“Si ha la sensazione che si sia voluto quasi formulare un’idea di parti di architettura che potrebbero essere disponibili su uno scaffale nelle mille varianti geografiche e storiche, per configurare n architetture possibili” racconta Francesco Prosperetti, architetto, ex direttore generale della PARC e commissario del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura del 2008.