A Villa Medici fino al 1° ottobre, la manifestazione indaga l’archetipo dell’abitazione attraverso sette microarchitetture che dialogano con il luogo
Se, affidandoci a Marc-Antoine Laugier, riconosciamo nella capanna la forma essenziale e irriducibile dell’abitazione, quella che contiene in sé, anticipandole, tutte le altre forme, allora comprendiamo più facilmente perché, tre secoli dopo, un altro intellettuale francese ha scelto proprio quell’archetipo, e quella koiné, per porre in dialogo un capolavoro dell’architettura rinascimentale e la complessità del presente.
Siamo a Villa Medici, due passi da Trinità dei Monti, sede di uno dei panorami più stupefacenti sulla Città eterna e, dal 1803, dell’Accademia di Francia. È il direttore Sam Stourdzé ad aver voluto, nel 2022, il Festival des Cabanes, una manifestazione pensata per ospitare negli straordinari giardini della villa delle micro-architetture che invitano a ripensare la tematica dell'edificio modulare e sostenibile e il nostro rapporto con la natura.
AWA, la capanna progettata da Nelson Wilmotte Architectes e realizzata da Copacabanon e E-Bellule. Posta al centro dell’aranceto di Villa Medici, s’affaccia sui giardini e offre uno splendido panorama di Roma
© Daniele Molajoli
Parasol Tree House di Atelier Craft. Si tratta di una struttura che offre riparo dal caldo e può raccogliere acqua piovana da utilizzare nei periodi di siccità
Daniele Molajoli
La timidité des cimes, di Atelier Poem. Richiama un bosco in cui le cime degli alberi non si toccano e accompagna i visitatori nella transizione tra il vialetto e la piazza
© Daniele Molajoli
Uno scorcio dei 15 moduli identici che compongono la Timidité des cimes e che, nel corso della giornata, creano giochi di chiaroscuro sempre cangianti
© Daniele Molajoli
Tutto Sesto, progetto curvilineo di Aurel Design Urbain ispirato alle forme delle modanature dell’architettura rinascimentale e pensato per indirizzare il percorso dei visitatori
© Daniele Molajoli
Progettata da ArchiSculpteurs, la capanna Batouto invita a immaginare il groviglio di un bosco di abete rosso in cui ci nascondiamo, come nell’infanzia, per osservare la vita tutt’intorno
© Daniele Molajoli
Vivere Pontis è la passerella abitabile – lunga 29 metri – progettata da Offset che si propone di collegare due piazze dei giardini di Villa Medici offrendo una nuova maniera di ammirare il verde e la città
© Daniele Molajoli
Cabane 7L del collettivo romano Orizzontale ospita una sala di lettura sopraelevata che ospiti libri di design e architettura
© Daniele Molajoli
Un momento dell’evento culturale, artistico e musicale Nuit des cabanes, lo scorso 27 giugno
© Margherita Nuti e Daniele Molajoli
AWA, la capanna progettata da Nelson Wilmotte Architectes e realizzata da Copacabanon e E-Bellule. Posta al centro dell’aranceto di Villa Medici, s’affaccia sui giardini e offre uno splendido panorama di Roma
© Daniele Molajoli
Parasol Tree House di Atelier Craft. Si tratta di una struttura che offre riparo dal caldo e può raccogliere acqua piovana da utilizzare nei periodi di siccità
Daniele Molajoli
La timidité des cimes, di Atelier Poem. Richiama un bosco in cui le cime degli alberi non si toccano e accompagna i visitatori nella transizione tra il vialetto e la piazza
© Daniele Molajoli
Uno scorcio dei 15 moduli identici che compongono la Timidité des cimes e che, nel corso della giornata, creano giochi di chiaroscuro sempre cangianti
© Daniele Molajoli
Tutto Sesto, progetto curvilineo di Aurel Design Urbain ispirato alle forme delle modanature dell’architettura rinascimentale e pensato per indirizzare il percorso dei visitatori
© Daniele Molajoli
Progettata da ArchiSculpteurs, la capanna Batouto invita a immaginare il groviglio di un bosco di abete rosso in cui ci nascondiamo, come nell’infanzia, per osservare la vita tutt’intorno
© Daniele Molajoli
Vivere Pontis è la passerella abitabile – lunga 29 metri – progettata da Offset che si propone di collegare due piazze dei giardini di Villa Medici offrendo una nuova maniera di ammirare il verde e la città
© Daniele Molajoli
Cabane 7L del collettivo romano Orizzontale ospita una sala di lettura sopraelevata che ospiti libri di design e architettura
© Daniele Molajoli
Un momento dell’evento culturale, artistico e musicale Nuit des cabanes, lo scorso 27 giugno
© Margherita Nuti e Daniele Molajoli
La seconda edizione del Festival, inaugurata lo scorso 24 maggio e destinata a concludersi il prossimo 1° ottobre, ospita le installazioni di sette studi: ArchiSculpteurs, Atelier Craft, Atelier Poem, Aurel Design Urbain, Nelson Wilmotte Architectes, Offset, Orizzontale.
