Alla riscoperta dei tesori in stile Liberty di Napoli

Tra fine Ottocento e inizio Novecento, a Napoli come in molte altre grandi città europee, si diffonde un movimento che spazia dalle arti maggiori a quelle applicate, dal disegno all’architettura. Questo stile in Italia prende il nome di “Liberty” o “Floreale”, dal nome di una storica azienda londinese che produceva articoli di arredamento in stile floreale. A Napoli, l’architettura è l’arte che più risente di questa corrente artistica. Nei quartieri di nuova costruzione spuntano nuovi magnifici palazzi e ville, ma anche negozi alla moda, farmacie, panetterie, bar e pasticcerie che seguono questo nuovo gusto giovane e fresco. Tra gli esempi di maggior pregio, a Posillipo troviamo villa Pappone (1912) che aderisce al meglio ai dettami del nuovo gusto; a Chiaia, via del Parco Margherita è la strada floreale per antonomasia; al Vomero ci sono ville Marotta (1912), Loreley (1912), De Cristoforo (1914) e la palazzina Russo Ermolli (1918). Sotto il Vesuvio in quegli anni soffia “n’ aria ‘e primmavera” come scrive Salvatore Di Giacomo in di Marzo (1898).

Si ispira proprio ai celebri versi del poeta e drammaturgo napoletano la mostra “Napoli Liberty. N’aria ‘e primmavera”, aperta fino al 24 gennaio presso Palazzo Zevallos Stigliano – Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli. L’esposizione, a cura di Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca e con l’allestimento di Lucia Anna Iovieno, presenta più di 70 opere – dipinti, sculture, gioielli e manifatture varie – per mettere in luce la diffusione dello stile liberty e delle sue peculiarità a Napoli, coprendo un periodo che va dal 1889 al 1915. Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: «La mostra celebra la straordinaria eleganza dell’arte Liberty a Napoli, ricordandoci l’unicità del patrimonio nazionale, imprescindibile risorsa del nostro Paese. Non può esserci ricostruzione, ripresa morale, sociale ed economica senza la bellezza che l’arte e la cultura sanno donare. Questa iniziativa conferma il forte legame che unisce la Banca a Napoli: un legame che le Gallerie d’Italia in tredici anni di intensa attività hanno saputo rafforzare, concorrendo ad arricchire l’offerta culturale in città.»

Dalla pittura alle arti applicate, dalle decorazioni floreali al legno intarsiato, dalle ceramiche all’oreficeria, dagli arredi alle grafiche pubblicitarie. La mostra racconta la ricchezza di espressioni che si è sviluppata in questo periodo storico, che magari non è il più conosciuto in città partenopea ma che è determinante nel dar forma alla sua bellezza.