Lo studio di Álvaro Siza sorge su un leggero pendio in un quartiere modesto di Porto, e si affaccia sul punto in cui il fiume Douro sfocia nell'Oceano Atlantico. L'edificio a forma di U è stato progettato dallo stesso Siza nel 1998, e al suo interno ospita anche gli studi di Fernando Távora e Eduardo Souto de Moura. Álvaro Joaquim Melo Siza Vieira (1933) è nato a Matosinhos, in Portogallo. Ha realizzato il suo primo edificio nel 1954, prima di laurearsi alla Scuola di Belle Arti dell'Università di Porto nel 1955. Da allora, gli studiosi tentano continuamente di cogliere gli “ismi”nel suo lavoro, che è caratterizzato da un coerenza evidente, ma allo stesso tempo fugace. Intelligibile, ma allo stesso tempo sfuggente. Per parafrasare Siza, i suoi progetti partono dalla comprensione del luogo e delle sue sfumature, che avviene attraverso un semplice schizzo. Questo approccio ermeneutico, come Vittorio Gregotti lo definisce, mostra una sorta di empatia verso ciò che c'è, che si materializza in maniera eloquente durante il processo di costruzione. Il lavoro di Siza è stato elogiato fin dalle prime fasi della sua carriera. La Casa de Te a Boa Nova (Leça da Palmeira, 1963) e le piscine di Leça (1966) sono considerate dal critico di architettura britannico Kenneth Frampton degli emblemi del regionalismo critico per il rapporto che instaurano con il contesto naturale e culturale. Ma l'opera del maestro portoghese è molto eterogenea e in continua evoluzione. Basti pensare al quartiere di Bouça a Porto (progettato nel 1970 e completato nel 2016), alla Facoltà di Architettura di Porto (1994), al padiglione portoghese all'Esposizione Universale di Lisbona del 1998, alla Fondazione Serralves (Porto, 1999) o ancora al Victoria and Albert Museum di Londra (2012). Siza ha ricevuto il Premio Pritzker per l’architettura nel 1992 e il Leone d'oro alla carriera durante la Biennale di Venezia nel 2012. Nel 2014, l'architetto ha donato il suo archivio alla Fondazione Calouste Gulbenkian e alla Fondazione Serralves (che conservano le sue opere portoghesi) e al Centro Canadese di Architettura. Grazie agli sforzi congiunti di queste tre istituzioni, il lavoro di Siza dal 1958 al 2012 è in fase di digitalizzazione, e sarà gradualmente reso accessibile online.