Considerato tra i più importanti al mondo, il museo basilese ospita la principale collezione d’arte del Paese e occupa tre sedi.
Quella originale è stata inaugurata nel 1936 mentre le due sedi distaccate sono state aperte – entrambe nel raggio di poche decine di metri – nel 1980 e nel 2016.
La Hauptbau, ovvero la sede centrale, ospita la collezione permanente: al piano terra c’è la plurisecolare collezione municipale, mentre il mezzanino è riservato alla collezione Im Obersteg e al dipartimento di stampe e disegni. Le raccolte d’arte medievale e rinascimentale e le opere del XVII, XVIII e XIX secolo si trovano poi al secondo piano, mentre il terzo è dedicato al modernismo.
Tre sedi per mille anni d’arte
Oltre alla poderosa collezione permanente, tra Giugno e Settembre ci sono due mostre da non perdere: la provocatoria Kara Walker e Camille Pissarro, padre del Modernismo
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- 17 maggio 2021
La seconda sede, la Gegenwart, espone l’arte contemporanea del museo e della Fondazione Emanuel Hoffmann, mostre temporanee nonché conferenze e tavole rotonde in tema.
Infine, collegato alla Hauptbau da un passaggio sotterraneo, il Neubau progettato dagli architetti locali Christ & Gantenbein è pensato per ospitare sia mostre temporanee sia presentazioni delle collezioni permanenti. Le esposizioni più importanti vengono allestite nella sala dal grande lucernario al terzo piano mentre i tesori dell’arte successiva al 1950 sono esposti negli altri livelli della galleria e proprio nel collegamento sotterraneo che conduce all’Hauptbau.
Proprio alla Neubau andrà in scena dal 5 giugno al 26 settembre la mostra “A Black Hole is Evertything a Star Longs to be” dedicata all’artista americana Kara Walker (1969). Nota dagli anni Novanta per le immagini provocatorie con le quali indaga, senza intenti conciliatori, la storia del suo Paese, Walker presenta centinaia di disegni dal proprio archivio. Nelle opere dall’altissima cifra tecnica riecheggiano i contrasti chiaro-scuro di Goya, le linea vibranti di James Ensor e un’enfasi grottesca alla William Hogarth.
Sempre alla Nebau ma di tutt’altro tenore è la mostra che s’inaugurerà il 5 settembre e proseguirà fino al 23 gennaio 2022. “The Studio of Modernism” dedicato a Camille Pissarro (1830-1903) ripercorre l'arco della sua opera testimoniando di fatto la nascita del Modernismo.
La mostra pone l’accento sui suoi rapporti di collaborazione con i contemporanei: Paul Cézanne, Claude Monet, Paul Gauguin, Edgar Degas e Mary Cassatt. Una retrospettiva dalla quale apprezzare la centralità di Pissarro nel movimento Impressionista e come i suoi continui scambi di idee con i colleghi possano essere considerati un catalizzatore vitale per gli sviluppi nella pittura della seconda metà del XIX secolo.
- © Julian Salinas
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