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      La Biennale sta per chiudere: se vai a Venezia, non perderti queste mostre

      La Biennale sta per chiudere: se vai a Venezia, non perderti queste mostre

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      10 cimiteri contemporanei d’autore, da Aldo Rossi a Toyo Ito

      1. Christoph Büchel, Monte di Pietà, Fondazione Prada Venezia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      Dopo la sua ultima memorabile partecipazione alla Biennale d’Arte del 2019 con la toccante e drammatica opera Barca Nostra, Christoph Büchel torna a Venezia, alla Fondazione Prada, con il progetto “Monte di Pietà”. Partendo dalla storia dello storico palazzo di Ca’ Corner della Regina, che fino al 1969 è stata la sede del Monte di Pietà di Venezia, l’artista ha approfondito lo studio del concetto di debito come base della società e strumento di potere. Da qui, la complessa installazione, che include opere antiche e contemporanee, e una selezione di documenti storici, è un’occasione di discussione riguardo ad alcuni dei temi centrali della storia contemporanea.

      Immagine di “Monte di Pietà”. Un progetto di Christoph Büchel. Fondazione Prada, Venezia. Foto: Marco Cappelletti, Courtesy: Fondazione Prada

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      2. Roberto Matta 1911-2002, Ca’ Pesaro, dal 25 ottobre 2024 al 23 marzo 2025

      La mostra Roberto Matta 1911-2002 a Ca' Pesaro celebra l'artista e architetto cileno con una vasta esposizione delle sue opere, tra cui dipinti, sculture e disegni. Figura chiave del surrealismo e precursore di estetiche moderne, Matta esplora temi come l'inconscio, la fantascienza e l'impegno politico. L’esposizione, curata da Dawn Ades, Elisabetta Barisoni e Norman Rosenthal, segue un percorso cronologico e si apre con un lavoro monumentale come Coïgitum (1972), un'opera degli anni Settanta che evidenzia la sua innovativa visione spaziale e sociale​.

      Veduta dell'installazione. Courtesy Ca’ Pesaro. Foto: Irene Panizza

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      3. Julie Mehretu. Ensemble, Palazzo Grassi, dal 17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025

      Contemporaneamente alla grande mostra di Pierre Huyghe a Punta della Dogana, le tele di Julie Mehretu arrivano a Venezia per una straordinaria personale, curata da Caroline Bourgeois in collaborazione con l’artista. Nei due piani di Palazzo Grassi si possono guardare da vicino oltre sessanta dipinti e incisioni della pittrice etiope americana, realizzati negli ultimi venticinque anni. Le opere di Mehretu saranno affiancate da lavori di altri artisti, suoi amici oppure personalità che l’hanno influenzata.

      Julie Mehretu, Among the Multitude XIII, 2021-2022 Collezione privata. Foto Tom Powel Imaging Courtesy dell'artista e di Marian Goodman Gallery, New York

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      4. Helmut Newton. Legacy, Le Stanze della Fotografia, dal 28 marzo al 24 novembre 2024

      Le Stanze della Fotografia dedica a Helmut Newton una mostra curata dal direttore artistico Denis Curti e da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, che celebra l'audacia e l'eleganza del fotografo, ripercorrendo la sua carriera con scatti che spaziano dalla moda al nudo femminile. Famoso per collaborazioni con Vogue e stilisti come Yves Saint Laurent, Newton ha rivoluzionato la fotografia con gigantografie e storytelling, avvolgendo le sue opere di mistero e riferimenti alla pittura e al cinema. Il percorso espositivo, diviso in sei capitoli cronologici, testimonia un'eredità che ha influenzato la rappresentazione visiva del Novecento.

