La filiera del legno che unisce radici e tecnologia

Una sapienza artigianale che affonda le sue radici nei secoli si sposa con l’innovazione tecnologica. Così, la filiera del bosco-legno dell’Alto Adige propone un modello di produzione sostenibile che ha come orizzonte di riferimento i mercati mondiali.

In Alto Adige, la foresta è molto più di un patrimonio naturale. È una vera e propria infrastruttura economica e culturale, che accompagna da sempre la storia di questi territori, ma è anche un motore di continua innovazione. Oltre 300 milioni di alberi (il 51 per cento della Provincia autonoma di Bolzano è coperta da boschi) alimentano una filiera di attività industriali, commerciali e creative estesa e diversificata: circa 3.000 aziende e 15.000 persone lavorano nel comparto del bosco-legno, generando ogni anno un valore di circa 1,4 miliardi di euro.

Il legno dell’Alto Adige è una materia prima dalle qualità uniche che per sue specifiche caratteristiche si presta per diversi ambiti d’uso. Cresce lentamente ad altitudini superiori ai 1.000 metri, è particolarmente resistente e si presenta con fibre dai numerosi anelli. Foto Tobias Kaser

Il quartier generale di X Timber, a Nova Ponente. Con una capacità di lavorazione annuale di oltre 200.000 m3 di materia prima, è una delle maggiori segherie per legni di conifere in Italia. Il ciclo produttivo prevede l’impiego di tecnologie d’avanguardia, come GoldenEye, uno scanner multisensore per ottimizzare la qualità delle tavole di conifere. Foto Günther Pichle

Lo scanner tomografico CT Log, sviluppato da Microtec a Bressanone, consente la ricostruzione 3D delle caratteristiche interne del tronco, massimizzando il valore e la resa del legname al momento dei tagli di lavorazione. Courtesy Microtec

Lo scanner tomografico CT Log, sviluppato da Microtec a Bressanone, consente la ricostruzione 3D delle caratteristiche interne del tronco, massimizzando il valore e la resa del legname al momento dei tagli di lavorazione. Foto Günther Pichle

Lo scanner tomografico CT Log, sviluppato da Microtec a Bressanone, consente la ricostruzione 3D delle caratteristiche interne del tronco, massimizzando il valore e la resa del legname al momento dei tagli di lavorazione. Courtesy Microtec

Dalle segherie ai laboratori di design, fino alle grandi aziende di tecnologia industriale, la filiera del legno altoatesina è oggi un ecosistema virtuoso che fonde innovazione, economia e tutela del paesaggio: un modello di sviluppo che raggruppa buone pratiche ed eccellenze che, in molti casi, costituiscono un riferimento a livello globale, oltre che un cruciale motore per l’export. Sono diverse le iniziative che la promuovono attraverso strategie integrate di valorizzazione e sostenibilità, come il progetto ProRamus, che riunisce le realtà altoatesine impegnate nell’intera filiera bosco-legno, nello sviluppo di nuovi prodotti e nella diffusione di tecniche costruttive sostenibili. O, ancora, l’istituzione del Marchio Alto Adige, che oggi non certifica solo la qualità dei prodotti alimentari o turistici, ma anche le competenze industriali e artigianali legate alla lavorazione del legno: un riconoscimento che coniuga eccellenza, innovazione e responsabilità ambientale. All’interno di queste strategie di sistema spiccano diverse realtà che, avendo fatto tesoro di competenze stratificatesi nei secoli, hanno saputo distinguersi per la loro propensione e un continuo investimento sul fronte dell’innovazione.

Il quartier generale di X Timber, a Nova Ponente. Con una capacità di lavorazione annuale di oltre 200.000 m3 di materia prima, è una delle maggiori segherie per legni di conifere in Italia. Il ciclo produttivo prevede l’impiego di tecnologie d’avanguardia, come GoldenEye, uno scanner multisensore per ottimizzare la qualità delle tavole di conifere. Foto Günther Pichler.

