Alla ricerca del Bauhaus: vacanze Moderne

Il viaggio di Domus attraverso l’eredità prodotta del Bauhaus esplora la Haus auf der Alb di Bad Urach, realizzata da Karl Gustav Schneck tra 1928 e 1930.

Se esiste un luogo politico ed economico dove produzione e principi del Bauhaus si possono incontrare, quello è il welfare. Nelle sue forme di stato sociale o di servizio privato ai dipendenti, in molta delle sperimentazione precedente la Seconda Guerra Mondiale si incontrano istanze di rivoluzionare e migliorare la vita delle masse facendo concorrere in questa impresa diverse discipline e arti.

La seconda tappa della Swabian escapade cerca questo incontro in un caso poco celebrato, la Haus auf der Alb realizzata da Karl Gustav Schneck nel 1928 a Bad Urach. Il progetto nasce prima della fondazione del Bauhaus grazie all’istituzione della DGK (Deutschen Gesellschaft für Kaufmanns-Erholungsheime), associazione di industriali nata per fornire agli impiegati delle varie società la possibilità fare delle vacanze economiche.

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Urach viene scelta come sede di una struttura DGK, e nel 1916 un primo progetto è steso da Adolf Elsaesser: deve però passare la guerra perché si possa sviluppare, e la prima ipotesi diventa obsoleta. Nel 1928 Schneck vincerà allora un concorso, con una soluzione oggi attribuita quasi automaticamente all’eredità Bauhaus, egualitaria nel fornire a tutti i suoi ospiti accesso a paesaggio e luce, e nel modo in cui masse e interni sono concepiti.

I volumi corrispondono alle funzioni (residenziale, conviviale, tecnica), riunite da una torre di circolazione; le grandi terrazze lineari e i volumi bianchi concorrono a una modernità anche visuale, assieme ai diversi dettagli interni: gli arredi concepiti dallo stesso architetto seguono una uguale ricerca di domesticità unita a semplicità di produzione e manutenzione.

Schneck non è allievo Bauhaus — è anzi più vicino alle combinazioni col passato caratteristiche di Paul Bonatz — ma il suo lavoro porta la tradizione da cui si è formato verso l’incontro con un Moderno tutto fatto di un programma progressista e della sua espressione nelle forme costruite.

Requisita durante il nazismo, tornata all’uso iniziale dopo la guerra, ma rimasta vittima dell’evolvere dei costumi vacanzieri tedeschi dagli anni’50, la Haus è divenuta clinica e poi centro per la meditazione trascendentale. Nel 1989 è stata però riacquisita dal centro di educazione civica del Land Baden-Württemberg, riacquisendo forma moderna e funzione sociale: la struttura ospita ora le azioni regionali per l’educazione civica e dà la possibilità al pubblico di trascorrere periodi di seminario o organizzare eventi, immersi nel paesaggio dei pendii di Urach.

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