Pubblicato sul finire dello scorso anno dalla casa editrice Errant Bodies, Sonic Somatic: Performances of the Unsound Body di Christof Migone è un accurato lavoro ricognitivo che guarda con occhio nuovo a quell'ambito dell'arte contemporanea che ha come suo oggetto privilegiato il suono. Arte informe per eccellenza e interdisciplinare per vocazione, la sound art accoglie sotto di sé una serie di sperimentazioni inerenti ai fenomeni acustici e alla percezione uditiva e che, prevedendo una partecipazione attiva dello spettatore, ne mettono alla prova le capacità di comprensione e di elaborazione dell'esperienza vissuta.
L'autore nel saggio restituisce l'oggetto della sua ricerca di artista e di teorico della sound art in tutta la sua complessità, passando in rassegna un'ampia casistica di applicazioni/implicazioni che hanno a che fare con il suono. Il punto di partenza è altamente specifico: il corpo; e l'orizzonte fin da subito delineato: il suono avvolge la vita, è un fenomeno tanto imprescindibile quanto ineffabile che accompagna l'esistenza; il suono nasce con l'uomo, tutto è scandito da un ritmo incessante e in divenire. Lontano da quello prodotto dalla musica delle sfere—in accordo con un mondo in armonia, ordinato da proporzioni matematiche perfette—l'evento sonoro è qui soprattutto somatico, desublimato e urgentemente materiale.
Sonic Somatic si compone di quattro capitoli, più un'appendice dedicata allo stato attuale della sound art. Il criterio di ripartizione non è tanto cronologico quanto tematico. Il titolo di ciascun capitolo nasce dall'accostamento di tre parole, la prima delle quali—sound—si ripete invariata nello sviluppo del libro. I titoli, composti come ready-made linguistici, circoscrivono l'ambito concettuale che ciascun capitolo si prefigge di trattare e al tempo stesso suggeriscono, con il loro prefisso comune, una continuità che lega indissolubilmente il volume in ogni sua parte.
Con il secondo capitolo—Soundbodymouth—si entra nel vivo della questione, esplorando i suoni emanati dal corpo ancor prima che questi siano organizzati all'interno di un sistema linguistico coerente. Una sorta di grido primordiale, un segno slegato dal suo referente che rimane però pur sempre significante. Partendo dalla performance Catalysis IV, in cui Adrian Piper si aggira indifferente tra la folla con la bocca tappata da un asciugamano, fino a Rhythm 0 di Marina Abramovic, in cui l'artista consegna il suo corpo nudo alle volontà degli spettatori, questo capitolo parla di una materia divenuta partitura di un grido silente che esprime il sentimento di una condizione umana tormentata dall'impossibilità di manifestarsi nella sua vera essenza.
L'analisi interpretativa si amplia ulteriormente negli ultimi due capitoli, Soundtimeslanguage e Soundspacebeyond, che approfondiscono alcune tematiche già introdotte nelle pagine precedenti. I concetti di tempo, linguaggio e spazio in relazione alla sound art, sono qui scandagliati a partire da una riflessione sui disturbi che riguardano il linguaggio, primi fra tutti quelli che affliggono il balbuziente, visti come metafora della presa di potere del somatico sull'intelletto.
Consapevole del fatto che il sonico non si presta a facili categorizzazioni né a riduttive schematizzazioni, l'autore lo esamina a partire dalla forma empirica del fenomeno per giungere poi a una sua comprensione ontologica
Lo scopo di questa performance è suggerito dallo stesso artista: appianare il suo difetto linguistico. Il testo originale così sovrapposto non è più intelligibile ma il significato generale ne risulta accresciuto: quella che era una semplice dichiarazione è evoluta ora in frammento melodico. Lo spostamento avvenuto dal registro prosaico a quello musicale permette all'artista di porre in questione la concezione corrente di luogo. Visto solitamente come inerme, come mero ambiente in cui si svolge un evento, il luogo diventa allora agente attivo e indispensabile al raggiungimento del fine della performance. Alvin Lucier è uno dei primi artisti nella storia della sound art a valutare le proprietà acustiche di un'architettura e a indagarne con differenti espedienti i suoi limiti.