      Helmut Newton. Legacy, veduta dell'installazione. Courtesy Le Stanze della Fotografia. Foto: Matteo De Fina

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      5. Nebula, Fondazione In Between Art Film, Complesso dell’Ospedaletto, dal 17 aprile al 24 novembre 2024

      “Nebula “è la mostra organizzata dalla Fondazione In Between Art Film, curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, presso il Complesso dell’Ospedaletto con l’allestimento firmato da Ippolito Pestellini Laparelli e lo studio milanese 2050+. Sono otto le nuove video installazioni appositamente commissionate per l’occasione ad artisti italiani e internazionali, tra i quali Giorgio Andreotta Calò, Saodat Ismailova, Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado, e Diego Marcon. L’idea del progetto si ispira al fenomeno della nebbia come condizione che riduce la capacità visiva, rendendo necessario ricorrere a strumenti sensoriali diversi per orientarsi.

      The long Parade, 2021 @Ari Benjamin Meyers

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      6. A Journey to the Infinite: Yoo Youngkuk, Fondazione Querini Stampalia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      Yoo Youngkuk è stato un pioniere della pittura astratta geometrica che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte in Corea. Nello storico palazzo della Fondazione Querini Stampalia, una selezione di dipinti degli anni Sessanta e Settanta ripercorre il rapporto dell’artista con la natura, nella mostra “A Journey to the Infinite” curata da Kim Inhye. Questa esposizione è la più importante mai dedicata al maestro coreano al di fuori del suo paese, e si propone raccontare l’arte di Youngkuk anche attraverso documenti d’archivio, fotografie, cartoline e video.

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      7. Francesco Vezzoli. Musei delle Lacrime, Museo Correr, dal 17 aprile al 24 novembre 2024

      Negli ultimi dieci anni, Francesco Vezzoli ha creato un ponte tra arte antica e cultura contemporanea, utilizzando media come video, performance e ritratti. La mostra Musei delle Lacrime al Museo Correr di Venezia prosegue questo percorso, affiancando le sue opere ai capolavori del museo. Qui, Vezzoli rielabora la storia dell’arte come qualcosa di attuale, dialogando tra classicità e presente, con omaggi alla religione, ai concetti di identità e autorialità, ispirandosi al lavoro di Carlo Scarpa sui musei veneziani.

      Francesco Vezzoli, Musei delle Lacrime, 2024, veduta dell'installazione. Foto: Melania Dalle Grave_DSL Studio.

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      8. ArneQuinze x SwizzBeatz, Are We The Aliens_, Chiesa San Francesco della Vigna, fino al 24 novembre

      Mentre una parte della collezione d’arte di proprietà del produttore americano Swizz Beatz (e di sua moglie Alicia Keys) è esposta al Brooklyn Museum, in una mostra che celebra l’idea del supporto reciproco tra artisti, a Venezia il progetto “Are We The Aliens_” vede la collaborazione tra l’artista belga Arne Quinze e il musicista statunitense. Nella chiesa costruita su disegno del Sansovino e completata dal Palladio, le sculture fitomorfe di Quinze sono accompagnate da un’installazione sonora di Swizz Beatz, in un elogio della bellezza della natura, che invita a riflettere sul potenziale trasformativo della riconnessione dell'umanità con il mondo naturale. 

      Work in Progress, Berengo Studio, 2024

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      9. Yu Hong: Another One Bites the Dust, Chiesetta della Misericordia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      Nel cuore di Cannaregio la sconsacrata Chiesetta della Misericordia ospita il progetto dell’Asian Art Initiative del Guggenheim Museum di New York, “Yu Hong: Another One Bites the Dust”. Nuovi dipinti figurativi e narrativi pensati in armonia con il contesto architettonico e culturale della location dall’artista cinese Yu Hong, raccontano l'arco dell'esperienza umana - la nascita, la vita e la morte – con un terrore esistenziale di sottofondo che percorre l’intera serie. Attraverso le sue composizioni dipinte in modo raffinato ma cupo, Yu Hong propone una critica ai massicci cambiamenti sociali dovuti alla globalizzazione in Cina e nel mondo.

