Valori ancestrali forti e radicati impregnano indistintamente le tree house (case sugli alberi) di tutto il mondo, superando limiti storici, geografici e scelte estetico-formali: è questo il segreto che sottende e collega, ramificandosi da un albero all'altro, tutte le realizzazioni illustrate nel libro di Jodidio. Questo è anche il motivo del successo a livello planetario delle case sugli alberi, nonché dell'enorme fascino che esercitano su tutti noi. Il mito dell'Arcadia, la ricerca di una vita idealizzata in armonia con la natura di cui l'albero costituisce l'elemento simbolico per eccellenza, consente all'autore di accomunare cinquanta realizzazioni contemporanee sparse nel mondo intero e molto differenti tra loro, e di ripercorrere nel saggio introduttivo l'origine e la storia di questa antichissima tipologia, dai rifugi primordiali alle fabrique sospese dei giardini medicei, dal cabaret Robinson fino ai parchi di divertimento.
In opposizione al mondo caotico con cui dobbiamo quotidianamente confrontarci, ogni casa sull'albero rientra dunque incontestabilmente nello spirito del tempo, nel bisogno di ristabilire un contatto con la natura in opposizione alle convenzioni, alla routine e al caos del quotidiano. Rifugio e nascondiglio, ritorno all'infanzia, promessa di avventura, espressione di un modo di vivere alternativo: questi sono tra i valori che, benché dosati differentemente, ritornano in tutti i modelli illustrati, indipendentemente dalla loro specifica forma o funzione, e che agiscono efficacemente su ognuno di noi. Lo spazio limitato di una casa sull'albero riesce a condensare e a trasmettere tutto ciò, e contemporaneamente ad aprirsi allo spazio infinito della libertà. Spazio duplice dunque, che consente la coesistenza degli opposti: chiusura e apertura, fuga e ritorno, solidità e fragilità.
Completamente diverse sono le proposte che arrivano dalla cultura nipponica. Le case da tè di Fujimori, architetto e professore universitario, o le realizzazioni di Kobayashi, ex compratore di abbigliamento, sono strutture dalle forme a volte spettacolari o ironiche, destinate alla contemplazione, per il piacere dell'anima e per il benessere interiore. Progettisti, ebanisti, docenti universitari, appassionati, le formazioni più diverse si integrano poi con le competenze specifiche che la realizzazione di una casa sull'albero necessariamente richiede: carpentieri, strutturisti, agronomi.
Se alcuni esempi possono essere riconosciuti come espressione di uno stile personale, di una cultura specifica o di una scuola vera e propria, proseguendo il viaggio non sempre si riescono a individuare delle categorie di riferimento. Molte sono le realizzazioni isolate che combinano dimensioni e funzioni nei modi più diversi creando ambienti che spaziano dalla camera d'albergo alla casa d'abitazione su più piani, dalla minuscola sala da tè al centro congressi. Allo stesso modo dai materiali di recupero o ecosostenibili si passa alla tecnologia più avanzata, dagli ambienti rustici e spartani a quelli sofisticati e super confortevoli, chiusi tra pannelli di materiali innovativi; dallo spazio pubblico a quello privato, dalla sfera al cubo, dall'opera d'arte a quella strettamente funzionale.
Rifugio e nascondiglio, ritorno all'infanzia, promessa di avventura, espressione di un modo di vivere alternativo: sono tra i valori che ritornano in tutti i modelli illustrati