La prima di queste storie affonda le proprie radici a Nova Ponente, nel cuore della Val d’Ega, dove una piccola segheria fondata nel 1946 da Hans Pichler è oggi X Timber, azienda che trasforma il legno altoatesino in componenti dall’alto valore tecnico per l’edilizia e l’industria.

X Timber è una delle principali segherie italiane per legni di conifere, può lavorare oltre 200.000 metri cubi di legno all’anno, e uno dei più importanti produttori europei di elementi strutturali e componenti tecnici grazie a tre stabilimenti produttivi. La sua filosofia è racchiusa nel motto “Nobilitiamo il legno”: in altre parole, valorizzare la materia prima locale attraverso processi industriali di precisione.
Su una superficie di oltre 25.000 m², i tronchi vengono lavorati per mezzo di sistemi automatizzati che assicurano una produttività costante e la massima tracciabilità: la storia di ogni trave, asse o tassello può essere percorsa a ritroso fino all’albero d’origine, garantendo qualità e trasparenza anche a tutta la filiera che sta a valle della materia prima.

L’azienda, che impiega circa 70 collaboratori e che ha raggiunto un fatturato di 30 milioni di euro, con una quota export del 68 per cento, è oggi un punto di riferimento per l’intero comparto. I suoi prodotti trovano applicazione negli ambiti più diversi: dalle travi per l’edilizia ai telai per serramenti, fino all’abete rosso utilizzato per le casse armoniche di pianoforti e violini.
Oltre alla qualità del prodotto, ciò che distingue X Timber sul mercato è la visione basata su una gestione sostenibile – a partire dalla scelta di utilizzare legno che proviene quasi esclusivamente dalle conifere di boschi locali, fino alla garanzia di puntualità nelle forniture. Una cura ancora artigianale della materia prima e della relazione con i clienti che opera su una scala da grande industria.

La sede di Microtec, a Bressanone, azienda leader mondiale nella tecnologia di scansione e ottimizzazione per l’industria della lavorazione del legno. Foto © MiCROTEC S.p.a_by_Dperbellini

A una cinquantina di chilometri di foresta più a nord, e precisamente a Bressanone, Microtec rappresenta l’altro volto della filiera: quello di un’innovazione tecnologica che ha saputo cogliere e implementare con lungimiranza le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Fondata nel 1980 da Federico Giudiceandrea, l’azienda è oggi leader mondiale nelle tecnologie di scansione e ottimizzazione del taglio per l’industria del legno. Con un fatturato di circa 100 milioni di euro, con il 95 per cento proveniente dall’export, e oltre 450 dipendenti in tutto il mondo, Microtec combina sistemi di IA e tecnologie di tomografia computerizzata per migliorare la qualità e l’efficienza della lavorazione dei legnami.

Lo scanner tomografico CT Log consente la ricostruzione 3D delle caratteristiche interne del tronco, massimizzando il valore e la resa del legname al momento dei tagli di lavorazione. Courtesy Microtec.

I suoi sistemi di scansione, con CT Log come punta di gamma, consentono di ‘leggere’ con una resa 3D la struttura interna dei tronchi, permettendo di scegliere il taglio ottimale e avere così la massima efficienza produttiva e ridurre al minimo lo scarto.  Le piattaforme proprietarie Goldeneye e Variosort garantiscono una classificazione precisa e una gestione automatizzata del processo produttivo, mentre la suite Microtec Connect offre una tracciabilità end-to-end: in altre parole, ogni tavola può essere seguita dal tronco al prodotto finale, con un controllo totale di flussi e impieghi.

La capacità di sviluppare internamente oltre 150 componenti chiave e software proprietari garantisce all’azienda un vantaggio competitivo, riconosciuto dalle commesse che ottiene in tutto il mondo – con ‘incursioni’ dall’alto valore simbolico al di fuori dei normali processi industriali. Per esempio, la tecnologia Microtec è stata impiegata nel delicato progetto di ricostruzione della guglia maggiore della cattedrale parigina di Notre-Dame, distrutta dall’incendio del 2019: grazie ai suoi sistemi di scansione, è stato possibile selezionare le querce più adatte. Un significativo ‘pezzo’ di Alto Adige che, dalle rive della Senna, punta verso il cielo.