      Yu Hong Make a Wish, 2023 Acrilico su tela; 340 x 140 cm Ó Yu Hong, Courtesy Lisson Gallery

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      10. The Spirits of Maritime Crossing, Palazzo Smith Mangilli Valmarana, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      "The Spirits of Maritime Crossing "segna il debutto alla regia del professor Apinan Poshyananda, direttore artistico della Biennale d'Arte di Bangkok. In un’odissea spirituale da Venezia alla capitale thailandese, protagonista dell’opera è Marina Abramović che, attraverso l’incontro di figure simboliche e la visita di luoghi sacri, diventa l'incarnazione di un'apparizione alla deriva in perenne ricerca di un equilibrio della mente.

      The-Spirits of Maritime Crossing-2023, still from video.. Image courtesy Bangkok Art Biennale

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      11. Chris Ofili: Joyful Sorrow, Victoria Miro, dal 26 ottobre al 14 dicembre 2024

      La mostra Joyful Sorrow di Chris Ofili si articola in due sedi: nuovi dipinti alla David Zwirner di Parigi e opere su carta alla Victoria Miro di Venezia. Entrambe esplorano L’Otello di Shakespeare, concentrandosi su metamorfosi, amore e influenza dell’esterno sul sé interiore. I suoi acquerelli veneziani, intitolati Othello – Reflection, riflettono la complessità emotiva del protagonista e includono figure intrecciate. Considerati dall’artista come autoritratti, esplorano l’empatia verso l’altro, rivelando un dialogo tra interno ed esterno grazie a cornici di legno intagliato e specchiato.

      Chris Ofili, Othello – Reflection, 2018–2024. Courtesy Victoria Miro

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      12. Berlinde De Bruyckere, City of Refuge III, Abbazia di San Giorgio Maggiore, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      L’architettura palladiana dell’abbazia benedettina di San Giorgio Maggiore, situata sull’omonima isola, ospita l’artista belga Berlinde De Bruyckere e le sue sculture, appositamente concepite per la mostra City of Refuge III. La mostra, che prende il nome da una canzone di Nick Cave, ruota attorno a tre nuovi gruppi scultorei principali che interagiscono con la funzione e il simbolismo dell’ambiente sacro. Il tema dell’arte come santuario e luogo di rifugio è indagato in questa serie di installazioni di cui l’esposizione di Venezia rappresenta la terza tappa, dopo le prime due ambientate in Francia e Germania. 

      Berlinde De Bruyckere, instalalzione per la sagrestia  dell'Abbazia di San Giorgio Maggiore, 2024 © Berlinde De Bruyckere. Foto © Mirjam Devriendt

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      13. Lee Bae, La Maison de la Lune Brûlée, Wilmotte Foundation, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      L’artista sudcoreano Lee Bae porta a Venezia un’esperienza suggestiva in cui la connessione tra uomo e natura è al centro, raccontata attraverso l’esplorazione di un rito centenario radicato nella cultura della Corea del Sud, chiamato “Moonhouse Burning”. L’artista rende partecipi i visitatori di questa celebrazione, attraverso proiezioni, installazioni e opere che trasformano lo spazio espositivo in una rappresentazione di speranza collettiva, invitando a riscoprire il legame dell’umanità con la natura e con le tradizioni folcloristiche, sempre meno considerate nella contemporaneità.

      Courtesy l’artista e Johyun Gallery. Foto Sangtae Kim

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      14. Eva Marisaldi. Biribisso, Casa di Carlo Goldoni, dal 21 marzo al 24 novembre 2024

      Eva Marisaldi, attiva dagli anni Ottanta, è nota per la sua capacità di osservare e tradurre il mondo in opere visive difficilmente classificabili, che spaziano tra installazioni, sculture, grafica e video. Con uno sguardo sulla sfera privata, la società e l’ambiente, crea micro-narrazioni in cui analogie e contrasti prevalgono sull’essenzialità narrativa. Il progetto per Casa Goldoni, ispirato al teatro e alla rappresentazione scenica, occupa l’intero spazio con opere che mescolano fantasia, poesia e ironia, esplorando l’opera di Goldoni.

