Sei blocchi irregolari compongono un nuovo edificio a uso misto nel Quanzhi Technology Innovation park di Shenzhen, uno dei poli tecnologici più importanti della megalopoli che è nota per produrre il 90% dell’elettronica di consumo del mondo.

Il Living Art Pavilion, progettato da Mozhao Architects, è un volume che si sviluppa longitudinalmente, ma che lo studio scompone e frammenta con linee diagonali per generare una successione confusa di spazi aperti, coperti, interni ed esterni. Ognuno dei sei blocchi dispone infatti di un patio, che richiamano quelli delle case tradizionali cinesi, e che sono situati alternativamente a nord o a sud dei vari volumi, offrendo rispettivamente spazi di sosta più intimi o a contatto con il passaggio pedonale.

Verso nord la struttura è completamente chiusa e impenetrabile al rumore di una strada ad alto scorrimento. Dal lato opposto invece le grandi vetrate mettono in relazione gli interni dell’edificio al passaggio pedonale e agli altri edifici dell’hub tecnologico, mentre la discontinuità formale aiuta a generare spazi di scala più minuta, favorendo l’ingresso dei passanti.

Gli interni, che ospitano uno showroom e una sala da tè, sono ritmati dalla struttura dei soffitti inclinati, caratterizzati dalla materialità grezza del calcestruzzo che porta i segni dei casseri di legno. La scansione delle travi dialoga con quella verticale dei serramenti neri, mentre il resto dello spazio è simile a un white cube, in modo da esaltare gli arredi di legno in vendita o eventuali mostre correlate.