Picasso e van Gogh ‘ospiti’ di Chipperfield

Con le nuove acquisizioni, il museo diventa il più importante punto di riferimento europeo per l'Impressionismo dopo Parigi. Ma c'è molto di più

Con l’associazione patronale Zürcher Kunstgesellschaft e i suoi 23mila membri circa, è dal 1787 la più antica istituzione svizzera che sostiene la raccolta e l’esposizione di opere a Zurigo. Ora, grazie al progetto di estensione firmato da David Chipperfield, è anche la più grande. Fresco di debutto, il 9 Ottobre scorso, il nuovo Kunsthaus Zürich fa da porta d’ingresso al mondo dell’arte in tutte le sue forme, un elegante volume inondato di luce che raddoppia gli spazi espositivi per la sua collezione.

Georg Baselitz, 45, xilografia su carta, 1989 © Georg Baselitz, foto: Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

Lungiswa Gqunta, Prato, vetro, pannelli di legno, petrolio, inchiostro, 2017/2019 © Lungiswa Gqunta, foto: Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

Una delle sale dedicate alla Pop art. Sulla parete a sinistra, Gerhard Richter, Eight Student Nurses, 1966 © Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

Lavori di Derain e Matisse nella sala dedicata al Fauvismo © Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

La sala che ospita la Knecht Collection © Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

Già rinomato per le raccolte di Giacometti e Munch, i capolavori di Monet, Picasso e van Gogh, nonché di elvetici come Pipilotti Rist, il rinnovato museo accende i riflettori sulla produzione dagli anni ’60 in poi e, con l’annessione della collezione Emil Bührle, diventa epicentro europeo, dopo Parigi, dell’Impressionismo francese. Uno spazio vibrante in cui vivere l’arte anche grazie a mostre temporanee e, talvolta, a grandi ritorni. È il caso dell’installazione The 2000 Sculpture di Walter De Maria, una delle più estese mai progettate per interni, con 2mila blocchi di gesso bianco disposti su 500 m2. Realizzata nel 1992 per il Kunsthaus, torna visibile fino al 20 Febbraio 2022. Immagine di apertura: la nuova espansione progettata da David Chipperfield Architects. In primo piano, Tastende Lichter di Pipilotti Rist, 2020 (foto Franca Candrian, Kunsthaus Zürich)