The Collared Dove Sound è il libro di una mostra che incrocia la biografia di due artisti. Giorgio Falco è uno scrittore, Sabrina Ragucci è una fotografa. Falco ha pubblicato nel 2009, con Einaudi, uno dei migliori romanzi italiani recenti, L'ubicazione del bene, un labirinto di vite e di gesti attorno a Cortesforza, una gated community immaginaria nell'iperurbano milanese, non più campagna e non ancora città. Ragucci ha una lunga tradizione di lavoro con Linea di Confine e ha concretizzato uno sguardo originale nella fotografia italiana, che si consolida con questo lavoro.
The Collared Dove Sound è, in italiano, la tortora dal collare orientale, che come afferma Ragucci, "vive sola o in coppia, quasi mai in gruppo, su alberi, lampioni, tetti di case, travi di legno, capannoni" e fornisce, con il suo canto, il laconico sfondo sonoro alle immagini e alle parole del racconto di Giorgio Falco che è riportato nel catalogo e che riprende alcuni personaggi che abbiamo visto per la prima volta in L'ubicazione del bene.


L'impressione è che ci sia un'attitudine comune ai due che è anche dovuta alla esperienza dei luoghi del periurbano. Marcel Pagnol diceva "Sono nato nello stesso anno in cui è nato il cinema e più o meno nello stesso posto". Oggi abbiamo l'occasione di vedere il lavoro di artisti sui luoghi estremi (eppure ordinari e vicinissimi) della città contemporanea e riconosciamo in essi uno sguardo che è cresciuto assieme alle cose che descrive, che ha cominciato a muoversi nello stesso anno in cui è nata Cortesforza e ha vissuto, e forse vive, "più o meno nello stesso posto".
Ragucci e Falco sembrano avvicinare i loro lavori solo dopo averli maturati in maniera isolata e disgiunta


