Tre sedi per mille anni d’arte

Oltre alla poderosa collezione permanente, tra Giugno e Settembre ci sono due mostre da non perdere: la provocatoria Kara Walker e Camille Pissarro, padre del Modernismo

Considerato tra i più importanti al mondo, il museo basilese ospita la principale collezione d’arte del Paese e occupa tre sedi.
Quella originale è stata inaugurata nel 1936 mentre le due sedi distaccate sono state aperte – entrambe nel raggio di poche decine di metri – nel 1980 e nel 2016.
La Hauptbau, ovvero la sede centrale, ospita la collezione permanente: al piano terra c’è la plurisecolare collezione municipale, mentre il mezzanino è riservato alla collezione Im Obersteg e al dipartimento di stampe e disegni. Le raccolte d’arte medievale e rinascimentale e le opere del XVII, XVIII e XIX secolo si trovano poi al secondo piano, mentre il terzo è dedicato al modernismo.

L'ingresso della Gegenwart. Vi è esposta l’arte contemporanea del museo e della Fondazione Emanuel Hoffmann, mostre temporanee, conferenze e tavole rotonde Julian Salinas

Camille Pissarro, Femme au fichu vert, 1893. musée d'Orsay, Parigi. Dalla mostra Camille Pissarro, the Studio of Modernism, in corso fino al 23.1.2022 al Neubau  © musée d'Orsay / rmn

Alexej Koschkarow, Trotsky Chair, legno e colore, 103 x 88 cm, 2018. Dalla mostra Continuously Contemporary, New Works from the Emanuel Hoffmann Foundation (Gennaio - Maggio 2021) © Tom Bisig 

Look, video installazione di Dorian Sari, dalla mostra Post Truth, fino al 6 giugno alla Gegenwart © Jonas Haenggi

Joseph Beuys, Installatione, Kunstmuseum Basel | Gegenwart © Gina Folly

Georges Seurat, Paesaggio a Piquet, 1882 Kunstmuseum Basel - Jonas Haenggi

Theaster Gates, Believers, 2018 Kunstmuseum Basel - Jonas Haenggi

Verena Loewensberg, Senza Titolo; 1947 © Kunstmuseum Basel - Jonas Haenggi

Rembrandt Harmensz. Van Rijn, L'apparizione dell'angelo ai pastori, 1634 © Kunstmuseum Basel - Jonas Haenggi

La seconda sede, la Gegenwart, espone l’arte contemporanea del museo e della Fondazione Emanuel Hoffmann, mostre temporanee nonché conferenze e tavole rotonde in tema.
Infine, collegato alla Hauptbau da un passaggio sotterraneo, il Neubau progettato dagli architetti locali Christ & Gantenbein è pensato per ospitare sia mostre temporanee sia presentazioni delle collezioni permanenti. Le esposizioni più importanti vengono allestite nella sala dal grande lucernario al terzo piano mentre i tesori dell’arte successiva al 1950 sono esposti negli altri livelli della galleria e proprio nel collegamento sotterraneo che conduce all’Hauptbau.

Proprio alla Neubau andrà in scena dal 5 giugno al 26 settembre la mostra “A Black Hole is Evertything a Star Longs to be” dedicata all’artista americana Kara Walker (1969). Nota dagli anni Novanta per le immagini provocatorie con le quali indaga, senza intenti conciliatori, la storia del suo Paese, Walker presenta centinaia di disegni dal proprio archivio. Nelle opere dall’altissima cifra tecnica riecheggiano i contrasti chiaro-scuro di Goya, le linea vibranti di James Ensor e un’enfasi grottesca alla William Hogarth.
Sempre alla Nebau ma di tutt’altro tenore è la mostra che s’inaugurerà il 5 settembre e proseguirà fino al 23 gennaio 2022. “The Studio of Modernism” dedicato a Camille Pissarro (1830-1903) ripercorre l'arco della sua opera testimoniando di fatto la nascita del Modernismo.
La mostra pone l’accento sui suoi rapporti di collaborazione con i contemporanei: Paul Cézanne, Claude Monet, Paul Gauguin, Edgar Degas e Mary Cassatt. Una retrospettiva dalla quale apprezzare la centralità di Pissarro nel movimento Impressionista e come i suoi continui scambi di idee con i colleghi possano essere considerati un catalizzatore vitale per gli sviluppi nella pittura della seconda metà del XIX secolo.