L'artista Cyprien Galliard.
Seth Price mentre controlla l'opera Thousand di Philip Lorca DiCorcia, una raccolta di un migliaio di fotografie Polaroid scattate nei suoi 25 anni di carriera.
L'artista Zhang Enli.
Installatori che posizionano una parrucca sulla testa di una delle bambole dell'artista Morton Bartlett.
Un assemblage dell'artista James Castle. Castle era un artista autodidatta che ha vissuto nella campagna di Idaho dal 1899 al 1977. Sordo, muto e incapace di leggere e di scrivere, Castle ha incanalato la sua limitata comprensione del mondo nella sua pratica artistica e ha creato un pantheon di quelli che gli studenti chiamano i suoi 'amici' - piccole figure, rese in modo grossolano, che hanno rappresentato una tregua dal suo isolamento.
Oltrepassare l'ingresso alle gallerie con un enorme cassa contenente l'opera di Franz Gertsch's Self Portrait (1980).
La nuova serie di lavori di Jakub Ziolkowski, realizzati sulla base del romanzo pornografico di George Bataille Story of the Eye appositamente per la Biennale, poco prima di essere appesi.
Matt Wrbican, archivista del Warhol Museum, mentre controlla la condizione il contenuto della capsula del tempo che Andy Warhol ha dedicato a sua madre. 
Un sacchetto di Woolworth che apparteneva alla madre di Andy Warhol, Julia Warhola, incluso nella capsula del tempo che Warhol le ha dedicato. Questa capsula del tempo è solo una delle oltre seicento che Warhol ha realizzato e organizzato secondo un tema.
Ritratto di Byungsoo Choi realizzato in memoria dello studente Lee Han-yeol (1966-1987), morto dopo essere stato colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno della polizia mentre partecipava a un raduno pro-democrazia a Seul. Il ritratto è stato caricato su un camion, ed è stato il fulcro della cerimonia funebre di Lee, a cui hanno partecipato circa due milioni di persone.
Scultura dell'artista Giovanni De Andrea installata come parte della ricostruzione non autorizzata della mostra di Mike Kelley, The Uncanny.
Un proiettore 16 mm nella quarta galleria in attesa di proiettare 48 Heads from the Merkurov Museum di Anna Artaker, un film che documenta la collezione di maschere di morte di funzionari russi del Museo Merkurov, create dallo scultore sovietico Sergey Merkurov.
Una delle 109 sculture a grandezza naturale che compongono il Rent Collection Courtyard, opera simbolo del realismo socialista cinese. Il curatore svizzero Harald Szeemann ha cercato di esporre due volte senza successo il Rent Collection Courtyard in Europa, la prima volta per Documenta 5 a Kassel, in Germania nel 1972 e di nuovo per la Biennale di Venezia nel 1999. È la prima volta quest'anno, per l'VIII Biennale di Gwangju, che le sculture sono state esposte in un Paese asiatico al di fuori della Cina.
Dettaglio dell'autoritratto Stigma di Jean-Frédéric Schnyder che ricorda l'iconico Self Portrait di Albrecht Dürer.
L'artista Margaret Lee mentre aiuta nell'installazione di un intervento a parete appositamente commissionato da Cindy Sherman.
Vista dell'installazione Visible World di Peter Fischli e David Weiss.
Fetish Embedded di Thomas Hirschhorn accanto alle casse contenenti la serie Otage (Hostage) di Jean Fautrier.
Dettaglio di un disegno dell'artista autodidatta Guo Fengyi.