungofiume tra l’aumento del livello del mare e le tempeste più frequenti.

In tutto il mondo le città si relazionano con i cambiamenti climatici e nello specifico con le inondazioni sempre più frequenti. Un rapporto del 2019 del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, IPPC – foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente – ha previsto un aumento del livello del mare di 1,1 metri entro la fine del secolo. Le inondazioni previste da questo dato renderebbero quindi molto più vulnerabili al già precario equilibrio che viviamo oggi.

Le città a diretto contatto con il mare o con fiumi importanti saranno ovviamente le prime a risentirne. E le precauzioni da adottare richiedono anche di importanti investimenti economici. In Italia, ad esempio, l’esempio più discusso è l’importante sistema di dighe mobili adottato dalla città di Venezia, avviato nel 2003 ma entrato in funzione solo nel 2020. Rimanendo in Europa, un’altra città portuale che sta risentendo di problematiche simili è Amburgo.

In questo caso possiamo vedere come le città hanno bisogno di andare oltre le soluzioni ingegneristiche standard, prevedendo anche approcci di resilienza ambientale integrando le soluzioni previste alla comunità locali.

HafenCity, Amburgo, Germania. Foto @gett_urban via Unsplash

Amburgo  si è affidata a lungo a un sistema di dighe, violate però nel febbraio 1962, spazzando la costa settentrionale della Germania: l’argine fallì in 63 punti, sommergendo quasi un quinto del comune. Come conseguenza, gran parte del centro e dei sobborghi di Amburgo sono oggi circondati da una nuova diga – 25 chilometri di diga marina e 78 di muro verde. Ma il sistema ingegneristico non potrà essere usato per proteggere dall’aumento della marea HafenCity, un’isola semi-artificiale sulle rive del fiume Elba nella città portuale tedesca. Si tratta di un quartiere portuale un tempo abbandonato, ora in via di rinnovamento e sede di importanti opere architettoniche, tra le quali la sala concerti Elbphilharmonie firmata Herzog & de Meuron. Quando sarà completato, la massiccia zona di sviluppo conterà circa 15.000 residenti e 45.000 lavoratori.

Zaha Hadid, Niederhafen River Promenade, Amburgo, Germania, 2006-2019. Foto Piet Niemann

Presentata come “modello per la nuova città europea sul lungofiume”, le nuove edificazioni di HafenCity sono costruite su una terrazza di sabbia artificiale che pone nuove costruzioni a circa 8 metri sopra la linea di alta marea. Anche il lungofiume è stato progettato per essere parzialmente inondabile, come la passeggiata progettata da Zaha Hadid nel 2006 che corre sopra la diga sul lungomare Niederhafen della città.

Fanno eccezione alcuni vecchi edifici che risalgono al 1880. Pur rimanendo al loro livello inferiore originale, sono stati induriti per resistere a inondazioni occasionali, con uscite dirette al livello superiore, finestre rinforzate e altre forme di impermeabilizzazione sotto.

Immagine di apertura: Herzog & de Meuron, Elbphilharmonie, Amburgo, Germania, 2016

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