Praticabili e aperte al pubblico, le capanne sono realizzate con materiali riciclati o nel quadro di un approccio eco-responsabile e offrono al pubblico una nuova esperienza dei giardini di Villa Medici, affrontando al contempo alcune delle sfide dell’architettura contemporanea.
Progettata da ArchiSculpteurs, la Capanna Batouto invita a immaginare il groviglio di un bosco di abete rosso in cui ci nascondiamo, come nell'infanzia, per osservare la vita tutt’intorno. Al centro di questa forma disordinata, un percorso di passerelle conduce a un punto panoramico su Roma e la Villa.
Parasol Tree di Atelier Craft è il prototipo di un albero meccanico – anch’esso in abete rosso – che offre al pubblico spazi ombreggiati e che, in caso di forti precipitazioni estive, raccoglie l'acqua piovana e per ridistribuirla gradualmente all'ambiente circostante nei periodi di siccità.
Posizionata all'ingresso del giardino, La timidité des cimes di Atelier Poem riveste il ruolo di soglia. Accompagna il visitatore in una passeggiata all'ombra e richiama i giardini storici di Villa Medici attraverso una geometria semplice data dalla giustapposizione di quindici moduli identici che, nel corso della giornata, creano giochi di chiaroscuro sempre cangianti.
Vivere Pontis è la passerella abitabile – lunga 29 metri – progettata da Offset che si propone di collegare due piazze dei giardini di Villa Medici offrendo una nuova maniera di ammirare il verde e la città. Il ponte attraversa diverse siepi e un sentiero attraverso una serie di livelli che permettono una salita a ritmi diversi e tramite un parasole, diverse sedute e punti panoramici propone diversi modi di vivere la natura.
AWA è una capanna autonoma pensata da Nelson Wilmotte Architectes per un insediamento in ambiente isolato. È il risultato di una collaborazione tra architetti, artigiani e ingegneri e trae ispirazione dalle costruzioni tradizionali giapponesi. Arroccata al centro dell'aranceto, si affaccia sui giardini di Villa Medici e offre vista tutta da godere sui campanili di Roma. AWA è Progettata secondo canoni sostenibili e in uno spazio abitativo di 8 m² ospita camera da letto, cucina, bagno e molti comfort moderni.
Tutto Sesto è un progetto curvilineo, ispirato alle forme delle modanature dell'architettura rinascimentale e pensato per indirizzare il visitatore nella scoperta del sito in maniera efficace ma non invasiva. Dialogando con l'ambiente, la struttura di acciaio e alluminio tagliati con il laser contiene il vagare dei visitatori e li invita a sedersi all’ombra dei pini.
Ultimo ma non ultimo, il collettivo romano orizzontale propone un progetto che si articola in due aree di Villa Medici: sul piazzale esterno, una sala di lettura sopraelevata che accoglie i visitatori e permette loro un punto di vista inedito sulla via; nel vestibolo, la Librairie 7L, che ospita una selezione di opere di architetti, artisti, fotografi e filosofi che indagano l'interazione tra architettura e natura. In autunno, la selezione sarà arricchita da pubblicazioni dedicate al cinema, in eco al Festival di Film di Villa Medici che si terrà dal 13 al 17 settembre.
Immagine in apertura: la Capanna Batouto progettata da ArchiSculpteurs (© Daniele Molajoli)