      Eva Marisaldi, Biribisso, veduta dell'installazione. Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia

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      15. Ernest Pignon-Ernest. Je Est Un Autre, Espace Louis Vuitton Venezia, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      L'esposizione Ernest Pignon-Ernest. Je Est Un Autre di Ernest Pignon-Ernest, realizzata nel contesto del programma Hors-les-murs della Fondazione, si tiene negli spazi Louis Vuitton di diverse città, tra cui Venezia. Le sue opere, che abbelliscono le città di tutto il mondo, esplorano il concetto dell’essere straniero attraverso interventi grafici che rivelano tensioni locali. Due opere dedicate alle poetesse Anna Akhmatova e Forough Farrokhzad, realizzate per la Biennale, accolgono i visitatori, mentre un'immagine centrale ricorda Pier Paolo Pasolini.

      Ernest Pignon-Ernest, Je Est Un Autre. Espace Louis Vuitton, Venezia, 2024. Courtesy l'artista e Fondation Louis Vuitton

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      16. Third Paradise Quick Response, Sanlorenzo e Michelangelo Pistoletto, cantieri di Sanlorenzo, dal 18 aprile

      La collaborazione tra Sanlorenzo – leader mondiale della nautica di lusso – e Michelangelo Pistoletto e la sua Fondazione dà vita al progetto Third Paradise Quick Response, curato da Cristiano Seganfreddo, che sarà svelato in concomitanza con l’inaugurazione della Sessantesima Biennale d’Arte di Venezia. L'installazione, realizzata nei cantieri di Sanlorenzo, è composta da tre cerchi continui che rappresentano l'unione degli opposti e la sintesi di un equilibrio dinamico tra elementi in conflitto, con il proposito di accompagnare l'umanità nelle sfide epocali del mondo contemporaneo. Questo evento anticipa il lancio di Sanlorenzo Arts Venice nel 2025, un polo culturale e artistico, il cui restauro è curato da Piero Lissoni, destinato a emergere come punto di riferimento nel panorama culturale di Venezia nei prossimi anni.

      Courtesy Sanlorenzo

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      17. Janus, Palazzo Diedo Berggruen Arts & Culture, dal 20 aprile al 24 novembre 2024

      Il 20 aprile apre finalmente le porte al pubblico Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea di Berggruen Arts& Culture, che negli ultimi anni ha portato avanti il restauro dell’antico palazzo veneziano. Per l’occasione le sale espositive accoglieranno la mostra Janus, con undici interventi originali site-specific di artisti di fama internazionale come Urs Fischer, Piero Golia, CarstenHöller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, AyaTakano, Lee Ufan e LiuWei. Insieme alla mostra, ci saranno anche due progetti speciali curati da The Kitchen New York, che porta la personale dell’artista Rhea Dillon, e dalla Polaroid Foundation.

      Courtesy Janus

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      18. Pierre Huyge, Punta della Dogana, Venezia, dal 17 marzo al 24 novembre 2024

      La più grande mostra personale di Pierre Huyge mai realizzata è tutta da scoprire a Venezia, dal 17 marzo al 24 novembre 2024, nelle sale di Punta della Dogana. Curata da Anne Stenne, l’esposizione presenta un grande numero di opere, in cui vengono esplorate le condizioni e possibilità di coesistenza e ibridazione tra entità diverse. I visitatori sono chiamati a immergersi nella visione dell'artista francese, che guarda al contesto della mostra come parte di un rituale in cui possono nascere nuove possibilità di relazione tra gli elementi che lo compongono.

      Pierre Huyghe Variants, 2021 - in corso. Courtesy l'artista, Kistefos Museum, Hauser and Wirth, London. Foto Ola Rindal © Pierre Huyghe, by SIAE 2023

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