La proprietà si trova in Spagna, presso Girona, in Catalogna. La prima volta mi ci portò il committente, in una specie di viaggio a sorpresa. Aveva preparato uno splendido pic-nic e, dopo una breve colazione a casa sua, sulla costa, partimmo. Dopo circa un’ora d’auto, arrivammo sul posto e iniziammo a salire. Infine, arrivammo a una grande casa al centro di un terreno di 350 ettari. Fu un momento di reverente stupore. Sentii subito un’affinità con questo luogo, ancor prima di scendere dalla macchina.
“Perché l’hai acquistata?”, chiesi al committente. Rispose: “Will, il progetto è affar tuo; dimmelo tu!” Che fare?
Il luogo e il territorio mi interessavano per molti aspetti, ma più che altro ero affascinato della mia stessa reazione al luogo. Mi ci sentii subito a mio agio. Il territorio spirava un senso del luogo che appariva irrazionale. Era questione di forma, di collocazione, di storia (una parte della casa aveva mille anni), di vegetazione e cose così?
Allora: un libro di racconti e di fatti? Un documento destinato a informare quanto a stimolare, che deve essere anche godibile. La proprietà aveva una storia lunga e tumultuosa, che è diventata parte del libro. Il passato dà forma al presente e crea il contesto dell’esperienza del luogo. Il futuro richiedeva una descrizione probabile.
Un romanzo è una concessione piacevole, e quindi molto godibile, che permette di ipotizzare quel che può accadere nel prossimo futuro del luogo. Comprende “schizzi stimolanti” per chi visita il sito.
Il libro fa le veci di un piano regolatore, di un atlante e di un libro di cucina. Le ricette che contiene sono piatti da realizzare con ingredienti reperibili sul territorio. Ha intenti di stimolo e di incoraggiamento.