L’assoluto geometrico di Roberto Bertoli Architetto

L'architetto bresciano espone la sua filosofia progettuale, che si basa sulla multidisciplinarità e richiama le idee del Minimalismo statunitense.

Esplorare tutti i territori del mondo progettuale – dall’interior design ai progetti espositivi, dalla comunicazione all’urbanistica, con un'attitudine multidisciplinare che coniuga gli apporti della cultura umanistica e artistica con quelli della cultura tecnico-scientifico: questo approccio è alla base del lavoro dello studio Roberto Bertoli Architetto.

Tra i riferimenti imprescindibili per l’architetto bresciano e il suo giovane team troviamo l’artista statunitense Sol Lewitt: “Nella prima delle sue Sentencies, il fondatore del Minimalism americano sottolineava quel sottile e a volte invisibile filo rosso che unisce la rigorosa progettazione con l’esperienza del trascendente, inteso come capacità di oltrepassare l’ordine e il rigore del calcolo attraverso la progressiva riduzione all’essenziale della forma. Il ritorno all’origine. L’assoluto geometrico. Da queste premesse, sinteticamente, si sviluppa il nostro modo di intendere e lavorare con lo spazio, architettonicamente,” afferma Bertoli.

Villa HH a Brescia, 2020 

Dettaglio della copertura con skylight custom, corporate building, Brescia, 2022

Banco informazioni su misura, sede di un'azienda, 2022 

Facciata principale, fashion store, Brescia

Vista dell’area living a doppia altezza di Villa 2G, 2021

“Nelle nostre realizzazioni, i fondamentali del pensiero occidentale si traducono nel rettangolo, che si trasforma poi in parallelepipedo nei volumi che vengono scomposti, assemblati e associati tra loro. Lo spazio viene plasmato attraverso i tagli e le scomposizioni volumetriche che seguono i flussi e i percorsi del fruitore dentro l’edificio. Prendono così forma architetture in dialogo con le poetiche minimaliste e dell’Hard Edge statunitensi. La luce naturale, sapientemente guidata, disegna inaspettati giochi di chiaro e scuro. Proprio come nei progetti residenziali e corporate realizzati, dove i materiali dialogano con la creatività evoluta,” continua l’architetto. Questa filosofia non risulta però mai calata dall’alto, ma segue sempre un percorso di ricerca e di interpretazione dei luoghi con cui si confronta e con le necessità degli utenti; allo stesso tempo il lavoro progettuale si misura con il continuo mutare dei bisogni e delle risorse in un dialogo serrato con i valori sedimentali nei contesti.

  • Roberto Bertoli
  • www.robertobertoli.com